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No, è necessario portarli. Le linee guida per le aperture delle attività emanate dalla Regione Veneto parlano chiaro: sia l'operatore che il cliente, per tutto il tempo in cui si svolge il servizio devono mantenere una distanza inferiore a un metro devono indossare, compatibilmente con la prestazione svolta, una mascherina a protezione delle vie aeree. Inoltre il personale del negozio deve lavarsi le mani con soluzioni idro-alcoliche, prima e dopo ogni servizio reso al cliente e utilizzare camici e grembiuli possibilmente monouso per gli estetisti. I guanti vanno indossati e devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale.
Il Decreto impone alcune limitazioni agli spostamenti verso i cantieri, pur senza indicare il numero massimo di persone che possono essere trasportate sui veicoli. È essenziale «evitare aggregazioni sociali» anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa. A tal fine vengono incentivate forme di trasporto verso il luogo di lavoro «con adeguato distanziamento fra i viaggiatori» e «favorendo l'uso del mezzo privato o di navette». È fondamentale poi garantire la sicurezza dei lavoratori durante lo spostamento, anche facendo ricorso a diverse misure, come ad esempio l'impiego di un numero maggiore di mezzi, ingressi e uscite dal cantiere con orari flessibili, aumenti temporanei delle indennità per l'uso del mezzo proprio.
No, non tutti. Hanno diritto all'indennità i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il primo gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, che non siano titolari di trattamento pensionistico diretto e che alla data del 17 marzo 2020 non abbiano alcun rapporto di lavoro dipendente. L'Inps ha poi sottolineato con una circolare che la cessazione deve essere avvenuta con un datore di lavoro rientrante nei settori produttivi del turismo e degli stabilimenti termali. Per ricevere il bonus di aprile è però necessario aver fatto la richiesta per il primo bonus previsto dal Governo, quello di marzo. L'Inps erogherà la seconda tranche in modo automatico.
I guanti sono fondamentali. Lo sottolineano le linee guida dell'Istituto superiore di sanità: tutti i dipendenti addetti alla preparazione e alla distribuzione degli alimenti, al rifornimento degli scaffali, alla gestione dei magazzini e alla cassa dovrebbero utilizzare guanti e mascherine, secondo la valutazione del rischio da parte del medico competente o le disposizioni delle autorità locali. Inoltre i dipendenti che manipolano direttamente gli alimenti, come quelli dei reparti panetteria, gastronomia e macelleria, devono avere a disposizione distributori di spray o gel disinfettanti per le mani e quantitativi adeguati di guanti e mascherine, per consentire il ricambio frequente.
Purtroppo questo è un problema molto diffuso, in tutto il Paese, da quando hanno riaperto i negozi e quindi la richiesta di guanti monouso è "esplosa". Tuttavia sembra non esserci una soluzione alternativa: qualche lettore aveva chiesto nelle scorse settimane se sono utilizzabili i guanti "casalinghi", quelli per le faccende domestiche, ma la risposta è no, perché i guanti assicurano protezione solo se monouso: una volta usati, ad esempio in un negozio o per una spesa al supermercato, vanno buttati.
Giovedì scorso l'Inps ha comunicato di avere erogato 1,4 milioni di pagamenti per il bonus da 600 euro previsti per il mese di aprile. Il mega pay-day è stato annunciato dall'Istituto guidato da pasquale Tridico ad appena 48 ore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Rilancio. Si tratta della seconda rata delle indennità a favore dei lavoratori autonomi, dei collaboratori e degli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. Le indennità rimanenti sono state erogate in due tranche, il 22 maggio e l'ultima ieri. Quindi se non ha ancora ricevuto il bonus, sarà questione di ore. Gli accrediti sono effettuati sui conti correnti e sulle carte dotate di Iban dei beneficiari.
Il decreto rilancio prevede che i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con almeno un figlio a carico che ha meno di 14 anni, avranno riconosciuto il diritto al lavoro agile a condizione che questa modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. È fondamentale che nel nucleo familiare l'altro genitore non stia beneficiando di strumenti di sostegno al reddito, in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa, come ad esempio la cassa integrazione. Inoltre è importante che l'altro genitore sia a sua volta un lavoratore. Per i datori di lavoro pubblici e privati, invece, la modalità di lavoro agile potrà essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato fino alla cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020.
No, non è necessario purché sia mantenuta la distanza interpersonale di oltre un metro. Nel caso di un convivente, poi, cade anche l'obbligo del rispetto della distanza. Attenzione, però: secondo le linee guida adottate dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha dato il via al pieno della fase due, i clienti devono indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti al tavolo.
No, è falso. I parrucchieri, così come le altre categorie che hanno riaperto lo scorso 18 maggio, devono seguire una serie di prescrizioni rigorose per garantire la sicurezza di dipendenti e clienti ma tra queste, nel caso specifico degli acconciatori, non rientra l'uso di agende tradizionali invece di quelle digitali. Se il "quaderno" viene utilizzato da più persone per annotare gli orari degli appuntamenti, potrebbe esserci la necessità di disinfettarlo più volte al giorno. Di certo, se non si verificano delle situazioni pericolose per la salute di lavoratori o cittadini, i controlli preposti non sono tanto fiscali da punire l'uso di un'agenda.
Questo tipo di decisione è di competenza delle Regioni e non del governo. E infatti i governatori si sono mossi quasi tutti in modo analogo. Veneto, Lombardia ma anche Lazio, Marche, Emilia Romagna, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Campania hanno deciso di far slittare al 30 giugno il pagamento del bollo auto, senza sanzioni e interessi, mentre Liguria e Abruzzo fino al 31 luglio. Tutte hanno annunciato l'azzeramento delle multe a causa del ritardato pagamento. Nello specifico il Veneto, il 23 aprile scorso il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge contenente «Disposizioni per il versamento della tassa automobilistica regionale», con il quale si prevede che i versamenti con scadenza nel periodo tra l'8 marzo e il 31 maggio possano essere effettuati entro il 30 giugno, senza applicazione di sanzioni e interessi.
Le linee guida allegate all'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri sono piuttosto chiare in relazione ai centri per i servizi alla persona: per il trattamento estetico che richiede una distanza ravvicinata alle vie respiratorie, è previsto l'obbligo della visiera; per quanto riguarda gli acconciatori, invece, la visiera può tranquillamente essere sostituita dalla mascherina Ffp2 senza valvola.
Per rispondere a questa domanda abbiamo fatto ricorso ai tecnici di Confcommercio, a cui ci siamo rivolti anche per cercare di dissipare qualche dubbio che restava dopo la ridda di voci e indiscrezioni emersi in relazione alle linee guida circolate prima della riapertura: la risposta che hanno fornito in relazione al quesito è che in questo contesto non c'è alcun limite alla capienza purché siano adottati tutti i criteri necessari per mantenere il distanziamento sociale ed evitare assembramenti.
Non è espressamente vietato, tanto che Confedilizia ha anche stilato una serie di linee guida precise come il rispetto rigoroso della distanza di almeno un metro, certificato da una quantità di sedie idonea ad ospitare tutti i partecipanti in sicurezza. Il locale scelto (ma si parla anche di ambienti esterni coperti o scoperti) dovrà essere preventivamente pulito ed sanificato. All'ingresso dovranno essere messi a disposizione liquidi e gel igienizzanti. L'ingresso nell'area dove si svolgerà l'assemblea, poi, dovrà essere effettuato singolarmente per evitare assembramenti. Questa la teoria, perché poi la pratica è ben differente: in mancanza di disposizione governative certe, il consiglio è quello di optare per la teleconferenza. Anche nel caso della riunione web, però, dovrebbero arrivare normative certe che facciano cadere la resistenza del settore. Per il momento è meglio attendere, perché se qualcosa dovesse andare storto la responsabilità è tutta dell'amministratore di condominio.
Il decreto rilancio prevede un nuovo sostegno per questo tipo di affitto. Dopo il bonus per i negozi e botteghe, previsto già dal decreto Cura Italia ma limitato, è stato varato un nuovo credito d'imposta. Si tratta di un beneficio pari al 60 per cento del canone mensile versato nei mesi di marzo, aprile e maggio ma l'agevolazione scende al 30 per cento in caso di affitto d'azienda. Ne beneficerà chi ha ricavi o compensi inferiori a 5 milioni con un calo del fatturato di almeno il 50 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Se il primo bonus negozi era valido solo per il mese di marzo 2020, il nuovo incentivo copre marzo, aprile e maggio. Il nuovo credito d'imposta può essere utilizzato direttamente ma anche ceduto a banche e intermediari finanziari.
Per tutti quelli che hanno chiesto e ottenuto i 600 euro di marzo, la seconda mensilità sarà erogata automaticamente: non sarà necessario quindi presentare una nuova richiesta. A livello nazionale stando ai dati dell'Inps, nella prima tranche erano state erogate 3,7 milioni indennità, sebbene fossero arrivate 4,7 milioni di domande. La differenza di un milione comprende le respinte (500mila) e quelle in istruttoria. Chi non aveva fatto richiesta per il bonus di marzo, per come è scritto il decreto, sembra non potrà ricevere nemmeno quello di aprile. Gli altri possono fare domanda per il mese di maggio, quando il bonus sarà di mille euro ma solo per chi ha avuto un calo di fatturato rispetto allo scorso anno.
No, stando a quanto indicato dal sito «Viaggiare sicuri» del ministero degli Esteri: «Il periodo di quarantena deve essere fatto da chiunque entri in Italia. Quindi anche da chi entra con mezzo privato». Non solo, il disagio ci sarebbe anche al ritorno: il governo tedesco ha deciso di imporre la quarantena obbligatoria di 14 giorni, con segnalazione alle autorità sanitarie competenti, a tutte le persone che facciano ingresso in Germania dall'estero. Questa decisione è applicata poi dai singoli Länder: alcuni- tra cui Berlino- hanno introdotto l'obbligo, in altri c'è solo la raccomandazione generale nei confronti dei viaggiatori provenienti dalle «aree a rischio», inclusa l'Italia.
Dipende dalla disciplina adottata da ogni Regione nelle proprie ordinanze ma in generale la risposta sembra essere affermativa: è necessario l'uso di guanti monouso. In Veneto, per esempio, si fa esplicito riferimento all'uso "dei guanti usa e getta nelle attività di acquisto, particolarmente per l'acquisto di alimenti e bevande" che deve essere accompagnato da un'ampia "disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento". Stesso discorso per la Lombardia che dispone l'obbligo per "gli esercenti di mettere a disposizione dei clienti guanti monouso e idonee soluzioni idroalcoliche per le mani prima dell'accesso all'esercizio".
Già il precedente Dpcm 10 aprile 2020 non prevedeva più alcuna differenza tra giorni feriali, prefestivi e festivi, né quella tra strutture di vendita a seconda delle dimensioni, come chiarito espressamente anche nelle Faq ufficiali che il governo ha pubblicato sul proprio sito web istituzionale, nella sezione dedicata a "Pubblici esercizi e attività commerciali". Al riguardo, anche il nuovo decreto del 26 aprile non ha apportato innovazioni e pertanto, fatte salve eventuali prescrizioni più restrittive da parte delle regioni, i negozi potranno rimanere aperti anche di sabato.
Secondo le indicazioni di Confcommercio, la pulizia di un ambiente di lavoro viene di solito effettuata attraverso prodotti detergenti prevedendo la rimozione dello sporco visibile ed evidente. Viene fatta con acqua e sapone o comuni detergenti. La sanificazione invece è un intervento che elimina batteri e agenti contaminanti ed è il passo successivo alla pulizia. Deve essere fatta come da indicazioni contenute nella circolare del ministero della Salute del 22 febbraio 2020 che individua le misure di igiene da prendere nei locali dove siano state presenti persone contagiate da Covid-19. Per la sanificazione il ministero raccomanda l'uso dell'ipoclorito di sodio diluito all' 1% ossia la comune candeggina. In alternativa viene suggerito l'utilizzo dell'etanolo, il comune alcol etilico con una concentrazione al 70%. Possono essere utilizzati altri prodotti disinfettanti ad attività virucida. Vanno sanificate con particolare attenzione le superfici toccate più di frequente.
L'obbligo del prezzo di vendita a 0,50 centesimi riguarda soltanto le mascherine facciali che rispettano lo standard UNI EN 14683 (Tipo I, Tipo II e Tipo IIR). Attualmente il prezzo delle mascherine è pari a 0,50 centesimi al netto dell'Iva (nella misura del 22%).
No, non serve. Il decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile aveva sancito la possibilità, a partire dal 4 maggio, di effettuare oltre alla consegna a domicilio anche la ristorazione con asporto, il cosiddetto take away, sempre nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Inoltre non si possono consumare i prodotti acquistati dentro il locale e nemmeno nelle immediate vicinanze. A livello nazionale non c'è alcun obbligo di preventiva prenotazione: la Regione Veneto inizialmente aveva previsto l'obbligo della prenotazione, ma poi ha tolto questo vincolo. Inoltre le Faq sul sito del Governo hanno chiarito che, per fare rispettare la distanza di un metro, è possibile per i rivenditori dotarsi di un bancone per la consegna all'ingresso dell'esercizio, o altrimenti contingentare l'accesso.
Sì, lo spostamento all'interno dei confini regionali per motivi di carattere lavorativo è ammesso in questa fase due e, quindi, si tratta di viaggi che sono stati ampiamente legittimati dal decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Come scritto dalla stessa lettrice, è obbligatorio adottare tutti i sistemi di sicurezza, tra dispositivi e distanziamento sociale.
Rispondendo a questa domanda è possibile "tranquillizzare" tutti quelli che operano nell'alveo dei codici Ateco ammessi: gli spostamenti sono consentiti anche tra diverse regioni. I consigli ribaditi anche dalla Regione Veneto sono che la persona che deve sostenere il colloquio stampi una richiesta di colloquio (che può essere preventivamente inviata via mail dal datore di lavoro) e che, in ogni caso, giustifichi lo spostamento tramite l'apposita autocertificazione. Se la regola vale per i movimenti tra regioni, è bene utilizzarla anche per gli spostamenti tra comuni.
Questa attività, come quella di colf e badanti, non è mai stata "chiusa" e può, quindi, proseguire. Può essere svolta nell'abitazione del bambino che viene accudito ma non è vietato farla in altri luoghi, quindi anche al domicilio della baby-sitter. Si intendono sempre lavoratori e lavoratrici che operino sotto la tutela di regolari contratti di lavoro che possano comprovare lo spostamento.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito, anche fuori dal proprio Comune di residenza. Da domani, infatti, riapriranno le agenzie immobiliari e sarà possibile riprendere le visite per verificare di persona appartamenti e immobili di ogni genere per il possibile acquisto o l'eventuale affitto. Il tutto dovrà avvenire nel massimo rispetto delle regole di sicurezza e quindi con l'uso dei dispositivi di protezione individuale e di distanziamento sociale. Ecco perché molti agenti, almeno per questo primo periodo, organizzeranno visite solo nelle unità immobiliari dove non risiedano inquilini.
Non c'è mai stata alcuna limitazione al lavoro di collaboratrici domestiche, badanti e baby-sitter. Nemmeno durante la "fase uno", per queste categorie non è mai entrato in vigore un divieto al lavoro. A maggior ragione ora che molte attività riprendono, per loro, sarà possibile lavorare. Dovranno sempre portare con sé l'autocertificazione che giustifichi lo spostamento. Le associazioni di categoria continuano a raccomandare di limitare tuttavia le prestazioni a quelle fondamentali.
Secondo le regole previste, sono necessari sia per l'attività di vendita che per la fase di produzione e confezionamento degli alimenti per misure precauzionali, cautelative e di carattere igienico sanitario.
Sì, è comunque possibile ottenere il finanziamento in queste condizioni illustrate. In particolare, nel caso di società di capitali, la segnalazione in Centrale dei Rischi di persona fisica non si ritiene possa costituire un elemento ostativo alla richiesta del finanziamento da presentare all'istituto di credito.
Con la riapertura di questa attività, consentita dall'ultimo decreto del presidente del Consiglio, si dà per scontato che le agenzie possano operare nel pieno delle loro potenzialità, pur con tutte le precauzioni del caso. Per gli agenti, far visitare dal vivo gli immobili o le unità immobiliari che propongono in vendita o in affitto è parte essenziale dell'attività più di ogni tour virtuale. Si tratta di uno spostamento consentito. Le agenzie, per questa parte del lavoro così peculiare, si stanno attrezzando con tutti i dispositivi di protezione personale, mascherine, guanti e in alcuni casi i copriscarpe. Qualcuno, per la prima fase, organizzerà appuntamenti solo nelle case disabitate per poi comprendere anche quelle abitate, con il benestare degli inquilini o dei proprietari.
Collaboratrici domestiche, baby sitter e badanti hanno sempre potuto continuare la propria attività lavorativa (esclusa quindi dalle attività non essenziali), a prescindere dalla convivenza con le persone in favore delle quali prestano l'attività stessa. Durante l'emergenza coronavirus, infatti, queste categorie sono state sempre escluse dai divieti di spostamento contenuti nei diversi decreti emanati dalla presidenza del Consiglio. Si tratta, quindi, di uno spostamento che viene consentito per comprovate esigenze lavorative e non è mai stato interrotto.
Le rate che sono state maturate dopo l'entrata in vigore del decreto-legge (pubblicato lo scorso 17 marzo) possono essere computate nel calcolo del periodo di sospensione, anche se la comunicazione di sospensione è presentata dopo la scadenza di tale rata non pagata. Diversamente, le rate che sono scadute e non sono state pagate prima dell'entrata in vigore del decreto-legge non possono essere invece computate nell'ambito della sospensione.
Il decreto del 22 marzo 2020, vieta alle persone di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui si trovano. Uniche eccezioni: comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o motivi di salute. Anche dopo il 3 maggio, secondo quanto illustrato ieri dal premier Conte, non sarà possibile spostarsi in altre regioni, tranne che per motivi urgenti di salute o di lavoro.
Dal 4 maggio alle tre motivazioni che consentono ad ora gli spostamenti (comprovati motivi di lavoro, salute, o di necessità) se ne aggiunge solo una quarta: l'incontro con i congiunti. Tuttavia se è stato fissato l'appuntamento al Caf, e vista l'età, l'autocertificazione dovrebbe bastare. Per sicurezza meglio chiamare la polizia municipale.
Sì, lo spostamento sembra rientrare tra quelli che sono stati consentiti da subito per comprovati motivi professionali. Per questo tipo di movimenti non sono state fissate barriere comunali, provinciali o regionali.
Se l'azienda non può emettere un bonifico direttamente sul conto corrente, questo caso sembra comunque rientrare tra quelli che vengono considerati leciti per comprovate esigenze lavorative. Si tratta di uno spostamento verso il proprio luogo di lavoro e, quindi, l'uscita dalla propria abitazione dovrebbe essere consentita al pari di altre con motivazioni diverse.
L'ordinanza della Regione Veneto entrata in vigore ieri permette la vendita di cibo per asporto nei take away, pasticcerie e gelaterie: finora era possibile solo la consegna a domicilio. La vendita va effettuata, ove possibile, previa ordinazione on-line o telefonica garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti avvengano dilazionati nel tempo. Negozianti e clienti dovranno mantenere il distanziamento di un metro e indossare guanti e mascherina. Resta il divieto di consumo dentro i locali dell'esercizio.
No, finora le misure emanate a livello nazionale non prevedono incentivi a fondo perduto per le imprese, ma solo la possibilità di accedere a finanziamenti bancari che usufruiscono della garanzia dello Stato.
Poste Italiane non sono iscritte all'Abi e, per questo motivo, i lavoratori che fanno richiesta di anticipo dell'indennità devono rivolgersi a un altro istituto di credito, il quale può richiedere l'apertura di un nuovo conto corrente. La convenzione siglata da Abi, governo, sindacati e associazioni datoriali, prevede infatti al punto 3, "Misure dell'anticipazione", che "l'anticipazione dell'indennità spettante avverrà tramite l'apertura di credito in un conto corrente apposito, se richiesto dalla Banca". Il documento prevede anche che "in riferimento all'apertura dell'apposito conto corrente e alla correlata apertura di credito, le Banche che applicano la Convenzione adotteranno condizioni di massimo favore al fine di evitare costi, in coerenza alla finalità ed alla valenza sociale dell'iniziativa".
Non è possibile stando a quanto previsto dal Dpcm del 10 aprile, per il quale sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) ad eccezione di quelli espressamente individuati nell'allegato 2, e cioè lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, lavanderie industriali, tintorie, servizi di pompe funebri e attività connesse.
La questione viene regolata regione per regione, anche a livello di settori merceologici. In Veneto possono restare accesi i distributori automatici all'interno degli uffici e delle attività regolarmente ammesse. Sono consentiti inoltre i distributori di acqua, latte, generi di monopolio (ad esempio le sigarette), prodotti farmaceutici e para-farmaceutici. Ogni altra indicazione sulla gestione di questi distributori è deputata ai responsabili della salute e sicurezza aziendali.
A questa domanda rispondono sia Federalberghi, sia l'associazione nazionale Bed&Breakfast e affittacamere: le strutture turistico-ricettive di varia tipologia come i bed and breakfast e le altre strutture ricettive (classificate con codice Ateco 55.2) possono proseguire la propria attività, previa comunicazione al prefetto della provincia ove è ubicata l'attività, esclusivamente nei casi in cui siano ospitate persone impegnate in attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività autorizzate a proseguire l'attività, di servizi di pubblica utilità o di servizi essenziali. Quindi, al di fuori di questa casistica, non è possibile tenere aperto.
È stata posticipata la comunicazione dei dati fiscali all'Agenzia delle Entrate tramite il Modello 730. Lo ha deciso il Governo che, con apposito decreto, ha riscritto il calendario fiscale al tempo dell'emergenza del Coronavirus. Il nuovo termine ultimo per la trasmissione del 730 diventa il 30 settembre (fino al 2019 l'ultimo giorno utile era stato il 23 luglio). Lo spostamento si rende necessario per rispondere alla necessità di concedere più tempo a imprese e sostituti d'imposta per l'invio dei dati dei contribuenti, che servono al Fisco per predisporre la dichiarazione precompilata.
Sì. L'allegato 3 al Dpmc del 10 aprile ha inserito, tra le attività non sospese, quelle che si occupano di cura e manutenzione del paesaggio, e quindi anche di cura e manutenzione di parchi e giardini per abitazioni private e pubbliche, edifici privati e pubblici, terreni comunali, edifici industriali e commerciali. Nel caso di alberi pericolanti, inoltre, si aggiunge anche lo stato di necessità.
Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri ha fissato delle proroghe per venire incontro a queste esigenze pratiche molto sentite. In particolare, chi aveva la revisione del proprio veicolo in scadenza entro il 31 luglio potrà circolare senza alcun problema fino al 31 ottobre. Lo prevede espressamente l'articolo 92 del decreto "Cura Italia" che, come per il cambio degli pneumatici, tiene aperte solo determinate officine per motivi d'urgenza.
Purtroppo, il contratto di stage non dà diritto a nessun ammortizzatore o sostegno al reddito. L'unica apertura potrebbe essere contenuta nel prossimo decreto a sostegno dei lavoratori sotto forma di reddito d'emergenza. Il provvedimento è atteso per l'inizio della prossima settimana.
No, l'attività di stampa e fotocopie ricade nell'ambito dei "Servizi di fotocopiatura, preparazione di documenti e altre attività di supporto specializzate per le funzioni di ufficio". Questa è un'attività di servizi che non rientra nel commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria e quindi non può ritenersi consentita.
No, l'espressione utilizzata nel DPCM 10 aprile- commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati- indica la volontà di restringere più che di allargare: possono quindi restare aperte solo quelle attività che si occupano esclusivamente di vendita di vestiti per bambini e neonati, senza poter fare riferimento alle calzature che hanno un differente codice Ateco. Sì, se autorizzati alla vendita di prodotti al dettaglio. È ovviamente obbligatoria la consegna a domicilio nel rispetto di tutte le misure previste per contrastare il diffondersi del contagio. La consegna può essere fatta in proprio, senza necessità di comunicazione al prefetto e senza ulteriori titoli abilitativi.
Sì, se autorizzati alla vendita di prodotti al dettaglio. È ovviamente obbligatoria la consegna a domicilio nel rispetto di tutte le misure previste per contrastare il diffondersi del contagio. La consegna può essere fatta in proprio, senza necessità di comunicazione al prefetto e senza ulteriori titoli abilitativi.
Sì, si tratta di una richiesta legittima come specifica la circolare che Inps ha pubblicato in proposito. Al contrario, non si può usufruire del congedo parentale straordinario Covid-19 se è già stata fatta un domanda per il bonus baby-sitter, oppure se l'altro genitore è disoccupato e titolare di un assegno di sostegno al reddito (ad esempio il reddito di cittadinanza o la Naspi). Tutte queste condizioni devono essere comprovate da un'autocertificazione che deve essere presentata assieme alla domanda telematica.
Si tratta di una circostanza complessa e "fluida" che può mutare a seconda dei giorni ma anche dell'interpretazione. Per spiegare quanto difficile sia la materia, basta pensare che l'attività di trasloco sarebbe permessa dal Dpcm, ma moltissime aziende del settore hanno preferito astenersi dal lavoro non tanto per la paura del contagio, quanto per le tantissime multe che sono fioccate nei confronti delle ditte specializzate controllate dalle forze dell'ordine e ritenute fuorilegge. La pratica, quindi, ha superato la teoria: meglio non rischiare. Sono consentiti i traslochi non differibili e solo per casi di estrema necessità.
È meglio che l'artigiano chieda una descrizione del guasto e valuti se chi chiama può risolvere la situazione da sé. In caso di impossibilità, il cliente dovrebbe formalizzare la richiesta per mail, utile in caso di verifica e che vale anche a giustificare lo spostamento dell'artigiano. Raggiunto il privato che necessita della riparazione, mantenere la distanza di sicurezza o adottare gli strumenti di protezione individuale. È sempre consigliabile l'uso di guanti, occhiali, visiere, mascherine. Dopo l'uso, occorre smaltire i dispositivi di protezione individuale monouso e lavare tutto l'abbigliamento a 90 gradi o addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio.
No se l'azienda svolge attività di catering per eventi. La normativa prevede esclusivamente la prosecuzione dei catering di tipo continuativo su base contrattuale: significa che può restare aperta solo l'azienda che fornisce pasti preparati sulla base di accordi negoziali stipulati con il cliente, per esempio catering aereo, ospedali, residenze per anziani.
Il decreto approvato il 6 aprile estende il "bonus" anche a chi ha rapporti di collaborazione con Federazioni sportive ed enti di promozione sportiva, società e associazioni sportive dilettantistiche, purché siano riconosciute dal Coni. L'indennità prevista per i collaboratori sportivi non è cumulabile con le prestazioni e le altre indennità previste dal "Cura Italia". La domanda va presentata entro il 30 aprile.
Si può uscire solo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o motivi di salute e resta vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale. In questo caso, lo spostamento nel fine settimana dal luogo ove si svolge l'attività lavorativa all'abitazione di residenza non pare giustificato da esigenze lavorative, posto che il soggetto in questione dispone di un alloggio in affitto nel Comune in cui lavora e quindi gli spostamenti quotidiani, motivati da ragioni lavorative, appaiono solo quelli dall'appartamento in affitto al posto di lavoro. Per altro verso, il trasferimento all'abitazione di residenza nel fine settimana difficilmente potrebbe rientrare nell'ipotesi dell'assoluta urgenza, salvo che questi non possa stare nel proprio appartamento in affitto nei weekend. In più, in questo caso, l'abitazione principale sembra essere l'alloggio in affitto: resta quindi vietato lo spostamento.
L’ultimo decreto Conte consente ai negozi di vestiti per bambini e neonati di restare aperti come le librerie e le cartolerie. Ma il governatore del Veneto Luca Zaia ha ristretto la possibilità: i negozi esclusivamente dedicati sulla base di un titolo anteriore al 20 febbraio 2020 possono rimanere aperti solamente due giorni alla settimana, esclusi comunque i festivi e i prefestivi.
Dipende dal tipo di attività svolta. Per esempio i tabaccai sono concessionari dello Stato e, come le farmacie, non possono chiudere a piacimento. La Federazione italiana tabaccai sta lavorando per ottenere disposizioni più flessibili. Le altre attività comprese nell'allegato 1, possono invece decidere liberamente se restare aperte o meno.
Le risposte sono diversificate a seconda che l’intervento debba essere svolto in presenza di persone positive al coronavirus (o in autoisolamento) o meno. Nel primo caso, l’impiantista chiede una descrizione del guasto e valuta se chi chiama può risolvere la situazione attraverso semplici azioni suggerite al telefono. Se è necessario un intervento tecnico, meglio che il cliente comunichi ad un numero di emergenza (ad esempio i vigili del fuoco) il nominativo dell’impiantista di fiducia per l’autorizzazione e le indicazioni di merito per l’intervento. L’impiantista, prima di raggiungere il cliente dovrebbe attendere le indicazioni dell’autorità preposta, trasmettendo tutta la documentazione sull’intervento via email. La prestazione va pagata attraverso bonifici bancari o altre modalità digitali.
I genitori-lavoratori del settore privato con figli entro i 12 anni devono presentare l’istanza al datore di lavoro e all’Inps, utilizzando la normale procedura per i lavoratori dipendenti, che si trova nel sito dell’Istituto per la previdenza. I genitori con figli tra 12 e 16 anni devono presentare la domanda solo al datore di lavoro (e non all’Inps). I dipendenti pubblici devono, invece, presentare la domanda direttamente alla propria amministrazione. Il datore di lavoro è obbligato a concedere il congedo. Per il privato la richiesta vale per tutto il 2020, per il pubblico solo per il periodo della sospensione scolastica. Il congedo parentale Covid-19, previsto nel decreto Cura Italia, non deve essere superiore a 15 giorni complessivi, per un periodo continuativo o frazionato.
No, la coltivazione degli orti sociali non rientra tra i casi urgenti per cui è consentito uscire di casa. Molti Comuni, anche nel Veneto, hanno deciso di chiuderli espressamente per evitare che qualcuno potesse cadere in tentazione. E come per quelli “sociali” la regola vale anche per tutti gli altri orti coltivati che non siano nelle strette vicinanze della residenza. Il problema è molto sentito anche perché per molte famiglie la possibilità di poter prendersi cura del proprio appezzamento di terra rappresenterebbe la possibilità di risparmiare qualche soldo in un momento di estrema difficoltà.
I genitori-lavoratori del settore privato con figli entro i 12 anni devono presentare l’istanza al datore di lavoro e all’Inps, utilizzando la normale procedura per i lavoratori dipendenti, che si trova nel sito dell’Istituto per la previdenza. I genitori con figli tra 12 e 16 anni devono presentare la domanda solo al datore di lavoro (e non all’Inps). I dipendenti pubblici devono, invece, presentare la domanda direttamente alla propria amministrazione. Il datore di lavoro è obbligato a concedere il congedo. Per il privato la richiesta vale per tutto il 2020, per il pubblico solo per il periodo della sospensione scolastica. Il congedo parentale Covid-19, previsto nel decreto Cura Italia, non deve essere superiore a 15 giorni complessivi, per un periodo continuativo o frazionato.
Gli studi realizzati fino ad oggi e che sono ancora in corso mostrano che il virus non si può trasmettere in mare o al lago, vista l'alta diluizione e nemmeno in piscina, dove il cloro lo renderebbe inattivo. Su quest'ultimo punto ci sono tuttavia delle linee guida che definiscono parametri ben precisi per le sostanze che devono essere presenti nelle acque delle piscine. Per quanto riguarda la possibilità di fare il bagno al lago o in mare, il Governo ha dato il via libera tuttavia bisogna attenersi alle singole ordinanze regionali. Le linee guida emanate dalla Regione Veneto sottolineano la possibilità di fare il bagno ma di mantenere la distanza dagli altri bagnanti evitando ad esempio giochi d'acqua che possono causare assembramenti.
Premesso che è fondamentale continuare a donare il sangue, ci sono tre situazioni nelle quali è necessario aspettare 14 giorni prima di poter donare: se siamo entrati in contatto con soggetti risultati positivi al tampone, se abbiamo contratto il virus, siamo guariti e abbiamo completato l'eventuale terapia farmacologica, quando rientriamo da un soggiorno nella Repubblica Popolare Cinese. Prima di recarsi al servizio trasfusionale o all'unità di raccolta associativa è bene contattare la struttura o associazione di riferimento per prenotare la donazione. In questo modo si potranno evitare file e lunghe attese, facilitando anche il lavoro del personale impegnato nel percorso della donazione e a garantire il rispetto delle misure di sicurezza. I servizi trasfusionali degli ospedali e le unità di raccolta associative stanno già applicando le procedure per il rispetto delle misure di sicurezza previste dalle disposizioni del governo. Pertanto, all'interno delle strutture sarà garantito ai donatori il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.
Secondo le prime ricerche il virus può sopravvivere alcune ore. L'utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 70% o a base di cloro all'0,1% (candeggina). È importante disinfettare sempre gli oggetti usati frequentemente (il telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina.
Il virus viene trasportato tramite goccioline emesse da una persona infetta che starnutisce o tossisce. Le goccioline pesanti cadono a terra quasi subito dopo l'emissione e quelle leggere, chiamate aerosol, viaggiando in una specie di nuvola gassosa, possono essere trasportate più a lungo e a maggior distanza (diversi metri) ma poi evaporano. Per quanto riguarda l'aria condizionata, in casa l'aria raffreddata è quella che si trova già all'interno. La ventilazione non favorisce di per sé la trasmissione del virus, ma se c'è un inquilino infetto bisogna stare attenti ai flussi d'aria e optare per un ricambio aprendo le finestre. Il flusso di ventilazione può trasportare le goccioline respiratorie a maggior distanza, ma l'energia cinetica, oltre a spingerle, le abbatte.
È vero, non si troveranno più riviste, giornali e materiale a uso promiscuo, che possono cioè essere utilizzati da più clienti. Lo specificano le linee guida regionali per le attività che si occupano di servizi alla persona. I clienti che vorranno leggere un libro o una rivista per trascorrere il tempo, dovranno portarseli da casa. Inoltre il personale del negozio le chiederà spesso di igienizzare le mani con soluzioni idro-alcoliche che verranno messe a disposizione dei clienti. Infine per tutto il tempo del servizio sia l'operatore che il cliente, se stanno a una distanza inferiore a un metro, devono indossare una mascherina a protezione di naso e bocca.
Non c'è alcun rischio, la zanzara non è un vettore di coronavirus. Lo specifica anche l'Istituto superiore di sanità: il virus responsabile del Covid-19 si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente. Ad oggi non c'è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso artropodi vettori, quali zecche, zanzare o altri insetti che succhiano il sangue, che invece possono veicolare altri tipi di virus, responsabili di malattie completamente diverse dal Covid, come ad esempio la dengue e la febbre gialla.
Non tutte le malattie rare presentano condizioni cliniche che aumentano il rischio di contrarre il virus o una maggiore probabilità di andare incontro a un decorso clinico più grave rispetto al resto della popolazione. Il ministero della Salute sottolinea tuttavia che ci sono alcuni gruppi di malati rari che presentano un rischio aumentato, in particolare, i bambini e adulti con deficit immunitari, disabilità neuromotoria, patologie respiratorie croniche, cardiopatie, con malattie ematologiche, con patologie metaboliche ereditarie a rischio di scompenso acuto o portatori di dispositivi medici, i malati oncologici o onco-ematologici, per le quali, su iniziativa del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, il ministero ha redatto una serie di Raccomandazioni disponibili sul portale web.
Il contagio avviene nella maggior parte dei casi attraverso goccioline- droplets che vengono generate dal tratto respiratorio di un soggetto infetto, soprattutto con la tosse o starnuti. Sono espulse a distanze brevi, a meno di un metro. Queste goccioline non rimangono sospese nell'aria ma si possono depositare sulle mucose nasali od orali o sulle congiuntive di un'altra persona soprattutto nel corso di contatti stretti. Per questo motivo è importante indossare la mascherina quando si sta a una distanza inferiore a un metro da un'altra persona: il dispositivo, che deve coprire naso e bocca, evita che i droplets provochino il contagio.
Anche in questo caso, dipende dalle decisioni prese dalle diverse Regioni. In Lombardia vale l'ordinanza del 17 maggio del governatore Fontana: «Per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l'uso di mascherina o di altra protezione individuale durante l'attività fisica intensa. Rimane obbligatorio l'utilizzo delle protezioni individuali a conclusione dell'attività fisica e l'obbligo di mantenere il distanziamento sociale». In Veneto, il governatore Zaia ha siglato un'ordinanza che, a proposito dell'attività fisica, recita: «L'attività motoria e sportiva può essere svolta anche in centri sportivi, nel rispetto delle apposite linee guida regionali, anche con utilizzo di mezzi, e in gruppo, con rispetto del distanziamento di due metri o, in caso di impossibilità di distanziamento in relazione al tipo di attività sportiva o, in mancanza di distanziamento, con obbligo di uso della mascherina, salvo nella fase di attività con sforzo fisico».
Il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, secondo recenti evidenze fornite dallo European Centre for Disease Prevention and Control, va dai due ai dodici giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. Solamente il tampone può accertare se la persona ha contratto o no il virus, ed è il medico di famiglia a valutare se è necessario farlo. L'esecuzione dei tamponi è riservata in linea generale ai soli casi sintomatici di (sindrome simil-influenzale e infezione Respiratoria Acuta Grave), oltre che ai casi sospetti di Covid-19. Si sta discutendo della possibilità di eseguire il test sierologico, che individua la presenza di anticorpi nel sangue che si generano nel caso una persona sia entrata in contatto con il virus. I risultati dei test sierologici devono essere confermati dal tampone oro-faringeo per verificare se l'infezione è ancora in corso.
Le ricerche sono ancora in corso. Stando a uno studio cinese pubblicato a fine aprile su "Nature Medicine", tutte le persone entrate in contatto con il virus sviluppano anticorpi. Significa che il 100% dei pazienti trattati ha sviluppato gli anticorpi che risultano essere la "memoria" del nostro corpo all'infezione e anche quelli che indicano la primissima risposta all'attacco del virus. Altro passo sarà quello di capire se questi anticorpi siano anche protettivi e per quanto tempo. Al momento se qualcuno risulta averne, può essere sottoposto a tampone per capire se sia ancora infettivo e un domani si potrà capire per quando tempo e se sarà immune.
Per ora resta l'obbligo nei luoghi chiusi, quindi anche negozi ed esercizi commerciali, nei ristoranti quando non si è seduti al tavolo, e in tutte le situazioni nelle quali non è possibile mantenere le distanze di sicurezza. È obbligatorio indossarla nei posti affollati, anche se sono all'aperto, e nei mezzi pubblici come autobus e taxi. Bisogna utilizzarla anche quando si viaggia in aereo. Ovviamente non è necessario avere mascherine chirurgiche o certificate, ma sono sufficienti quelle di stoffa lavabili: questa indicazione tuttavia non vale per specifici ambiti di lavoro dove è necessario avere dispositivi che garantiscano una maggiore protezione.
Si tratta di un tempo che varia da persona a persona e in tutti questi mesi non si è rivelato univoco. Dopo il contagio, infatti, il periodo di incubazione del virus varia dai due agli undici giorni ma può arrivare anche a due settimane. Il tempo del decorso, poi, è fortemente variabile, anche in funzione della gravità dei sintomi: può mutare tra i cinque e i sei giorni per quelli più lievi ma può proseguire anche oltre due settimane per i pazienti che hanno contratto il virus in una forma più potente. Quindi, per la guarigione che comprenda la sparizione dei sintomi si parla di un periodo compreso tra una e tre settimane. Un periodo trascorso il quale, però, è ancora possibile essere contagiosi. A questo punto il periodo di contagiosità persiste in maniera differente da paziente a paziente e il "cessato allarme" può essere decretato solo da un doppio tampone negativo.
Dai dati presenti in letteratura, ancora limitati, non sono stati riportati casi di trasmissione dell'infezione da madre a figlio. Stando a quanto riportato nel sito del ministero della Salute, dati recenti riguardo bambini nati da madri con Covid-19 indicano che nessuno di essi è risultato positivo e il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico. Non è nemmeno sconsigliato il contatto tra mamma e neonato appena nato: anzi, quando possibile, questa vicinanza va privilegiata, ai fini di facilitare l'interazione e l'avvio dell'allattamento materno.
L'invito all'ingresso degli ospedali è quello di gettare eventuali guanti monouso utilizzati durante il tragitto. La motivazione che sottende questa raccomandazione, che si trasforma in una vera e propria imposizione all'ingresso, è dettata dal fatto che i guanti se non utilizzati correttamente possono essere controproducenti, raccogliendo tutte le impurità ma dando una falsa sicurezza di pulizia a chi li indossa. Per questo, in ambienti molto sensibili quali, appunto, gli ospedali, viene chiesta preferibilmente un'accurata igiene delle mani all'ingresso.
Effettivamente, di questa fattispecie si è persa traccia con il decreto che ha accompagnato l'Italia nella fase due, tanto che è anche partito un appello del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri affinché il termine fissato alla fine di aprile venisse prorogato per la tutela della salute di chi è affetto da una patologia cronica. Tuttavia, nel decreto del 26 aprile si legge espressamente che «è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità». Questo farebbe pensare che tacitamente la proroga sia stata prolungata per tutta la durata temporale del decreto.
Sì, è obbligatorio. Le persone che fanno ingresso in Italia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicarlo immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio e sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all'isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni nell'abitazione o nella dimora indicata al momento dell'imbarco. Infatti, chiunque arrivi nel territorio nazionale tramite trasporto di linea aereo, marittimo, ferroviario o terrestre, è tenuto a consegnare al vettore all'atto dell'imbarco una dichiarazione che specifichi i motivi del viaggio, l'indirizzo dell'abitazione in Italia dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario.
Il virus viene trasportato tramite goccioline emesse da una persona infetta che starnutisce o tossisce. Le goccioline pesanti cadono a terra quasi subito dopo l'emissione e quelle leggere, chiamate aerosol, viaggiando in una specie di nuvola gassosa, possono essere trasportate più a lungo e a maggior distanza (diversi metri) ma poi evaporano. Per quanto riguarda l'aria condizionata, in casa l'aria raffreddata è quella che si trova già all'interno. La ventilazione non favorisce di per sé la trasmissione del virus, ma se c'è un inquilino infetto bisogna stare attenti ai flussi d'aria e optare per un ricambio aprendo le finestre. Il flusso di ventilazione può trasportare le goccioline respiratorie a maggior distanza, ma l'energia cinetica, oltre a spingerle, le abbatte.
È consentito ottenere dal proprio medico curante il "Numero di Ricetta Elettronica" senza più la necessità di ritirare fisicamente il promemoria cartaceo. Il medico può trasmettere il promemoria in allegato a messaggio di posta elettronica certificata o elettronica ordinaria o comunicare il Numero di Ricetta Elettronica tramite comunicazione telefonica o sms o applicazioni come Whatsapp che consentano lo scambio di messaggi e immagini. Il farmacista, una volta acquisito il Numero di Ricetta Elettronica e il codice fiscale riportato sulla Tessera Sanitaria dell'assistito, provvede all'erogazione del farmaco richiesto.
No, l'Istituto superiore di sanità ha chiarito ancora in piena fase uno che non si tratta di un'operazione necessaria. "Non si ravvisa la necessità di una disinfezione delle confezioni alimentari né del lavaggio dei prodotti ortofrutticoli al momento del rientro a casa. È inoltre necessario ricordare che gli alimenti devono essere sempre toccati con mani o utensili puliti, e che è quindi buona norma igienica, dopo aver toccato un imballaggio alimentare e prima di toccare l'alimento con le mani, procedere al lavaggio delle stesse", scrive l'Iss che, invece, raccomanda di tenere separati e igienizzare i sacchetti utilizzati. Valgono, in sostanza, le consuete norme igieniche, anche nella conservazione dei prodotti alimentari in frigorifero.
Un rischio potenziale di maggiore espansione delle droplet attraverso il fumo c'è, e non è stato previsto il divieto di fumare in prossimità delle persone. Sta al buon senso del fumatore. Resta il fatto che, come sottolineato nei giorni scorsi dall'Iss, i fumatori potrebbero avere una maggiore vulnerabilità a contrarre l'infezione da nuovo coronavirus rispetto ai non fumatori. Questo deriverebbe dall'atto stesso del fumo: le dita, ed eventualmente le sigarette contaminate, arrivano a contatto con le labbra, e questo aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. Inoltre recenti studi condotti in Cina hanno evidenziato un aumento di almeno tre volte del rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 in pazienti con storia di uso di tabacco rispetto a non fumatori.
Le risposte alle domande frequenti pubblicate dal governo parlano proprio degli spostamenti fuori Regione, che restano vietati se non per ragioni di lavoro, salute o assoluta urgenza. Quindi, se il viaggio deve essere fatto per sottoporsi ad una visita medica non prorogabile, si tratta di una fattispecie consentita dall'ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri.
Da parte del Governo non è specificato l'obbligo della mascherina in questi casi, tuttavia un consiglio arriva dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale: i bambini possono ammalarsi di questo virus ma generalmente non manifestano forme gravi. Possono tuttavia trasmettere il Covid 19, per questo è necessario tenere alta l'attenzione soprattutto con le persone anziane. Questo significa far indossare loro le mascherine, quando possibile, e mantenere le distanze di sicurezza.
No, almeno secondo quanto riporta il ministero della Salute: il nuovo coronavirus e il virus dell'influenza stagionale sono due virus diversi. Il vaccino contro i ceppi di influenza stagionale non è quindi efficace contro il virus che determina la malattia Covid-19. Tuttavia, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata perché ha un duplice vantaggio: facilita la distinzione tra le due malattie e protegge le persone a rischio dallo sviluppo di forme gravi di influenza.
Dal 4 maggio è obbligatorio proteggere le vie respiratorie in tutti i luoghi pubblici al coperto, compresi i mezzi di trasporto, e comunque in ogni situazione in cui non sia possibile rispettare il distanziamento di almeno un metro. Possono farne a meno i minori di 6 anni e le persone che hanno una disabilità incompatibile con l'uso della mascherina: in questo caso possono farne a meno anche gli accompagnatori.
Sì. Ma solo per le urgenze, quando cioè le cure dentali non sono differibili in base a una valutazione da concordare telefonicamente con il dentista curante. «Dolori acuti, infezioni quali un ascesso gengivale, traumi o esiti di eventi accidentali sono alcuni esempi di condizioni cliniche che rivestono un carattere di urgenza e che devono poter essere trattati» scrive la società italiana di Parodontologia e implantologia. «Qualora il paziente fosse un soggetto a maggior rischio di contrarre infezione o manifestasse sintomi riconducibili a infezione da Covid-19- avverte- o anche si trovasse in regime di quarantena, sarà necessario rimandare le cure ad un periodo successivo».
Non sono riportati dati scientifici sulla suscettibilità delle donne in gravidanza al virus. Secondo quanto indica il ministero della Salute, la gravidanza comporta cambiamenti del sistema immunitario che possono aumentare il rischio di contrarre infezioni respiratorie virali, tra cui quella da Sars-Cov-2. Inoltre le donne in gravidanza potrebbero mostrare un rischio maggiore di sviluppare una forma severa di infezioni respiratorie virali. È consigliato quindi adottare le normali azioni utili per limitare il rischio, come lavarsi spesso le mani ed evitare contatti con persone positive.
Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di questo virus che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione. Tuttavia, poiché secondo la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali gli animali domestici sono, occasionalmente, suscettibili a Covid 19, è importante proteggere quelli di pazienti positivi, limitando la loro esposizione. È sempre importante lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo.
Non ci sono evidenze che le superfici calpestabili siano coinvolte nella trasmissione del virus. Inoltre, secondo il ministero della Sanità, l'uso di ipoclorito potrebbe portare ad un aumento di sostanze pericolose nell'ambiente. Resta consigliata l'ordinaria pulizia delle strade con saponi/detergenti convenzionali.
Lo spostamento dal proprio Comune di residenza è sempre consentito in caso di motivi salute. Un esame diagnostico prescritto dal proprio medico curante rientra in questi casi. In ogni caso, una telefonata all’ospedale o centro medico privato di riferimento per verificare se l’emergenza Covid abbia modificato la situazione potrebbe non essere una cattiva idea.
Anche in questo caso, lo spostamento è compreso tra quelli considerati "per motivi di salute". Le lenti da vista sono fondamentali per chi è costretto ad utilizzarle e non averle a disposizione a causa di un improvviso danneggiamento rientra in uno stato di necessità per poter vivere una vita normale. Il viaggio fuori dal Comune di residenza è consentito.
Secondo le prime ricerche il virus può sopravvivere alcune ore. L'utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 70 per cento o a base di cloro all'0,1 per cento (candeggina). È importante disinfettare sempre gli oggetti usati frequentemente (il telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina.
Il sangue si può donare solo se si è in buone condizioni di salute, quindi anche un semplice raffreddore, un po' di febbre o il mal di gola, senza alcun collegamento al Coronavirus, sarebbe causa di esclusione temporanea. In questo specifico periodo poi, bisogna però aspettare almeno 14 giorni prima di andare a donare se si è rientrati di recente da un viaggio da qualsiasi territorio internazionale, se si è stati a contatto con persone positive o se si hanno sintomi riconducibili al Covid 19.
Il responsabile della Covid-19 è un virus respiratorio e si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente. Ad oggi non c'è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso artropodi vettori, quali zecche, zanzare o altri insetti che succhiano il sangue, che invece possono veicolare altri tipi di virus (detti arbovirus), responsabili di malattie completamente diverse dalla Covid-19, come ad esempio la dengue e la febbre gialla.
Il test per la conferma della malattia è attualmente a carico del sistema Sanitario Nazionale ed è organizzato dall'Ulss o dall'ospedale. Attualmente il tampone basato sulla rilevazione dell'Rna del virus è l'unico affidabile per accertare l'infezione da nuovo coronavirus. I test cosiddetti sierologici vengono usati solo in alcune condizioni ma i risultati non sono così affidabili anche perché non diagnosticano infezioni molto recenti: i risultati devono comunque essere confermati dai tamponi.
Sì, gli spostamenti sono consentiti se si tratta di familiare non autosufficiente, perché rientra tra i motivi di assoluta urgenza e/o di salute, equiparati allo stato di necessità. Se invece il familiare è autosufficiente non è possibile spostarsi. Se però il familiare anziano (sopra i 65 anni) ha difficoltà a fare la spesa, non ci sono altri familiari più vicini e non riesco a trovare servizi online di consegna a domicilio o servizi di volontariato, in questo caso è possibile spostarsi. Trattandosi però di un caso che potrebbe essere difficile da dimostrare, si consiglia di avvisare la polizia locale.
L'indicazione è di circa quattro ore. Prima di indossarle bisogna lavarsi le mani con acqua e sapone o strofinarle con una soluzione alcolica; poi bisogna indossarla prendendola dall'elastico, evitando di toccarla, assicurandosi che vengano coperti naso e bocca; quando diventa umida, va sostituita con una nuova e non riutilizzata.
La questione della gestione delle mascherine per i bambini è piuttosto delicata. L'associazione culturale pediatri ha pubblicato un utile vademecum. I bambini con più di 2 anni possono indossare la mascherina che, per essere protettiva e sicura, deve coprire bene naso e bocca e raccordarsi all'orecchio. Le mascherine non vanno indossate da bambini con meno di due anni, da quelli con difficoltà respiratorie e da quelli che non sono capaci di rimuoverla autonomamente. Solo i bambini affetti da malattie croniche e ad alto rischio, devono essere incoraggiati a indossare una mascherina particolare: le Ffp2. Come e quanto incideranno i dispositivi di protezione sui bilanci delle famiglie è un tema in fase di studio che potrà avere risposte solo nelle prossime settimane.
È possibile spostarsi dalla propria abitazione e muoversi nel proprio Comune e in altri solo ed esclusivamente per comprovate esigenze lavorative o in casi di assoluta urgenza o per motivi di salute. Un trattamento di riabilitazione con prescrizione medica rientra in questa casistica. Tuttavia vista la data riportata nella prescrizione, è opportuno farsi lasciare una ulteriore certificazione da parte del massoterapista, da esibire in caso di controllo.
Esistono in commercio in Italia tre tipi di mascherine: le filtranti, le chirurgiche e le mascherine identitificate con la siglia Dpi, dispositivo di protezione individuale, che comprendono anche i modelli conosciuti come FFP2 e FFP3. Queste ultime consentono un più alto livello di filtraggio e una maggiore sicurezza e quindi sono le più sicure. Seguono nella graduatoria della sicurezza le mascherine chirurgiche, infine ci sono quelle filtranti.
Generalmente un virus che si appoggia sulla superficie di una mascherina oppure sulle mani o sui guanti non “sopravvive“ più di alcune ore. I tempi di resistenza sulle superfici del coronavirus non sono comunque ancora certi e sono in fase di studio. Per questo mascherine e guanti vanno gettati subito dopo l’utilizzo.
Anche in questo caso deve prevalere sempre il buon senso. I genitori, specie se anziani e relativamente lontani, mancano a tutti ma questo non è un buon motivo per spostarsi. Se si tratta di persone anziane che, però, stanno bene e non sono gravate da particolari patologie, non è possibile uscire di casa per andarli a trovare. Se, al contrario, alla base della visita ci sono motivi di salute o di non autosufficienza, lo spostamento è valido e concesso.
No, anche se la materia è sempre dibattuta e varia a seconda di quanto la comunità scientifica impara a conoscere il coronavirus, in particolare per quanto riguarda la sua permanenza sulle superfici. Al momento, sembra che non sia necessario disinfettare scarpe e indumenti, ma questo non significa che si debba abbassare l’attenzione: è sempre necessario lavarsi accuratamente le mani e, se possibile, conservare abiti e calzature utilizzati per uscire dal proprio domicilio sempre nella stessa porzione della casa.
No, utilizzare materiali e tessuti che non abbiano un minimo potere filtrante non ha alcun senso. Le mascherine certificate Ffp 1 di tipo chirurgico sono in grado di limitare la dispersione di chi eventualmente avesse il virus ma non proteggono una persona sana che la indossi. Garantiscono più protezione le Ffp 2 e 3 che, però, devono essere lasciate il più possibile a disposizione di chi affronta il coronavirus in prima linea. Anche le mascherine più “prestanti” però non garantiscono una protezione al 100 per cento. Per esempio, quelle che hanno la valvola proteggono chi le indossa ma non gli altri.
Anche in questo caso deve prevalere sempre il buon senso. I genitori, specie se anziani e relativamente lontani, mancano a tutti ma questo non è un buon motivo per spostarsi. Se si tratta di persone anziane che, però, stanno bene e non sono gravate da particolari patologie, non è possibile uscire di casa per andarli a trovare. Se, al contrario, alla base della visita ci sono motivi di salute o di non autosufficienza, lo spostamento è valido e concesso.
No, anche se la materia è sempre dibattuta e varia a seconda di quanto la comunità scientifica impara a conoscere il coronavirus, in particolare per quanto riguarda la sua permanenza sulle superfici. Al momento, sembra che non sia necessario disinfettare scarpe e indumenti, ma questo non significa che si debba abbassare l’attenzione: è sempre necessario lavarsi accuratamente le mani e, se possibile, conservare abiti e calzature utilizzati per uscire dal proprio domicilio sempre nella stessa porzione della casa.
Sarà possibile solo se la cerimonia è in programma dopo il 3 giugno. Prima di allora non ci si può spostare liberamente da una regione all'altra, ma i viaggi devono avvenire solo all'interno della propria regione di residenza. Si può andare in altre regioni solo per motivi di salute, lavoro e necessità. La partecipazione a un funerale purtroppo non rientra tra questi. Ovviamente le è consentito andare in auto con sua moglie in quanto sua convivente: con qualsiasi altra persona, conoscente, congiunto, ma non convivente, è necessario mantenere la distanza di un metro e indossare la mascherina.
Da quella data sì, sarà possibile andare in altre regioni, quindi anche in Liguria e soggiornarvi. Non ci saranno più limitazioni, sembra, per spostarsi da una parte all'altra del Paese. Tuttavia lei non potrà andare in auto con entrambe le sue amiche. Non essendo conviventi, è previsto all'interno dell'abitacolo il mantenimento della distanza di un metro: quindi oltre al conducente potrà esserci un passeggero seduto nei sedili posteriori ma nel lato opposto. In una normale auto da 4,5 posti un terzo passeggero non ci sta, mantenendo il distanziamento previsto. Il rischio, oltre che per la vostra salute, è di essere fermate e di incorrere in sanzioni.
No, è rischioso. Ci sono ancora delle limitazioni per i viaggi in auto: mentre con passeggeri conviventi non è necessario mantenere il distanziamento, diverso è se nell'abitacolo ci sono persone che non vivono nella stessa casa. Questo è il caso, con ogni probabilità, di lei, sua sorella e suo cognato. Quindi la regola prevede che oltre al conducente possa esserci un solo passeggero che siede nei sedili posteriori, nella parte opposta. Solo se la macchina è molto capiente si può ipotizzare la presenza di un terzo passeggero, purché la distanza tra quest'ultimo e le altre due persone sia di almeno un metro. E tutti devono indossare la mascherina durante il viaggio.
In linea teorica non dovrebbero esserci problemi, perché dal 3 giugno salvo ripensamenti dovuti a una inversione della curva di crescita dei contagi, sarà possibile spostarsi liberamente da regione a regione. Quindi sua sorella può venire a prenderla a Milano e portarla in ospedale. Per quanto riguarda la visita, tendenzialmente gli ospedali non consentono l'accesso agli accompagnatori, ad eccezione di utenti minori, utenti fragili, disabili, non autosufficienti e persone con difficoltà linguistiche-culturali per i quali è permesso l'accesso di un solo accompagnatore.Nel dubbio, le conviene chiamare l'ospedale di Peschiera per capire se sua sorella può entrare.
Sì, perché dal 3 giugno saranno liberamente consentiti gli spostamenti da e per gli Stati membri dell'Unione europea, oltre che negli Stati dell'area Shengen, Regno Unito, Vaticano e Repubblica di San Marino. A partire da quel giorno, le persone che entreranno in Italia da questi Paesi non saranno più sottoposte a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che non abbiano soggiornato in Paesi diversi nei 14 giorni anteriori all'ingresso in Italia. Lei ovviamente potrà andare a prenderlo nella stazione di arrivo, considerando il fatto che dal 3 giugno- salvo aggiornamenti- ci si potrà muovere liberamente da una regione all'altra. Fino al 2 giugno, invece, chiunque entra o rientra in Italia dall'estero deve trascorrere un periodo di due settimane di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario nella propria abitazione o in un'altra dimora scelta dall'interessato o, in mancanza, determinata dalla Protezione civile regionale.
A partire dal 3 giugno, gli spostamenti da e per l'estero saranno normalmente consentiti, senza bisogno di motivi di urgenza (e senza obbligo di quarantena) per chi proviene da Paesi dell'Ue, Paesi Schengen, Gran Bretagna e altri piccoli Paesi Europei: questi spostamenti potranno essere limitati soltanto nel caso lo richieda la situazione epidemiologica. Quindi dal 3 giugno in poi non dovrebbero esserci problemi per venire in Italia e non dovranno nemmeno sottoporsi ai 14 giorni di autoisolamento.
Purtroppo non è ancora possibile andare in un'altra regione se non per motivi di lavoro, salute o necessità. Sarà possibile con ogni probabilità dal 3 giugno, quando lo spostamento da una regione all'altra sarà libero. Fino ad allora solamente i trentini che risiedono in Comuni confinanti con il Veneto possono attraversare il confine per incontrare i propri congiunti che risiedono o hanno domicilio nei territori comunali adiacenti. Lo prevede un'ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che recepisce anche quanto convenuto con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, tenuto conto dell'evoluzione dello stato epidemiologico nei rispettivi territori.
Per ora non è possibile. Dal 18 maggio c'è maggiore libertà di spostamento ma solo all'interno della propria regione: significa che si possono raggiungere solo le seconde case che si trovano sul territorio veneto, mentre gli spostamenti in altre regioni sono consentiti a partire dal 3 giugno. Di conseguenza per ora non è possibile andare nelle seconde case che si trovano in altre regioni se non per motivi di urgenza legati alla manutenzione ad esempio per un crollo o la rottura di una tubatura. La pulizia dei filtri dell'aria condizionata non rientra tra gli interventi urgenti, perché può essere programmata anche nelle prossime settimane. Inoltre, fino al 3 giugno è consentito andare in un'altra regione solo per comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità o per motivi di salute.
In linea teorica sì. Dal 3 giugno dovrebbero essere consentiti gli spostamenti da regione a regione, sempre che la curva del contagio non peggiori richiedendo quindi nuove misure restrittive. A partire da quel momento si potrà andare anche in Romagna e fermarsi a pernottare, così come accade ora all'interno della propria regione di residenza. Va detto però che alcune regioni stanno prendendo provvedimenti per ridurre il rischio che l'arrivo di turisti possa incrementare il contagio: la Sardegna sembra ad esempio che voglia chiedere a chi arriva sull'isola un "passaporto sanitario". Al momento in Romagna non sono previste misure del genere.
Fino al 3 giugno il rientro a casa dall'estero è ancora consentito solo in caso di lavoro, salute o necessità. A partire da quel giorno sarà possibile ritornare in Italia da qualsiasi Paese europeo senza giustificazione e non sarà più necessario osservare la quarantena obbligatoria di 14 giorni. Questo non significa che ci sarà completa libertà di viaggiare all'estero: dipenderà dalle regole degli altri Paesi europei che, in questo momento, hanno ancora quasi tutti i confini chiusi verso chi proviene dall'Italia. Nei prossimi giorni, però, una serie di accordi potrebbe cambiare la mappa degli Stati europei che accolgono cittadini italiani.
Sì, purché l'escursione sia all'interno dei confini della regione di residenza. Dal 18 maggio c'è infatti la massima libertà di spostamento, non servono particolari motivazioni, a patto di non superare i confini di un'altra regione e di rispettare le regole del distanziamento. Va considerato che non tutte le strutture ricettive sono già aperte e molti si stanno ancora organizzando per garantire agli ospiti un contesto di massima sicurezza al fine di ridurre al minimo il rischio di contagio.
Sì, si può, a patto di restare nella regione di residenza. Il decreto nazionale non prevede più alcuna limitazione o divieto per le attività ludiche o ricreative e dunque si potrà andare in spiaggia mantenendo sempre le distanze di sicurezza. Con delle differenze. Nelle spiagge libere "al fine di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione, si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza". Negli stabilimenti balneari va assicurato un distanziamento tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia. Si può prendere il sole, giocare a racchettone o fare kitesurf ma sono vietate le attività ludico-sportive di gruppo.
Premesso che gli utenti di una comunità si debbano considerare come conviventi e che, per esigenze lavorative, anche l'operatore possa essere assimilato ad un convivente (durante il lockdown questo tipo di attività non si è mai interrotta e la frequentazione è sempre continuata), è uno spostamento consentito specie se finalizzato ad un'attività legata alla comunità e, quindi, lavorativo, come una visita medica. Meglio indossare i dispositivi di protezione personale.
Sì, è possibile circolare utilizzando un camper, specialmente se è l'unico mezzo di locomozione che si ha a disposizione. All'interno dei confini regionali, non ci sono più limitazioni agli spostamenti e tanto meno al mezzo scelto per effettuarli. Su un camper ci si potrebbe anche fare una vacanza di qualche giorno. Fuori dai confini regionali, invece, restano validi i motivi che ormai tutti hanno imparato a conoscere: estrema urgenza, salute e comprovate esigenze lavorative. In questi casi, è possibile muoversi anche a bordo di un camper per spostarsi attraverso i confini regionali.
Sì, si tratta di un caso di estrema urgenza e lo spostamento è consentito. Nonostante gli spostamenti tra le Regioni restino vietati almeno fino al prossimo 3 giugno, è possibile varcare i confini regionali con autocertificazioni per casi di comprovate esigenze lavorative, estrema urgenza e motivi di salute. Nel caso della perdita di un parente stretto come una sorella, è concesso spostarsi. Non ci sono norme che impongano quarantene.
Certo che può. Dal 18 maggio non sono previste limitazioni negli spostamenti all'interno della propria regione: come si può andare nelle seconde case è possibile andare anche in barca e navigare. Con l'accortezza però di restare dentro i confini della propria regione. Fuori dalle acque territoriali nazionali, devono essere rispettate le normative internazionali anti-contagio. Fondamentale è mantenere il "distanziamento sociale" di almeno un metro, a meno che le persone presenti a bordo non vivano nella stessa casa. Anche i congiunti, se non conviventi, devono rispettare il distanziamento sociale di una persona per ogni metro lineare dell'imbarcazione. Obbligatoria anche la dotazione di dispositivi di protezione individuale per i passeggeri e l'uso di igienizzante per le superfici.
Il decreto del governo prevede che solo i conviventi non sono tenuti a osservare la distanza di un metro all'interno dell'abitacolo dell'auto. Quindi se lei, sua sorella e suo padre non siete conviventi, dovete osservare questa misura e, a meno di avere un'auto di grandi dimensioni, è difficile riuscire a rispettarla: potrà accompagnarlo lei o in alternativa sua sorella, con l'accortezza di tenere le mascherine e mantenere la distanza. È vero che suo padre può andarlo a trovare a casa- il governo ha aperto alle visite ai congiunti- tuttavia sul trasporto in auto restano queste limitazioni che devono spingere, in qualsiasi contesto, a mantenere tutte le accortezze necessarie per tutelare chi ci sta vicino. Soprattutto gli anziani.
Gli spostamenti all'interno della stessa regione in cui si vive sono possibili e liberi, non serve più l'autocertificazione. È quindi possibile andare al mare, al lago, in montagna, e restare a dormire. Chi lo desidera potrà andare nella seconda casa anche per qualche giorno o trasferirsi in via definitiva per l'estate, da solo o con il nucleo convivente. Allo stesso modo, con i conviventi è possibile andare in hotel, fermo restando che molti sono ancora chiusi perché il turismo è al momento ai minimi termini, essendo consentiti gli spostamenti da una regione all'altra solo per motivi di salute, lavoro, necessità. Dal 3 giugno, quando con ogni probabilità sarà possibile muoversi in altre regioni, anche diverse strutture ricettive riapriranno.
I provvedimenti che sono stati presi in tempi di Covid per tamponare l'impossibilità di uscire durante il lockdown variano e per arginare la crisi economica variano a seconda della regione di residenza. Per ciò che concerne la Lombardia, la tassa in scadenza fra il 1° marzo e il 31 maggio, può essere pagata fino al 30 giugno. Entro il 15 maggio, la Lombardia accoglierà le richieste di domiciliazione dei bolli auto in scadenza nei mesi di marzo, aprile e maggio con uno sconto del 15 per cento. In Veneto, poi, la proroga vale fino al 30 giugno, ma solo per chi ha il bollo in scadenza fra l'8 marzo e il 31 maggio.
Sì, è necessario attendere almeno il prossimo 3 giugno, data in cui dovrebbero essere sbloccati anche i confini regionali. Al momento, infatti, non è possibile trasferirsi tra una regione e l'altra se non per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e estrema urgenza. Prima della scadenza fissata a inizio giugno, sarà necessario stabilire se ci sarà la possibilità di spostarsi liberamente o se alcuni luoghi rimarranno interdetti ai non residenti in regione. Alcune Regioni, poi, hanno predisposto degli accordi per consentire l'incontro tra congiunti che vivono in province confinanti. Per il Veneto, per esempio, queste possibilità sono state normate per le province di Trento, Rovigo e Ferrara e per i Comuni di confine del Friuli Venezia Giulia.
È possibile, non c'è un divieto in tal senso e, anzi, molte agenzie hanno già riaperto e sono anche pronte a ripartire con i primi viaggi organizzati, naturalmente all'interno dei confini regionali. Come giustamente ricorda anche il nostro lettore è doveroso rispettare tutte le norme in materia di distanziamento sociale e di utilizzo dei dispositivi di protezione personale. Ogni realtà che si occupa di trasporto di persone con conducente dispone di flotte di mezzi che hanno una capienza diversa e, per questo, è necessario prendere contatto con la propria agenzia di riferimento per capire quali siano le condizioni di viaggio, le accortezze per mantenere la sicurezza e quali le capienze massime consentite.
Sì. Stando a quanto si trova scritto nelle Faq del governo «nel caso in cui non si disponga di un mezzo privato oppure non si abbia la patente di guida o non si sia autosufficienti è consentito farsi accompagnare da un parente o una persona incaricata di tale trasporto da e verso la propria abitazione, anche tenuto conto dell'esigenza di limitare quanto più possibile l'utilizzo di mezzi pubblici e comunque nel rispetto di quanto previsto per l'utilizzo dei mezzi privati. Nel rispetto di tali condizioni, anche lo spostamento dell'accompagnatore è giustificato». Quindi molto dipende dalla situazione in cui si trova la sua amica: può essere accompagnata se non ha un'auto, la patente o se non è autosufficiente. Ovviamente lo spostamento in altre regioni deve essere giustificato da una delle motivazioni previste dal decreto (salute, lavoro, necessità). E nell'abitacolo vanno rispettate le distanze di sicurezza.
Al momento è consentito muoversi liberamente all'interno della propria regione, mentre per andare da una regione all'altra è necessario esibire un'autocertificazione nella quale indicare una delle quattro motivazioni che determinano la legittimità dello spostamento: comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità, motivi di salute. La visita ai congiunti non rappresenta quindi una motivazione valida. Se non ci saranno nuovi focolai in determinati territori, dal 3 giugno saranno consentiti gli spostamenti da regione a regione e quindi il modulo non sarà più necessario.
No, non è possibile. Al momento ci sono ancora diverse limitazioni per viaggiare in auto: mentre con passeggeri conviventi non è necessario rispettare la distanza e nemmeno indossare la mascherina, la situazione cambia se si viaggia con persone con le quali non si convive. In questo caso è necessario il distanziamento di un metro: significa che accanto al conducente non potrà sedere nessuno e il passeggero dovrà stare nei sedili posteriori. Il che, in un'auto cabrio, non è evidentemente possibile. Per lo stesso motivo non è possibile viaggiare in moto in due, a meno che conducente e passeggero non siano conviventi.
No, non è possibile, a meno che non si riesca a rispettare la distanza minima di sicurezza interpersonale tra persone non conviventi che è pari ad almeno un metro. Nella maggior parte delle vetture in circolazione, questa distanza è raggiunta esclusivamente se il passeggero si accomoda sul sedile posteriore destro. In ogni caso, è necessario indossare la mascherina all'interno dell'abitacolo se si ospitano persone non conviventi. Diverso il discorso per chi vive assieme: non ci sono limiti di capienza né obblighi per l'utilizzo dei dpi.
Nulla lo vieta, restando sempre all'interno dei confini regionali. Dopo l'allentamento delle misure del lockdown lo scorso lunedì 18 maggio e l'ingresso deciso nella "fase due", non c'è alcun divieto che limiti gli spostamenti. Quindi, nel pieno rispetto delle normative che prevedono il distanziamento interpersonale e l'utilizzo dei dispositivi di protezione dove necessario, è anche possibile trascorrere qualche giorno di vacanza sul proprio camper. Alcune Regioni lo hanno anche messo nero su bianco nelle proprie ordinanze: «È ammesso lo spostamento per qualsiasi motivo all'interno della Regione, anche a fini ludici, ricreativi e turistici, a piedi o con qualsiasi mezzo, anche di navigazione per diporto».
L'ultimo decreto ha stabilito che fino al prossimo 2 giugno sono vietati gli spostamenti da e per l'estero, con mezzi di trasporto pubblici e privati, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Quindi, se i motivi dello spostamento non rientrano in queste tre categorie si tratta di un viaggio che non è possibile compiere almeno fino al 3 giugno prossimo, quando dovrebbero essere liberalizzati gli spostamenti con i Paesi Ue, gli Stati Schengen, il Regno Unito, Andorra, il principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano, senza limitazioni dovute ai motivi del viaggio o obbligo di auto-isolamento. Se invece la cittadina olandese dovesse spostarsi per comprovate esigenze, potrebbe far rientro in patria su uno dei voli messi a disposizione dalla compagnia di bandiera Klm da Milano e Roma (e potrebbe essere accompagnata in aeroporto). Il governo olandese consiglia fortemente di effettuare un periodo di auto-isolamento di 14 giorni per le persone in arrivo nei Paesi Bassi da aree a rischio (tra cui è compresa l'Italia). Chi vola partendo da aeroporti a rischio deve compilare il modulo scaricabile anche dal sito internet dell'ambasciata italiana a L'Aia.
No, non è per ora possibile. Se non si è conviventi, è ancora obbligatorio mantenere il distanziamento all'interno dell'abitacolo: significa che accanto al conducente non si può sedere nessuno e nei sedili posteriori non ci possono stare più di due persone, a un metro l'una dall'altra. Ovviamente tutti con la mascherina. Quindi il numero massimo, per una macchina di medie dimensioni, è di tre persone. Anche in moto è necessario mantenere la distanza di un metro: significa che in due non si può viaggiare, a meno che il mezzo non sia utilizzato da due conviventi.
Non si sa quale sarà la situazione del contagio ad agosto né, di conseguenza, i provvedimenti che saranno in vigore in quel periodo. Al momento, e fino al 30 giugno, chi arriva in Moldavia deve compilare una scheda epidemiologica e sottoporsi a 14 giorni di autoisolamento. Per quanto riguarda gli spostamenti dall'Italia, a partire dal 3 giugno saranno consentiti quelli verso gli altri Paesi dell'Unione europea, gli Stati che fanno parte dell'accordo di Schengen, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano. Chi rientra dall'estero deve però sottoporsi ad isolamento fiduciario per 14 giorni.
Sì può viaggiare in auto anche con persone diverse dal proprio convivente. Con delle limitazioni: se siamo soli alla guida o con il nostro convivente la mascherina non serve né è necessario mantenere le distanze di sicurezza. Diverso è se trasportiamo altre persone, come un'amica: la mascherina allora va indossata. Le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima che, all'interno dell'abitacolo, è di un metro: significa che a fianco del conducente non può sedere nessuno, e i passeggeri devono stare sui sedili posteriori. Fatte queste premesse, lei può andare in auto serenamente con sua mamma e con sua sorella, ma l'amica non ci sta, non riuscirebbe a mantenere la distanza di sicurezza da voi tre. La soluzione potrebbe essere quella di distribuirvi su due auto diverse, dove allora il distanziamento verrebbe rispettato.
Sì, in questa nuova "fase due" è consentito e non è nemmeno necessario fare attività motoria per vedere il mare, ma lo si può fare per puro piacere visto che sono state ammesse, con il nuovo dpcm, anche le attività ludico-ricreative.
Dipende dalla possibilità di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale. Il decreto di domenica 17 maggio consente infatti di poter fare visita agli amici ma non specifica alcunché circa la possibilità di viaggiare in automobile con più persone. Così come era accaduto per i congiunti nella prima parte della "fase due", è sempre necessario mantenere almeno un metro di distanziamento. Per questo, uno schema consigliato potrebbe essere quello di lasciare "solo" il guidatore e di disporsi in due sui sedili posteriori ammesso che questi garantiscano la possibilità di stare ad un metro. Resta inteso che congiunti e parenti conviventi possano viaggiare sulla stessa auto senza limitazioni di sorta.
Sì, nulla lo vieta. Le ordinanze regionali che hanno recepito il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri consentono questo spostamento nella maggior parte dei casi. La Regione Veneto, per esempio, specifica che «è ammesso lo spostamento per qualsiasi motivo all'interno della regione, anche a fini ludici, ricreativi e turistici, a piedi o con qualsiasi mezzo, anche di navigazione per diporto», mentre la Lombardia chiarisce che «Sono consentiti gli spostamenti verso le seconde case o per raggiungere le proprie imbarcazioni e vengono eliminate le limitazioni alla navigazione lacuale e fluviale».
Assolutamente no. Uno dei pochi ma ferrei divieti rimasti in vigore dopo il pieno ingresso nella "fase due" è quello di varcare i confini regionali. Se per spostarsi all'interno della propria regione non è più necessario compilare le ormai famose autocertificazioni, infatti, per sconfinare resta questa necessità ma bisogna farlo esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute ed estrema urgenza. La manutenzione delle seconde case non rientra in alcuna di queste tre casistiche.
Da oggi non è più obbligatoria, perché tutti gli spostamenti all'interno della propria regione sono liberi e quindi non devono più essere giustificati da alcun modulo. La situazione cambia se si deve andare in un'altra regione, perché in tal caso non c'è ancora completa libertà di spostamento: è allora necessario portare il modulo nel quale viene indicato l'indirizzo di partenza, quello di arrivo e il motivo del trasferimento. Le "causali" che permettono di oltrepassare i confini regionali restano per ora sempre le stesse: motivi di lavoro e di salute, di necessità e urgenza.
Fra le novità introdotte dal decreto del 26 aprile c'è la possibilità di svolgere l'attività sportiva e motoria all'aperto, non più solo in prossimità della propria abitazione: è infatti consentito spostarsi con mezzi pubblici o privati, quindi anche con la propria auto, per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Quindi sì, è possibile andare in montagna con i propri mezzi e fare una camminata, a patto che lo spostamento avvenga all'interno della regione di residenza. Non è infatti consentito svolgere attività motoria o sportiva fuori dai confini regionali.
La questione è spinosa. Attenendosi a quanto previsto anche dall'ultimo decreto, gli spostamenti da una Regione all'altra fino al 3 giugno sono consentiti solo per motivi di lavoro, di salute, di necessità e urgenza. L'accompagnamento di un parente a una visita non sembra rientrare in questa casistica. Il consiglio è quello di chiedere alla struttura ospedaliera di spostare l'appuntamento, almeno dopo il 3 giugno, o in alternativa di rivolgersi alle numerose associazioni di volontariato che, soprattutto in questo periodo, supportano i cittadini anche per questo tipo di spostamento.
Sì, è possibile. La prescrizione è che un solo famigliare convivente possa accompagnare in aeroporto chi deve viaggiare per comprovate esigenze lavorative. In particolare, i Paesi Bassi hanno riaperto lo scorso 4 maggio una linea con gli aeroporti di Milano e Roma. Il sito del ministero degli Esteri "viaggiaresicuri.it" informa anche che "per le persone provenienti da aree considerate a rischio (tra cui il nord Italia) non sussiste un obbligo di auto-isolamento di 14 giorni una volta arrivate nei Paesi Bassi, anche se rimane una misura fortemente consigliata".
Sì, questa è un'altra novità introdotta dal nuovo decreto che, di fatto allenta quasi definitivamente il lockdown, almeno all'interno dei confini della propria regione di residenza: da domani, lunedì 18 maggio, sarà infatti possibile raggiungere la propria seconda casa non solo per effettuare i lavori di manutenzione (che prevedevano l'obbligo di rientro alla propria residenza in serata) ma anche per soggiornarvi.
Per la Fase due il Viminale ha reso disponibile il nuovo modello di autodichiarazione, scaricabile dal sito del ministero, che ha comunque precisato che può essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. Come sempre, gli operatori di polizia avranno comunque dei moduli che potranno essere compilati dalle persone al momento del controllo. Formalmente gli spostamenti devono ancora essere giustificati con il modulo, in ogni caso il governo ha specificato che chi va al lavoro potrà esibire un tesserino o la documentazione fornita dal datore di lavoro. Restano ancora dei dubbi sull'obbligo di compilare il modulo quando si esce per fare attività sportiva o andare al parco.
La passeggiata rientra nell'ambito dell'attività motoria, che è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi. A partire dal 4 maggio l'attività sportiva e motoria all'aperto inoltre è consentita non più solo in prossimità della propria abitazione, spostandosi anche con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tale attività. È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti.
Sì, a patto che nell'auto ci sia solamente lei, suo papà e sua mamma. Infatti le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima di un metro. Quindi più di tre persone per auto (conducente più due nei sedili posteriori), non ci stanno. Diverse sono le disposizioni previste per le persone conviventi, tra le quali in auto non è previsto il distanziamento. Ma non è il suo caso. Il governo specifica anche che, nel caso una persona fosse senza patente, auto privata o non autosufficiente, può farsi accompagnare da un parente, limitando in questo modo l'uso di mezzi pubblici. Ma sempre nel rispetto delle distanze.
Si tratta di uno spostamento che viene tollerato o meno, a seconda della regione di residenza. Per il Veneto, per esempio, si può applicare lo stesso ragionamento che è stato fatto per l'acquisto di vino in cantina: "È un genere alimentare che è legittimamente venduto e che si trova in quelle zone come prodotto tipico e con particolari lavorazioni. Del resto, l'ordinanza regionale 46 ammette lo spostamento anche al di fuori del Comune di residenza per ogni acquisto regolarmente ammesso". Se quindi è consentito lo spostamento per andare ad acquistare generi alimentari fuori dal Comune di residenza, ciò vale anche per le trote.
Anche in questo caso come in molti altri dipende dalla regione di residenza: in Veneto, per esempio, è stato chiarito che si tratta di "uno spostamento giustificato in relazione alle attività da svolgere, che possono richiedere anche due persone, purché ci sia il proprietario o che soggetto diverso sia delegato dal medesimo". In Lombardia, regione dov'è parimenti concessa la possibilità di raggiungere le seconde case per effettuare lavori di manutenzione, la stessa precisazione non è stata fatta. In ogni caso non è possibile soggiornare nella seconda casa.
No, al momento purtroppo non è possibile anche se molti stanno soffrendo non potendo andare a trovare i propri cari che vivono in un'altra regione. I confini regionali, infatti, si possono valicare solo per comprovate esigenze lavorative, motivi sanitari ed estrema urgenza. Anche con le nuove libertà che potrebbero essere concesse con un prossimo dpcm, infatti, è improbabile che vengano "sbloccati" i viaggi tra diverse regioni.
Per ora non è possibile. Stando al decreto del governo è vietato trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui ci si trova attualmente, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. La manutenzione del giardino non rientra quindi tra queste motivazioni. Ci sono poi le ordinanze regionali: quella del Veneto ad esempio permette di andare nelle seconde case ma solo per manutenzioni in casi di emergenza come crolli o rottura degli impianti idraulici.
Sul tema delle adozioni ci sono dei vuoti che nemmeno i diversi decreti del ministero della Salute hanno completamente chiarito. Tuttavia una questione è chiara: questo tipo di attività possono essere differite salvo esigenze inderogabili legate al benessere animale. Significa che se il cucciolo si trova comunque in un luogo protetto e sicuro, è necessario aspettare prima di spostarsi per andare a prenderlo.
È possibile viaggiare in auto in più persone a patto di mantenere le distanze di sicurezza, e di indossare sempre la mascherina. Quindi è intuibile che si può stare in tre, a un metro l'uno dall'altro, solo se l'auto è abbastanza grande. Diversamente, se si viaggia con conviventi, non è necessario mantenere queste distanze. Ed è possibile spostarsi per fare attività fisica e motoria, quindi anche per fare una passeggiata in montagna, sempre facendo attenzione a tenere le distanze dalle altre persone.
I negozi di elettrodomestici sono stati aperti a partire dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 10 aprile e, in quel frangente, a tutti gli apparecchi in vendita è stato conferito il carattere di essenzialità. La possibilità di spostarsi dal proprio Comune varia a seconda della Regione: per il Veneto, per esempio, è possibile perché è stato chiarito che è consentito ogni spostamento all'interno della regione per raggiungere un esercizio che venda materiale ammesso. In Lombardia, invece, questa specifica manca.
Questa domanda è stata al centro di un ampio dibattito. Con l'allentamento delle misure, l'interpretazione prevalente di questa situazione è stata fatta rientrare tra i casi di necessità. Attenzione, però, quando c'è da valicare i confini regionali. È sempre bene consultare le autorità competenti: quelle di Trento potrebbero consentire uno spostamento dal Veneto mentre quelle lombarde potrebbero vietarlo a parità di condizioni.
No, non è consentito. Prendere il sole, infatti, non rientra tra le attività sportive e motorie per cui è possibile spostarsi da casa, anche raggiungendo la montagna in alcune regioni tra cui il Veneto. Pur mantenendo le distanze, per poter prendere la tintarella si dovrà attendere ancora qualche giorno.
Si può uscire dalla regione solo per esigenze lavorative, necessità, salute e per incontrare i congiunti. Vista la proroga del termine ultimo per cambiare gli pneumatici, fissato al 15 giugno, non c'è urgenza. Inoltre nel frattempo le attuali restrizioni potrebbero essere allentate. Bisogna poi ricordare che il cambio gomme non è obbligatorio, purché il codice di velocità delle gomme invernali montate sia uguale o superiore a quello indicato sulla carta di circolazione. Se è inferiore, entro il 15 giugno vanno obbligatoriamente tolte le invernali e messe le estive.
No, lei non può andare a ritirarla, ma il concessionario può consegnargliela a domicilio. Questo perché lo spostamento da una regione all'altra è previsto solo in caso di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e per incontrare i congiunti. Il ritiro di un veicolo non è tra le motivazioni. Però la concessionaria può consegnarla a casa del cliente, perché per il trasporto di merci- e la moto è una merce- non ci sono limitazioni tra le regioni e rientra tra le esigenze lavorative.
E' necessario fare fede alle condizioni contrattuali riportate sul sito della struttura alberghiera o della piattaforma sulla quale si è prenotato l'appartamento: molte volte é prevista la possibilità di recedere fino al giorno prima dell'arrivo a prescindere dai motivi. Se fosse così, bene. Tuttavia, essendoci stato il versamento di una caparra, questa possibilità rischia di essere esclusa in quanto, generalmente, il versamento di un anticipo esclude la possibilità di recedere. Ma ciò può valere in condizioni di normalità quando si tratta di una scelta del turista. In una situazione come quella attuale le cose stanno diversamente, e dipendono da quali saranno le restrizioni previste per agosto: al momento la situazione è incerta anche per l'inizio dell'estate. Il consiglio quindi, per ora, è capire cosa prevede il contratto e, successivamente, attendere l'evolversi della situazione.
Il decreto del 26 aprile apre le porte alla possibilità di celebrare le cerimonie funebri, con l'esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino a un massimo di 15 persone. La funzione dovrà svolgersi preferibilmente all'aperto, indossando mascherine e rispettando la distanza di un metro. Non sono precisati distanze e confini, sebbene si possa uscire dalla propria regione solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, per motivi di salute o per incontrare congiunti. È ipotizzabile quindi che molto dipende dal legame con il defunto: se, come dice, il funerale è di un genitore, per buonsenso si direbbe che sia possibile andare.
Nei giorni scorsi la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli ha detto che «Non si possono raggiungere le seconde case nell'ambito di questo Dpcm, bisogna rimanere nella casa di residenza». Poi Palazzo Chigi ha aggiunto: «I motivi che rendono legittimi gli spostamenti restano quelli del lavoro, della salute e della necessità. Spostarsi alla seconda casa non è una necessità». Bisogna poi fare riferimento alle ordinanze regionali. In Veneto Luca Zaia ha sottolineato che è possibile recarsi nelle seconde case per svolgere lavori di manutenzione. Lo stesso viene stabilito da una disposizione della Regione Lombardia in cui si specifica che è possibile recarsi nella seconda casa per «attività di manutenzione necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene». Quindi la sua allergia non sembra rientrare nella casistica.
Sì, sempre ammesso che le regole vengano effettivamente rispettate. Sembra che non ci sia nulla in contrario rispetto a questo spostamento, utilizzando il proprio camper come se fosse una normale automobile di proprietà. Restano valide tutte le norme di comportamento per gli incontri con parenti e congiunti: mascherine, distanze di sicurezza e che siano momenti non troppo lunghi.
Nonostante questa "fase due" sia stata vissuta come un "liberi tutti", non sarebbe consentito. Il governo ha chiarito che le famose visite ai congiunti devono essere limitate il più possibile se parenti, affini o affetti stabili non sono conviventi. In ogni caso si deve indossare la mascherina e mantenere almeno un metro di distanza durante questi incontri. La Regione Lombardia, poi, ha pubblicato un vademecum che riguarda proprio le visite dai nonni, che sono tra le categorie più sensibili: al punto sette, il regolamento recita proprio di evitare di consumare alimenti e di fermarsi a pranzo o cena.
Lo spostamento all'interno dei confini regionali sembrerebbe tra quelli consentiti per motivi di salute. È bene prendere contatti con quel particolare centro per verificare se il Covid abbia modificato orari di visita e di intervento o le procedure d'accesso, che potrebbero essere state modificate soprattutto per gli accompagnatori. Se i due membri della famiglia in viaggio sono conviventi, possono viaggiare affiancati; altrimenti è necessario mantenere la distanza sociale: il passeggero deve sedersi nel sedile posteriore destro.
Sì, l'interpretazione prevalente in questa fase due è che si tratti di uno spostamento consentito nella logica per cui le cantine sono aperte, vendono quel particolare prodotto solo lì ed è quindi possibile spostarsi per raggiungerle, senza limiti nel raggio della propria regione.
Sì, è possibile raggiungere qualsiasi luogo, all'interno dei confini della propria regione, per effettuare attività motoria o sportiva. Tali località possono essere raggiunte in auto, in moto in bicicletta, a piedi, con i mezzi pubblici. Diverso il discorso per le attività ludico-ricreative, che restano vietate.
La navigazione, salvo diverse disposizione dell'autorità portuale, non è vietata in molte regioni, dal Veneto alla Lombardia. Resta però da valutare l'aspetto connesso allo sconfinamento regionale: ci si può muovere oltre questi confini solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e estrema urgenza. La scadenza del contratto, in un momento emergenziale come questo, non dovrebbe rientrare in queste fattispecie, quindi meglio attendere.
La fidanzata è considerata un congiunto nel momento in cui il rapporto è stabile e duratura. Se è così, potete incontrarvi, ma non può fermarsi a dormire a casa sua, a meno che non abbia intenzione di trasferirsi. Le visite devono durare al massimo l'arco della giornata e alla sera è necessario fare ritorno alla propria abitazione.
Gli studi realizzati fino ad oggi (ma che sono ancora in corso) mostrano che il virus non si può trasmettere in mare o al lago, vista l'alta diluizione e nemmeno in piscina, dove il cloro lo renderebbe inattivo. Per quanto riguarda la possibilità di fare il bagno al lago o in mare, il Governo ha dato il via libera tuttavia bisogna attenersi alle singole ordinanze regionali. Ovviamente le Regioni stanno ragionando in modo da evitare assembramenti fuori e dentro l'acqua, studiando soluzioni che rendano possibile, quanto prima, il ritorno alla balneazione.
Certamente, già il mese scorso era possibile anche per gli anziani con difficoltà, o non autosufficienti, uscire di casa per una passeggiata, ovviamente anche con l'accompagnatore. È necessario sempre, tanto più trattandosi di una persona anziana, fare attenzione al mantenimento della "distanza di sicurezza". L'utilizzo della mascherina, obbligatoria, non è tuttavia necessaria in caso di bambini sotto i sei anni e per persone che, a causa di una disabilità, non sono in grado di indossarla.
Si. Finalmente dopo l'ultimo decreto del Governo è possibile spostarsi con mezzi pubblici e privati, sempre all'interno della regione di residenza, per fare attività motoria o per passeggiate. Si può quindi andare in montagna, al lago, in campagna, sempre in giornata perché ancora non è consentito restare la notte fuori dalla propria abitazione. E restano valide le regole per ridurre il rischio del contagio: nel caso dell'attività sportiva la distanza deve essere di almeno due metri, uno in caso di passeggiate. È necessario poi indossare all'aperto le mascherine.
Il requisito fondamentale per viaggiare in due in moto è che il viaggiatore sia un convivente. Questo perché le regole di distanziamento sociale, previste ad esempio anche per le attività sportive da poco autorizzate, o per viaggiare sui mezzi pubblici, non possono essere rispettate stando in due sulla stessa sella. La motivazione del suo viaggio poi, cioè la visita al figlio, rientra tra quelle concesse dal Governo. Diversamente, se il viaggio fosse stato legato a fini turistici, non sarebbe ammesso. L'ultimo decreto non ammette infatti lo spostamento per turismo né in moto né in auto né con nessun altro mezzo di locomozione pubblico o privato. La moto si può usare, oltreché per lavoro e per salute, per svolgere uno spostamento di necessità (spesa, acquisto giornale, tabacchi, visita a un congiunto), per portarsi nel luogo in cui si ritiene necessario svolgere attività motoria o sportiva o come pratica sportiva negli appositi circuiti.
Anche in questo caso, la normativa si base sulle ordinanze regionali e, quindi, può cambiare in senso opposto nel giro di pochi chilometri. Per quanto riguarda il Veneto, per esempio, l'ultima ordinanza regionale recita che "Sono ammessi gli spostamenti per gli acquisti di beni e servizi di cui sia ammessa la vendita e la prestazione, anche al di fuori del comune di residenza", quindi il viaggio verso l'agognato panino è consentito. La Lombardia, invece, non ha specificato questa possibilità e, per tanto, resta negata.
Questa domanda richiede una doppia risposta, una positiva e una negativa. Nel senso che marito e moglie possono andare insieme in macchina, anche seduti affiancati se conviventi. Su questo punto non c'è più la possibilità di interpretazioni contrarie o oscure. D'altra parte, però, non possono andare "a fare un giro fuori provincia o regione", perché non è consentito. Giova ricordare che gli spostamenti sono consentiti all'interno della propria regione per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (tra cui rientra la visita ai congiunti), o per svolgere attività sportiva o motoria all'aperto. Fuori Regione solo per comprovati motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza.
Al momento, l'unica opzione è quella di aspettare che la situazione migliori perché non c'è alternativa. Come spiega il sito del ministero degli affari esteri "viaggiaresicuri.it", l'ingresso in Germania è consentito solo ai tedeschi (in ogni circostanza), agli stranieri residenti o, ancora, agli stranieri che abbiano un comprovato motivo di lavoro o stringenti motivi di necessità (un lutto in famiglia o motivi di salute). Chi invece deve solo transitare in terra tedesca, può farlo con titoli di viaggio che dimostrino la destinazione finale.
Si, questo punto è specificato anche in una Faq del Governo relativa alla Fase Due. È consentito spostarsi nell'ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento. Come per i parchi, anche nei cimiteri deve sempre essere rispettato il divieto di assembramento e, dove non fosse possibile evitare tali assembramenti, il sindaco può disporne la temporanea chiusura. Infatti la decisione ultima in materia di apertura spetta sempre al primo cittadino.
Le regole relative all'utilizzo delle imbarcazioni private variano da regione a regione. Ad esempio sia in Lombardia che in Veneto è possibile raggiungere il proprio mezzo, all'interno del territorio regionale per fare attività di manutenzione. In Lombardia si può fare pesca sportiva e amatoriale purché individualmente. In Veneto è possibile spostarsi con la propria imbarcazione, da soli o solamente insieme al coniuge o convivente, per fare pesca sportiva. Va ricordato che è sospesa l'attività ricreativa e ludica: significa che la finalità della navigazione a scopi panoramici e paesaggistici o di esercizio nautico non risulta ammessa.
Sì, dal momento che il vino è un prodotto agricolo e alimentare legittimamente venduto, e lo si trova in zone specifiche come prodotto tipico caratterizzato da particolari lavorazioni. E i provvedimenti in vigore permettono lo spostamento anche al di fuori del comune di residenza per ogni acquisto regolarmente ammesso. Inoltre si tratta di spostamento che non comporta assembramenti, salve le dovute precauzioni da usare all'interno della cantina. È tuttavia opportuno, ai fini della prova della finalità dello spostamento in caso di eventuali controlli, esibire la prenotazione.
No, per ora non è possibile. Il Dpcm del 26 aprile 2020 consente lo spostamento fra Regioni diverse esclusivamente nei casi in cui ricorrano: comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute. Quindi se il viaggio nella seconda casa non è una necessità, non è possibile andare. A rendere più complessa la situazione ci pensano le ordinanze regionali: quella firmata da Luca Zaia permette lo spostamento nelle seconde case ma solo per fare lavori di manutenzione e all'interno della stessa regione. Allo stesso modo, l'Emilia Romagna prevede che le seconde case possono essere raggiunte solo in giornata, individualmente o con i familiari conviventi, per sole motivazioni di manutenzione ed esclusivamente nel territorio regionale.
Assolutamente no. Per quanto riguarda gli spostamenti, poco è cambiato rispetto a quanto era permesso durante la "fase uno". I viaggi sulle due ruote, così come quelli in automobile, sono consentiti solo per raggiungere il luogo di lavoro, per motivi di salute, di necessità (come fare la spesa o raggiungere la concessionaria per le manutenzioni) e per andare a trovare i congiunti. Per quanto riguarda alcune interpretazioni regionali, la moto si può utilizzare anche per raggiungere il luogo per svolgere l'attività sportiva o motoria. Restano in ogni caso vietate le attività ludiche e ricreative, quali ad esempio il moto-turismo.
Purtroppo no, questo spostamento non è consentito. Nonostante si tratti sicuramente di "congiunti" e che, quindi, sia stata data la possibilità di vederli, questa chance non vige per chi risiede in una Regione diversa. Lo spostamento, infatti, è consentito esclusivamente nel caso di comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza o motivi di salute.
Chi rientra in Italia dall'estero deve compilare una specifica autocertificazione sui motivi del viaggio, che rientrano tra quelli di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o per rientrare al domicilio. Chi rientra non può prendere mezzi pubblici per raggiungere la propria residenza e deve sottoporsi ad isolamento fiduciario per 14 giorni. Chi rientra dall'estero con un volo, può prendere un altro volo nazionale o internazionale per raggiungere il luogo di residenza, purché non esca dall'area aeroportuale. Lo spostamento verso la destinazione finale deve sempre essere giustificato.
Sì, si tratta di due spostamenti consentiti dal nuovo Dpcm che ha aperto la "fase due". Il figlio rientra alla propria residenza ed è quindi legittimato a farlo anche da un'altra Regione. Il genitore può raggiungere il figlio in un punto di incontro, purché il viaggio del genitore stesso avvenga all'interno dei confini regionali. Se il figlio, che ad esempio arrivi alla stazione ferroviaria, non ha la possibilità di raggiungere autonomamente la propria residenza, il genitore è legittimato ad andare a prenderlo perché questo caso rientra fra i motivi di necessità.
Sì, è possibile. Per quanto riguarda un congiunto convivente, è possibile viaggiare in macchina anche affiancati, altrimenti è necessario rispettare le distanze di sicurezza. Indicativamente, quindi, il passeggero dovrà viaggiare sul sedile posteriore sul lato destro. I due viaggiatori dovranno anche necessariamente utilizzare i dispositivi di protezione personale.
I traslochi non sono vietati e nemmeno portarli a termine da Regione a Regione ma questo non sembra un caso di assoluta urgenza e, quindi, non sembra si tratti di un'eventualità consentita. Specialmente perché si tratta di uno spostamento che sarebbe effettuato da un privato. Diverso il caso in cui venga incaricata un'azienda professionale di traslochi che è autorizzata a viaggiare per motivi di lavoro.
No, questi spostamenti sono di norma vietati, perché alle esigenze anche di salute dell'animale provvede la struttura dove è alloggiato (maneggio, gattile, canile etc.). Lo spostamento è invece consentito se indispensabile per esigenze di salute e cura dell'animale, nei soli casi in cui la struttura abbia comunicato di non potersene fare carico. In questi limitati casi è necessario portare con sé un'autocertificazione nella quale si spieghi la situazione e quindi la necessità del viaggio.
Sì, dal 4 maggio è possibile uscire dal proprio Comune non solo per motivi di salute, di lavoro o in caso di urgenze, ma anche per visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente ma qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile. Quindi anche fidanzati. La precisazione è stata fatta successivamente alla presentazione del decreto del 26 aprile, perché il termine "congiunti" utilizzato in un primo tempo dal premier Conte era stato giudicato troppo vago. Resta comunque obbligatoria l'autocertificazione, anche per questi spostamenti.
Dal 4 maggio non c'è alcun limite se all'interno della stessa auto ci sono persone che appartengono allo stesso nucleo familiare, quindi conviventi, ad esempio marito e moglie, oppure genitori con figli al seguito. In tutti gli altri casi è necessario mantenere la distanza di un metro tra un passeggero e l'altro: significa che al fianco del conducente non può sedersi nessuno, e sul sedile posteriore può accomodarsi non più di una persona dalla parte opposta del guidatore. L'uso della mascherina in auto non è necessario se nell'abitacolo c'è soltanto il conducente, è invece raccomandato se ci sono altre persone.
Sì, è possibile ma sempre nei limiti della necessità e se nei supermercati e negozi alimentari del proprio Comune quei prodotti di cui si ha bisogno non ci sono o sono disponibili ma a prezzi più elevati. Il decreto del 26 aprile e i successivi chiarimenti sul sito del governo eliminano l'ambito comunale come delimitativo delle possibilità di spostamento per necessità, consentendo che lo spostamento per necessità, che comprende anche quello per la spesa alimentare, possa avvenire nell'intero territorio regionale. Quindi l'importante è non uscire dalla Regione. Inoltre non serve portare con sé l'autocertificazione.
Prima di tutto è importante sapere che il ministero dei Trasporti ha prorogato la data ultima per montare le gomme estive: non più il 15 maggio ma il 15 giugno. Una decisione presa a causa dei "condizionamenti derivanti dall'emergenza sanitaria in corso". Ci si può spostare dal proprio Comune solo per necessità quindi, in questo caso, solo ad esempio se le gomme estive sono rimaste durante l'inverno nell'officina di fiducia. Altrimenti si ritiene sia da prediligere l'officina più vicina a casa. È inoltre consigliabile, sia in caso di controllo da parte delle forze dell'ordine sia per evitare assembramenti dagli autoriparatori, avere con sé una mail di conferma della prenotazione da parte del gommista.
I parchi giochi resteranno chiusi. Si potrà tuttavia andare al parco, in ville o giardini pubblici, a patto che si rispetti il divieto di assembramento e la distanza di un metro fra le persone. Il sindaco può anche disporre la chiusura temporanea di alcune aree in cui non sia possibile assicurare il rispetto del divieto di assembramento. Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa.
Lo spostamento per andare a trovare i propri congiunti è consentito e rientra tra i motivi di necessità con l'applicazione dell'ultimo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Per quanto riguarda l'utilizzo della motocicletta, è permesso ed è possibile viaggiare in due se si è conviventi. Quindi, anche spostandosi per andare a trovare congiunti diversi in successivi momenti, è consentito. L'unica accortezza che viene richiesta ancora di adottare è quella di rispettare le distanze di sicurezza, di almeno un metro e, soprattutto, di indossare i dispositivi di protezione personale, mascherina in primis.
Il ministero dei Trasporti ha accolto le richieste dei rappresentanti della categoria dei gommisti per prorogare la scadenza normalmente fissata per il 15 maggio per la sostituzione degli pneumatici invernali con quelli estivi fino al 15 giugno, per effetto dei rallentamenti provocati dell'emergenza coronavirus. Per quanto riguarda il Veneto, la Regione ha fatto sapere che si tratta di uno spostamento consentito perché rientra nei casi di necessità per il rispetto di una norma di legge. Ora che è "caduto" il vincolo di rimanere entro i confini comunali, è pertanto possibile spostarsi fino a raggiungere la propria officina di fiducia.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito. Lo ha chiarito il governo nelle risposte alle domande frequenti. "È consentito spostarsi nell'ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento", scrivono da Palazzo Chigi. Nel caso fossero segnalati assembramenti ricorrenti, ogni sindaco può in ogni caso disporre la chiusura dei camposanti.
L'attività sportiva è consentita nei limiti regionali e, quindi, si tratta di uno spostamento concesso. Formalmente, sempre restando nei confini della regione, il modulo per l'autocertificazione non sarebbe più obbligatorio per chi esce di casa al fine di praticare sport. Il consiglio ricorrente, però, almeno per questi primi giorni di "fase due" è quello di portare sempre con sé un modulo e un documento d'identità per facilitare un eventuale controllo.
No, al momento questo spostamento extra-regione non è consentito dal dpcm entrato in vigore nella fase due. Il viaggio tra regioni è permesso solo ed esclusivamente per comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute.
Secondo le regole riportate dal ministero degli Affari esteri, è possibile rientrare in Italia valicando i confini nazionali solo per motivi di salute, lavoro e necessità assoluta. Chi arriva dall'estero non può prendere mezzi di trasporto pubblici, ma solo mezzi privati. La quarantena di 14 giorni deve adesso essere fatta da chiunque entri in Italia, anche con mezzo privato. Chi arriva per lavoro può ancora utilizzare la possibilità di rimandare l'inizio della quarantena di 72 ore (prolungabili per altre 48), nei limiti in cui ciò sia assolutamente necessario. Chi entra, poi, deve avvisare l'azienda sanitaria di riferimento. Le autorità austriache, infine, consentono di effettuare il transito via terra senza alcuna sosta in territorio austriaco. I viaggiatori in transito in Austria devono firmare una dichiarazione (reperibile anche sul sito dell'ambasciata italiana) in cui si impegnano ad attraversare il territorio austriaco senza una sosta intermedia.
Sì, anche in questo caso è necessario scaricare l'ultimo modulo messo a disposizione per l'autocertificazione (ma è stato chiarito che si può continuare ad utilizzare quello vecchio almeno per i primi giorni). Si tratta di uno spostamento possibile perché i nonni rientrano nella sfera dei congiunti e, quindi, andarli a trovare fa parte delle necessità anche al di fuori dal Comune di residenza. Non si possono superare però i confini regionali.
Secondo le norme contenute nelle nuove ordinanze firmate dai governatori di Veneto e Lombardia, si tratta di uno spostamento consentito: è un'attività motoria e, come tale, può essere affrontata con tutte le cautele del caso. Distanziamento e dpi, da un lato, ma anche buon senso e prudenza come chiedono Cai e soccorso alpino.
Sì, è possibile utilizzare la motocicletta per effettuare tutti gli spostamenti consentiti dal dpcm e dalle ordinanze, come per esempio andare a fare la spesa fuori Comune. Per quanto riguarda il trasporto di un passeggero, è consentito esclusivamente se si tratta di un convivente.
C'è ancora molta confusione su questo tema: in primo luogo, non è possibile vedere gli amici perché non rientrano tra i "congiunti". Poi, per gli spostamenti, non varia la regola della convivenza: non ci sono limiti se nella vettura ci sono soltanto persone conviventi; negli altri casi bisogna rispettare la distanza di un metro tra un passeggero e l'altro. Ciò vuol dire che al fianco del conducente non può sedersi nessuno, e sul sedile posteriore può accomodarsi non più di una persona dalla parte opposta del guidatore. L'uso della mascherina in auto non è necessario se nell'abitacolo c'è soltanto il conducente, è invece raccomandato se ci sono altre persone.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito ma resta l'obbligo di produrre un'autocertificazione che attesti il motivo dello spostamento. In questo caso, si tratta di necessità. Il governo, infatti, ha inserito le visite ai congiunti tra questa categoria.
È vero, da oggi sono consentiti gli spostamenti per incontrare esclusivamente i propri congiunti, che il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri ha incluso tra quelli giustificati per necessità. I congiunti sono stati definiti nelle successive "faq" del governo e sono esclusivamente coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone unite da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come i cugini del coniuge). Restano quindi esclusi gli amici.
Sì, da oggi è possibile rientrare alla propria abitazione, residenza o domicilio anche se questo vuol dire muoversi tra regioni diverse. Attenzione, però: i movimenti tra i confini regionali saranno ancora passati al setaccio. Una volta rientrati al proprio domicilio si potrà cambiare nuovamente regione solo per le tre motivazioni ormai note: comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza o motivi di salute.
Secondo il nuovo decreto entrato in vigore oggi, a livello nazionale le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da motivi di lavoro, motivi di salute e necessità (anche incontrare i propri congiunti rientra tra le necessità). Per quanto riguarda la Regione Veneto, però, le passeggiate sono state equiparate all'attività motoria e, quindi, sono consentite, fermi restando l'applicazione del distanziamento personale di un metro e l'uso di mascherina e guanti (o liquido igienizzante per le mani).
Stando al rapporto del comitato tecnico scientifico consegnato al ministero dell'Istruzione, la richiesta è quella di prediligere la didattica in presenza, soprattutto per le primarie. È previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza andrà garantita nelle aule, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei teatri scolastici. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra. Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l'eventuale fornitura del pasto in "lunch box" per il consumo in classe. Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni e saranno valorizzati gli spazi esterni. Ciascuna realtà scolastica procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l'obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli enti locali.
Sì, il candidato potrà essere accompagnato da un solo testimone ed entrambi dovranno firmare un'autodichiarazione sulle loro condizioni di salute. Lo studente dovrà essere presente 15 minuti prima dell'esame, durante il quale dovrà mantenere almeno due metri di distanza dalla commissione. Il colloquio prevede diverse fasi. La prima, in apertura, la discussione di un elaborato sulle discipline d'indirizzo che gli studenti concorderanno con i docenti. La seconda è la discussione di un testo di italiano studiato in classe nel corso dell'anno. Poi ci sono materiali preparati dalla commissione che verranno assegnati agli studenti sul resto delle discipline. I commissari saranno tutti interni.
Nelle scorse ore il Comitato tecnico scientifico ha elaborato le linee guida per lo svolgimento dell'esame. Sono previsti ingressi scaglionati, con i candidati che dovranno presentarsi a scuola solo 15 minuti prima dell'orario di convocazione per evitare assembramenti all'esterno. Aule sanificate, mascherine per commissari e studenti ma solo per entrare e uscire dall'istituto, perché durante il colloquio non saranno obbligatorie. Conterà la distanza di almeno due metri tra i professori e lo studente sotto esame. Le operazioni di pulizia dovranno essere effettuate ogni giorno, così come dovrà essere assicurato il ricambio d'aria nei locali. Inoltre tutti gli studenti, docenti e personale amministrativo coinvolto dovranno dichiarare di non avere sintomi o febbre superiore ai 37.5 gradi nel giorno dell'avvio delle procedure d'esame e nei tre giorni precedenti, di non essere stati in quarantena negli ultimi 14 giorni.
Purtroppo la riapertura delle scuole guida non coincide con la ripartenza degli esami che restano, al momento, sospesi. Le scuole guida da domani tornano ufficialmente aperte ma non a pieno regime perché in molti casi non è ancora possibile effettuare le lezioni teoriche. Per alcune Regioni come il Veneto le lezioni pratiche di guida non sono mai state sospese ma molte autoscuole hanno preferito attendere prima di riprendere la propria attività.
Non è ancora dato sapere quali saranno le proposte che ogni singola compagnia di trasporti farà ai propri abbonati ma quello che è sicuro è che ci sarà la possibilità di avere un ristoro parziale del proprio abbonamento non goduto a causa del coronavirus. Lo ha anche ribadito un provvedimento inserito nel decreto "Rilancio".
Sì, perché si tratta di uno spostamento di necessità. Inoltre dal 4 maggio è permesso fare ritorno alla propria residenza, anche se si trova in una regione diversa: in questo caso il problema non si pone. In caso di controllo può essere utile avere con sé il libretto universitario o documenti che certifichino l'iscrizione al corso di studi.
La questione è rimasta incerta molto fino a pochi giorni fa e ha infiammato numerose discussioni, fino a quando il ministro all'Istruzione Lucia Azzolina, in una diretta Facebook, ha detto che per gli studenti che stanno terminando la scuola secondaria di primo grado - a casa per l'emergenza coronavirus - non sarà previsto un esame orale. «Faremo preparare una tesina. Lavoreranno insieme ai loro insegnanti sulla tesina che consegneranno e poi ci saranno gli scrutini finali. Quello sarà il passaggio per andare alla scuola di secondo grado», ha detto il ministro.
Il ministero dell'Istruzione dedica un intero capitolo di una nota esplicativa proprio a questo tema indicando che è necessario predisporre insegnamenti mirati. «Occorre dedicare, nella progettazione e realizzazione delle attività a distanza, particolare attenzione alla presenza in classe di alunni in possesso di diagnosi rilasciata ai sensi della Legge 170/2010, e ai rispettivi piani didattici personalizzati - si legge nella nota ministeriale - La strumentazione tecnologica, con cui questi studenti già hanno di solito dimestichezza, rappresenta un elemento utile di facilitazione per la mediazione dei contenuti proposti».
No, la sola trasmissione di compiti “per casa”, senza un’interazione tra l’insegnante e lo studente, non costituisce didattica a distanza. Lo ha specificato il ministero dell’Istruzione in una nota apposita pubblicata circa un mese fa: «Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento – si legge nella nota – la didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discente».
Il foglio rosa con scadenza compresa tra l'1 febbraio e il 30 aprile viene prorogato fino al 30 giugno 2020. Quindi ad ora il permesso provvisorio che ha suo figlio non sembra soggetto a proroghe, dal momento che scade ad agosto. Nei decreti del Governo non è specificato se è possibile esercitarsi alla guida con un genitore tuttavia, sebbene sia possibile andare in automobile con un famigliare convivente, le motivazioni per le quali è consentito uscire per strada in auto restano le stesse: lavoro, salute, urgenza e situazioni di necessità.
Dopo settimane di lockdown stanno mano a mano aprendo tutte le attività museali della città. Si comincerà con la Galleria d'Arte Moderna a Palazzo della Ragione, seguiranno il museo di Castelvecchio e quello degli Affreschi Cavalcaselle, all'interno del quale è già aperta la sala Galtarossa per le cerimonie civili. E poi sarà il turno dell'Archeologico al Teatro Romano e del Museo di Storia Naturale. Gli ultimi a riaprire saranno la Casa di Giulietta e il Museo lapidario Maffeiano visti gli ambienti ristretti che non facilitano il distanziamento. In Comune stanno concludendola messa a punto dei protocolli specifici per ogni singolo spazio espositivo. Di certo verrà stabilito un programma degli accessi pianificato, ad esempio con prenotazione online o telefonica, che preveda il numero massimo di visitatori presenti, regolamentando gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazione.
L'amministratore deve procedere alla sanificazione «quando si viene a conoscenza di un caso Covid-19 nell'edificio». In questo caso il suo compito è «avvisare i condòmini (senza fare nomi), sanificare e accertarsi che la famiglia contagiata non si muova dall'appartamento». Particolare attenzione deve essere prestata in caso di sospetti. In questa ipotesi, l'amministratore deve muoversi con estrema cautela, «comunicando con delicatezza con gli interessati». La sanificazione, qualora necessaria, va effettuata da imprese specializzate e autorizzate. Il costo di una sanificazione per un condominio che conta una ventina di appartamenti va dai 500 euro in su: è quindi opportuno affidarsi a ditte verificate.
Lo possono richiedere i genitori di bambini e ragazzi che non abbiano compiuto ancora dodici anni entro il 5 marzo 2020. Con il Decreto Rilancio, il tetto del bonus baby sitter 2020 è salito da 600 a 1.200 euro per i genitori dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata Inps, mentre a 2.000 euro per i genitori dipendenti della sanità. Il bonus sarà spendibile anche per centri estivi e servizi per l'infanzia che dovrebbero aprire le prossime settimane.
Sì, è obbligatorio, è lo sarà anche dopo il 3 giugno. Per ora, le persone che fanno ingresso in Italia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicarlo immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio. Dal 3 giugno saranno invece consentiti gli spostamenti da e per qualsiasi Stato Ue, nei Paesi dell'area Schengen, Vaticano e San Marino e Regno Unito. La Moldavia non rientra però tra questi.
No, fino al 3 giugno non può andarla a ritirare in quanto è possibile spostarsi in altre regioni solo in caso di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute. E il ritiro di una motocicletta, ma anche di un qualsiasi veicolo, non viene considerato generalmente un motivo di urgenza. Tuttavia il concessionario può consegnargliela a domicilio, perché per il trasporto di merci- e la moto è una merce- non ci sono limitazioni tra le regioni e rientra tra le esigenze lavorative.
Stando a quanto indicato dalle Faq pubblicate sul sito di Confartigianato, nell'ambito della sospensione, possono essere ricomprese sia le rate a scadere successivamente alla data di presentazione della domanda, sia le rate scadute e non pagate antecedentemente a tale data, purché il ritardo nei pagamenti non sia superiore a 90 giorni consecutivi.
Dal 25 maggio la Regione ha dato il via libera per l'apertura, tra le varie attività di carattere sociale, anche a quelle di circoli culturali, centri sociali e circoli ricreativi. Quindi in linea di principio anche la vostra associazione può riaprire i battenti e riprendere le tradizionali attività con gli anziani anche se, come ha specificato il governatore, «viene data ai Comuni la facoltà di decidere nel dettaglio le aperture». Ovviamente è necessario al momento della riapertura rispettare tutte le misure per la sicurezza previste dal decreto e dalle ordinanze regionali. Ciò significa che non si potrà giocare a carte, perché lo scambio di carte può causare anche l'eventuale scambio di virus; poi è da tenere presente la necessità di mantenere anche in questo caso il distanziamento tra le persone di almeno un metro, e quindi se lo spazio nei locali è decisamente troppo piccolo vanno previsti ingressi contingentati, tali da assicurare la distanza tra le persone. Infine per la riapertura del bar dovranno essere rispettate tutte le regole previste dalle linee guida della Regione relative alle attività di ristorazione.
Sì, possono. Ma le regole potrebbero cambiare. Il Governo italiano ha previsto il voucher, cioè la possibilità di recuperare il viaggio in futuro, a pandemia superata, come unica forma di riprotezione in caso di vacanza cancellata. Escludendo il rimborso. Inoltre questo "buono" che ha un valore pari al costo della vacanza o nel suo caso dell'acconto, ha validità di un solo anno. Questa decisione però ha fatto storcere il naso a Bruxelles perché sarebbe contraria alle norme europee. Tanto che se l'Italia non cambierà le regole potrebbe rischiare una procedura d'infrazione: quello che si chiede è che il consumatore possa scegliere tra rimborso del viaggio cancellato e recupero dello stesso con un voucher. Il Governo ha a disposizione ancora pochissimi giorni di tempo per cambiare la regola.
Sì, si può fidare. È stato firmato un accordo tra il Governo e la Cei che prevede una serie di regole affinchè i fedeli possano partecipare alle Messe in sicurezza. Ad esempio obbligo di mascherina, divieto ad accedere a chi ha avuto contatti nei giorni precedenti con malati di Covid e ingressi contingentati. Questo significa che il parroco individuerà la capienza massima dell'edificio. All'ingresso ci saranno alcuni volontari o collaboratori che favoriranno l'accesso e l'uscita e vigileranno sul numero massimo di presenze consentite. In ogni caso bisognerà evitare ogni forma di assembramento. Per distribuire la comunione il sacerdote dovrà igienizzare le mani e indossare i guanti e la mascherina, avendo cura di non venire a contatto con le mani dei fedeli. Le eventuali offerte non saranno raccolte durante la celebrazione con il cestino, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.
Per ora sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Questo vale quindi anche per le marce, comprese le non competitive, nelle quale è difficile evitare assembramenti di persone. Per consentire la graduale ripresa delle attività sportive, sono consentite le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse. Ma gli eventi che prima dell'emergenza Covid si svolgevano ad esempio nei giorni festivi o quelli che attiravano partecipanti e appassionati da tutta la provincia, per ora sono vietati. Servirà tempo. Al momento, le uniche manifestazioni pubbliche consentite sono quelle in forma statica, a condizione che siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento.
Ci sono alcune limitazioni previste dal governo e con le quali dovremo fare i conti questa estate, quando andremo al mare o al lago. Nessun problema per un tuffo in acqua, dove secondo gli scienziati non esiste rischio di contagio. Tuttavia le regole del distanziamento, come ci sono in città, sono valide anche sulle spiagge e dentro l'acqua. Questo significa che tra conviventi si potrà stare sotto lo stesso ombrellone, ma, stando a quanto riportato sulle linee guida della Regione Veneto, gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (racchettoni) o in acqua (come nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) questi non saranno consentiti.
Gli studi sono ancora in corso ma stando a quanto analizzato da più laboratori, la carta è una delle superfici sulle quali il virus sopravvive meno tempo: mezz'ora secondo alcuni, meno di tre ore per altri. Sta di fatto che questo arco temporale annulla il rischio di contagio: i quotidiani arrivano in edicola al mattino presto, il più delle volte avvolti in pellicole protettive. E vengono toccati solo dall'esercente, il quale usa i guanti. Se si sente più tranquilla può leggerli con i guanti monouso, ma non si preoccupi perché il rischio è ridotto al minimo.
Più che di rimborso, il Decreto Cura Italia parla del cosiddetto "voucher salva vacanza", confermato poi dal Decreto Aprile: si tratta di un buono applicabile a tutti i contratti di soggiorno per i quali sia stato effettuato un pagamento e a tutte le strutture ricettive italiane, a prescindere dalla nazionalità del cliente e dalla sede dell'agenzia di viaggio o del portale attraverso cui è stata effettuata la prenotazione. In pratica le strutture ricettive o le agenzie di viaggio hanno il diritto a convertire la spesa del cliente in un altro pacchetto vacanza valido per un anno, e in questo modo non sono costrette a restituire al consumatore il denaro versato. Si tratta di una misura pensata per tutelare il settore turistico che versa in condizioni disastrose a causa di questa pandemia. Ma, come hanno rilevato diverse associazioni di consumatori, non considera le esigenze dell'utente il quale non è detto che possa fare una vacanza analoga nel giro di dodici mesi.
Nei giorni scorsi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia aveva dato il via libera affinché le aree giochi per bambini tornassero accessibili. Tuttavia è stata data la facoltà alle amministrazioni di posticipare questa apertura per procedere con manutenzioni o sanificazioni. Infatti, oltre alla necessità di spazi ampi affinché bambini (e genitori) possano restare distanziati, e all'obbligo di indossare mascherine e guanti, ci sono delle responsabilità anche da parte del Comune: le linee guida diramate dal dipartimento delle Politiche per la Famiglia impongono la «pulizia approfondita e frequente delle superfici più toccate, almeno giornaliera» degli elementi che vi si trovano all'interno, quindi di tutte le giostrine.
Sul portale dell'Inps ci sono tutte le indicazioni: le domande vanno presentate in modalità telematica entro il 30 giugno 2020, autenticandosi con Pin, Spid, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica. Dopo aver effettuato l'autenticazione al servizio, sono consultabili i manuali che forniscono le indicazioni per la corretta compilazione della richiesta. In alternativa ci si potrà rivolgere ai patronati per avere un supporto. Il "Red" è una misura riservata alle famiglie in difficoltà, erogata in due quote con un valore compreso per ciascuna fra 400 e 800 euro (840 euro a famiglie con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza). Per ottenerlo il nucleo familiare deve avere un Isee non superiore ai 15mila euro. Non possono richiederli i beneficiari di reddito di cittadinanza e i pensionati.
Secondo l'Unione nazionale consumatori, chi paga per avere un servizio che poi, non per colpa sua, non viene effettuato, ha diritto di essere rimborsato. In seguito alla chiusura di molte attività, comprese piscine e palestre, a causa del Covid, alcuni operatori stanno proponendo ai consumatori di "congelare" gli abbonamenti per poi riprenderli a emergenza finita, ma questa è un'opzione che il consumatore è libero di accettare o meno, visto che non è detto che abbia interesse a prolungare la frequentazione. Se invece è stato stipulato un contratto di finanziamento per la palestra o la piscina si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l'impossibilità di frequentare.
Possono già riaprire a patto che rispettino le linee guida previste dalla stessa Regione Veneto, che si rifanno a quelle approvate dal governo. I gestori della piscina devono quindi assicurare un livello di protezione dall'infezione garantendo l'efficacia della filiera dei trattamenti dell'acqua e "il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 - 1,5 mg/l; cloro combinato ± 0,40 mg/l; pH 6.5 - 7.5". Questi limiti, che assicurano che il virus, qualora presente, possa essere eliminato, devono essere assicurati in presenza di bagnanti. I parametri vanno controllati almeno ogni due ore. Inoltre, prima dell'apertura della vasca dovrà essere confermata l'idoneità dell'acqua alla balneazione attraverso analisi di tipo chimico e microbiologico effettuate da un laboratorio. Anche i bagnanti hanno dei doveri: prima di entrare nell'acqua di vasca devono farsi una doccia con sapone. È vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua e, ai bambini molto piccoli, è necessario far indossare gli appositi pannolini. Infine è opportuno avere un registro delle presenze, da conservare per 14 giorni.
Vanno evitati gli assembramenti in luoghi pubblici e privati. Il divieto vale quindi anche in casa, dove non possono stare insieme troppe persone che non siano conviventi: amici, conoscenti o familiari non fa differenze. Perciò è consentito fare cene o pranzi con i parenti, a patto che il numero di commensali non sia elevato, in modo da rendere possibile il distanziamento necessario per evitare il contagio. Quante persone possono sedersi intorno al tavolo? Un numero preciso non c'è. Il significato di assembramento sta nella vicinanza di più persone, per qualsiasi scopo, senza che sia determinato la quantità esatta di persone.
Nel Decreto Rilancio è inserito un articolo che evidenzia il diritto al rimborso per i pendolari del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale, in caso di mancato utilizzo del titolo di viaggio, compreso l'abbonamento, a seguito delle misure di contenimento per l'emergenza coronavirus. Per poter sfruttare questo diritto l'utente deve presentare la richiesta all'azienda, che può scegliere tra due modalità: l'emissione di un voucher di importo pari all'ammontare del tutolo di viaggio, compreso l'abbonamento, da utilizzare entro un anno dall'emissione, oppure può optare per il prolungamento della durata dell'abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non è stato possibile utilizzarlo. Va sottolineato, inoltre, che su questo tema decideranno le singole Regioni la linea da seguire, in modo che vi sia coordinamento con le aziende di trasporto locale operative nelle singole province.
La questione è delicata, perché non viene data alcuna indicazione specifica per questa situazione. Però si può fare un ragionamento: il decreto conferma il divieto generale di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Significa che qualora venga fatta una riunione tra più persone, andrà organizzata in un luogo privato sempre prestando attenzione al rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e facendo indossare la mascherina a tutti i partecipanti. Se poi volesse essere più sicuro in caso di controlli, può chiamare le forze dell'ordine per avere una conferma.
Nel decreto e nei provvedimenti presi a livello nazionale non c'è alcuna prescrizione né limite. Considerato che la distanza minima tra commensali è di un metro e lo stesso tra le sedute di tavoli diversi, difficilmente i ristoranti saranno nelle condizioni di potere offrire tavoli per più di sei persone. Quindi molto dipenderà dal locale che sceglierete e in ogni caso è opportuno preallertare il gestore. Ovviamente la situazione cambia se si va al ristorante con delle persone con cui si convive: in quel caso non ha alcun senso mantenere la distanza di sicurezza di un metro e sarà responsabilità del cliente comunicarlo al ristoratore e chiedere di farsi preparare un tavolo più piccolo.
C'è un articolo del Decreto Rilancio, il 215, che sottolinea proprio il diritto al rimborso per i pendolari del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale, in caso di mancato utilizzo del titolo di viaggio, compreso l'abbonamento, a seguito delle misure di contenimento per l'emergenza coronavirus. Per chiedere il rimborso l'utente deve presentare la richiesta all'azienda, la quale può scegliere tra due modalità di rimborso: l'emissione di un voucher di importo pari all'ammontare del titolo di viaggio, compreso l'abbonamento, da utilizzare entro un anno dall'emissione, oppure può optare per il prolungamento della durata dell'abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non è stato possibile utilizzarlo. Va sottolineato poi che su questo tema decideranno le singole Regioni la linea da seguire, in modo che vi sia coordinamento con le aziende di trasporto locale delle relative province.
Dobbiamo una precisazione ai nostri lettori rispetto ad una risposta pubblicata nella rubrica di sabato.Dopo l'annullamento di un viaggio a causa di Covid-19, infatti, i viaggiatori hanno sempre diritto al rimborso e questo rimborso può essere di carattere pecuniario o tramite i tanto discussi voucher che devono essere almeno di pari valore rispetto al viaggio saltato. La scelta di accettare o meno il voucher, però, non spetta al cliente ma, dopo la conversione in legge del decreto Cura Italia, è l'agenzia o il tour operator a stabilire la qualità del rimborso. Quindi, se la proposta è quella del voucher, al momento non si può rifiutare. La decisione è stata presa per sollevare la situazione di un settore messo in ginocchio dal coronavirus ma è una scelta che non piace all'Europa che ha chiesto all'Italia di tornare ad affiancare il rimborso cash. Potrebbe anche essere avviata una procedura d'infrazione.
Non c'è alcun limite imposto da decreti, ordinanze e linee guida. Sarà il ristoratore a valutare quante persone ospitare allo stesso tavolo riuscendo a rispettare la distanza interpersonale di un metro che, ricordiamo, può essere "accorciata" solo con l'utilizzo di barriere in plexiglass.
È facoltà del commerciante mettere a disposizione dei guanti monouso e obbligare il cliente a indossarli prima dell'accesso alla sua attività commerciale. Questo a prescindere dall'igienizzazione delle mani. Questo vale ancora di più per supermercati di varie dimensioni e tutti quei negozi dove l'acquisto è preceduto dalla manipolazione dei prodotti da parte degli utenti.
La situazione dei centri ricreativi per anziani, così come i circoli di altro tipo e i centri sociali è stata analizzata dalla conferenza Stato-Regioni e sono state delineate delle linee guida precise. Per quanto riguarda le decisioni sulle riaperture, spettano alle Regioni. Per il Veneto, ad esempio, già da oggi è possibile ricominciare, in Lombardia non ancora. La modifica più "dolorosa", specialmente per i centri che ospitano gli anziani, per questa fase due è il divieto di utilizzare le carte da gioco, un elemento che non può essere disinfettato dopo ogni utilizzo. Sempre necessario rispettare la distanza interpersonale di un metro e privilegiare attività da fare in piccoli gruppi. Per quanto riguarda le attività di somministrazioni di cibi e bevande spesso presenti all'interno dei circoli, vigono le stesse norme per la ristorazione ordinaria.
Fino a quando non sarà possibile muoversi liberamente da una regione all'altra, con ogni probabilità non prima del 3 giugno, nell'appartamento a uso turistico potranno arrivare solo utenti provenienti dalla stessa regione. Non è impossibile impedire al proprietario di affittare il suo appartamento a turisti. Tuttavia alcune piattaforme come Booking e Airbnb, danno delle indicazioni agli host per limitare il rischio di contagio: ad esempio offrire il self check-in per evitare di incontrare il proprietario di persona o rivedere la routine per le pulizie valutando di comunicare quali prodotti vengono utilizzati, la frequenza con cui viene pulito l'alloggio e il tipo di prodotti che sarà messo a disposizione dei clienti.
È possibile richiederlo già, anche se la piattaforma web del ministero non è stata ancora predisposta. Per accedere all'applicazione è necessario disporre delle credenziali Spid. In questa prima fase, fino al giorno in cui entrerà in funzione l'applicazione, il beneficiario dovrà conservare il documento giustificativo di spesa (la fattura e non lo scontrino) e allegarlo alla richiesta, quando sarà possibile usufruire della piattaforma. Nella fase successiva, gli interessati dovranno indicare il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai negozianti autorizzati. In realtà il bonus permette di ricevere "un contributo pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500" non solo per l'acquisto di bici, anche a pedalata assistita, ma anche per "veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad esempio monopattini, hoverboard e segway) o per l'utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture".
Fatta la dovuta premessa che da oggi al prossimo giugno potrebbero essere presi nuovi provvedimenti che modificheranno lo status quo, al momento non è vietato convocare assemblee di questo tipo purché vengano rispettati tutti i parametri di sicurezza, come il distanziamento interpersonale di almeno un metro, l'uso delle mascherine, la presenza di gel igienizzanti per detergere le mani. Se si dispone di un locale idoneo che può essere attrezzato per le esigenze dettate dal Covid, non vi è nulla in contrario ma il legale rappresentante dell'associazione si assume le responsabilità del caso. L'altra opzione è quella di scegliere ancora la modalità online.
Sì, il rimborso è obbligatorio. Nell'emergenza, chi aveva acquistato trasferimenti aerei, ferroviari o via mare ma anche soggiorni in hotel o eventuali pacchetti turistici è stato tutelato con provvedimenti che integrano il caso di "impossibilità sopravvenuta". Il viaggiatore ha quindi diritto a farsi rimborsare l'intero costo del viaggio (se le date erano comprese nel periodo dell'emergenza). È necessario fare richiesta di rimborso entro 30 giorni dalla partenza allegando tutta la documentazione richiesta. Il tour operator potrebbe proporre in sostituzione dei voucher da riutilizzare ma accettare o meno quest'offerta è facoltà del cliente.
Gli alimenti non preconfezionati vanno maneggiati con i guanti. In particolare, secondo le indicazioni dell'Iss, l'Istituto superiore di sanità, tutti i dipendenti addetti alla preparazione e alla distribuzione degli alimenti, al rifornimento degli scaffali, alla gestione dei magazzini e alla cassa dovrebbero utilizzare guanti e mascherine. Nello specifico, quelli che manipolano direttamente gli alimenti, come quelli dei reparti panetteria, gastronomia e macelleria, devono avere a disposizione distributori di spray o gel disinfettanti per le mani e quantitativi adeguati di guanti e mascherine, per consentire il ricambio frequente. Quindi servono sia guanti che gel.
Anche all'interno dei negozi è obbligatorio l'utilizzo dei guanti, senza i quali non è nemmeno possibile toccare gli abiti in esposizione. Se il cliente lo richiede il negozio deve mettere a disposizione guanti monouso, oltre a gel disinfettante all'ingresso ed, eventualmente, anche all'interno del locale. In ogni caso il consiglio è quello di presentarsi nel negozio "equipaggiati" di guanti: molti esercenti si stanno infatti lamentando perché questi dispositivi sono spesso introvabili, tanto è alta la domanda.
Non in ogni momento: durante la consumazione al bancone, se si riesce a rispettare la distanza interpersonale di un metro, non è necessario indossare il dispositivo di protezione, così come quando ci si trova al tavolino. Diversamente, ogni qual volta ci si sposta all'interno del locale, per andare ai servizi igienici o alla cassa, bisogna rimettere la mascherina.
Al momento, non è possibile perché non sembra che questo viaggio rientri nei tre casi in cui, fino al prossimo 3 giugno, sarà possibile varcare i confini regionali e cioè comprovate esigenze lavorative, estrema urgenza o motivi di salute. Nonostante si tratti di un lutto e, quindi, di una circostanza grave che merita tutto il rispetto e la considerazione, sembra che per questo tipo di viaggio sia necessario attendere dopo il 3 giugno.
Sì, è possibile, sempre nel rispetto della distanza interpersonale e con l'uso dei dispositivi di protezione. Alcuni esercizi commerciali potrebbero essersi dotati di accorgimenti che limitano gli ingressi e, in quel caso, è bene rispettare le regole per la sicurezza di addetti alla vendita e clienti.
Nel decreto del governo non viene affrontata questa specifica situazione. Ma si può fare un ragionamento: dal 18 maggio oltre ai congiunti è possibile vedere anche gli amici. Non c'è una limitazione precisa sul numero di persone che si possono incontrare contemporaneamente, ma resta il divieto di assembramento e la regola del distanziamento sociale di un metro, sia al chiuso che all'aperto. Quindi sembra possibile ritrovarsi per le prove, purché il luogo nel quale vi trovate sia abbastanza ampio da permettere il distanziamento. Ovviamente sono vietati concerti e feste.
Riportiamo la definizione della Treccani: «Riunione occasionale di persone all'aperto per dimostrazioni o altro», ma anche «affollamento in genere», «adunanza di soldati per il combattimento». Come si vede, il significato di assembramento sta nella vicinanza di più persone, per qualsiasi scopo, senza che sia determinato il numero esatto di persone. Prendendo come riferimento le dichiarazioni delle autorità sanitarie e di governo, per assembramento deve intendersi ogni agglomerato con più di due persone dove non è possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro. Per rendere l'idea, non si considera assembramento la fila ordinata di persone davanti al supermercato o alle Poste, mentre una manifestazione di protesta costituisce un assembramento, così come i giocatori che si riuniscono per una partita di pallone o il pubblico ad un concerto.
Stando al decreto del governo non serve indossare la mascherina mentre si fa sport, ma è obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. Questo significa che se si incrociano persone e questo distanziamento viene meno, la mascherina va temporaneamente sollevata per coprire naso e bocca. Un altro consiglio può essere quello di mettere uno scaldacollo e alzarlo quando si passa vicino ad altre persone. Queste sono le disposizioni nazionali, poi ogni Regione ha fatto delle ordinanze specifiche. Per quanto riguarda però Veneto e Lombardia, la mascherina non è obbligatoria durante l'attività sportiva (ma lo è prima e dopo).
L'amministratore deve procedere alla sanificazione «quando si viene a conoscenza di un caso Covid-19 nell'edificio». In questo caso il suo compito è «avvisare i condòmini (senza fare nomi), sanificare e accertarsi che la famiglia contagiata non si muova dall'appartamento». Particolare attenzione deve essere prestata in caso di sospetti. In questa ipotesi, l'amministratore deve muoversi con estrema cautela, «comunicando con delicatezza con gli interessati». La sanificazione, qualora necessaria, va effettuata da imprese specializzate e autorizzate. Il costo di una sanificazione per un condominio che conta una ventina di appartamenti va dai 500 euro in su: è quindi opportuno affidarsi a ditte verificate.
Non c'è ancora una data precisa perché molto dipende dall'andamento epidemiologico ma anche dalla gestione del virus che è stata fatta dalle singole strutture. In alcuni comuni di altre regioni, per esempio, l'ingresso di nuovi ospiti all'interno delle rsa è già consentito.
Nulla, dopo l'ultimo decreto, lo vieta ma dipende dalle dimensioni e dalla capacità dei negozi di rispondere alle nuove stringenti normative sul distanziamento sociale. Da un lato, i supermercati applicano rigidissime regole all'ingresso rodate durante tutto il periodo di apertura del lockdown e permettere l'accesso una sola persona "per carrello" garantisce di gestire meglio l'afflusso per garantire il riempimento della capienza massima; dall'altro, per quanto riguarda i negozi più piccoli, è necessario capire se l'ingresso contemporaneo di due persone non rischi di compromettere il distanziamento anche in relazione alla presenza degli addetti alla vendita con tutti i rischi sanitari e di legge che potrebbero essere connessi.
Sembrerebbe di sì. Le scuole di danza sono state assimilate infatti alle palestre e come tale sono soggette alle stesse regole: distanza interpersonale di un metro da "fermi" e di due durante l'esercizio, oltre all'igienizzazione e al divieto di assembramento che resta incombente. In Veneto, queste realtà (assieme alle piscine) hanno ottenuto il via libera per aprire già da ieri mentre in Lombardia dovranno attendere fino al mese di giugno.
Il decreto Rilancio presentato la scorsa settimana dal premier Conte ha previsto un Tax credit vacanze. È destinato alle famiglie con un Isee non superiore a 40mila euro e sarà utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 «per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive e dai bed &breakfast che esercitano attività turistico ricettiva in possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale». Il credito utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare, è di 500 euro per ogni famiglia con figlio a carico, 300 euro per i nuclei composti da due persone e di 150 euro per quelli con una sola persona. Ai fini del riconoscimento del tax credit vacanze, spiega poi la bozza del Dl Rilancio, «a pena di decadenza le spese devono essere sostenute in un'unica soluzione in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva; il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o documento commerciale, nel quale è indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito». Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente nella misura dell'80% sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 20% in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi.
In tutti i luoghi dove è previsto, bisogna sottoporsi al controllo e se la temperatura supera i 37,5 gradi è vietato l'ingresso. Non si può uscire di casa se si ha la febbre o sintomi riconducibili al coronavirus. Sarà previsto il termoscanner o altre forme di misurazione della febbre per i dipendenti che entrano nei luoghi di lavoro e anche in alcuni esercizi commerciali: le Regioni lo hanno richiesto ad esempio per i centri commerciali e suggerito per i negozi al dettaglio.
I centri estivi riapriranno, con delle regole ben precise che sono state delineate nel documento che venerdì le Regioni hanno sottoposto al governo: «L'accesso alla struttura dovrà prevedere un'organizzazione anche su turni che eviti la presenza di assembramenti di genitori e accompagnatori all'esterno della struttura stessa», si legge nel testo. E occorrerà «prevedere la rilevazione quotidiana della temperatura corporea per tutti gli operatori, bambini, genitori e accompagnatori». Per i servizi per l'infanzia le regioni prevedono un rapporto tra personale educativo e minori di 1 a 5 per bambini dagli 0 ai 6 anni e di 1 a 10 per minori dai 6 ai 14 anni e la formazione di gruppi omogenei e stabili. Queste sono le regole generali, poi ciascuna Regione potrà prevedere delle modifiche nelle ordinanze che sono state o verranno emanate nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda gli spostamenti all'interno della propria regione, oggi è l'ultimo giorno in cui è necessario portare con sé l'autocertificazione. Da domani, infatti, ci si potrà spostare liberamente. Diverso il discorso per i viaggi fuori dai confini regionali che restano, fino al prossimo giugno, regolati dalle rigide norme che prevedono comprovate esigenze lavorative, motivi di carattere sanitario o di estrema urgenza. Per giustificare questi spostamenti è invece necessario portare l'ultimo modello di autocertificazione.
Ancora per oggi, in teoria si tratterebbe di una pratica vietata ma con l'ulteriore allentamento del lockdown, nel perimetro dei confini regionali, sarà invece autorizzata. Diverso il discorso per i professionisti la cui attività, dallo scorso inizio di maggio, era stata equiparata all'attività agricola su terreni di proprietà o a titolo professionale.
L'ultimo decreto Rilancio ha raddoppiato questo bonus, che passa dai 600 euro previsti dal Cura Italia di marzo a 1.200 euro per la babysitter per ogni famiglia, ovviamente assunta in regola. Il bonus baby sitter, e questa è una novità del nuovo decreto, sarà spendibile anche per centri estivi e servizi per l'infanzia. Contestualmente è previsto anche un fondo da 150 milioni di euro da dare ai Comuni per potenziare i centri estivi, anche in collaborazione con istituti privati, per bambini dai 3 ai 14 anni.
Il premier Conte ha garantito che le vacanze si faranno, ma ancora molti dettagli devono essere definiti. Stando al documento tecnico realizzato dall'Inail, sarà previsto un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate attraverso prenotazione obbligatoria. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è di cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila di quattro metri e mezzo. È opportuno anche privilegiare l'assegnazione dello stesso ombrellone agli stessi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l'igienizzazione delle superfici prima dell'assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata.
Pur non essendoci ancora una indicazione precisa su quello che sarà possibile fare in estate, ad oggi il decreto vieta assembramenti in aree pubbliche e aperte al pubblico oltre che manifestazioni organizzate ed eventi genericamente anche in aree private. Quindi è chiaro che le sagre rientrano tra le iniziative per ora vietate, anche e soprattutto per una questione di misure di sicurezza: come si fa a garantire il distanziamento tra le persone in un evento del genere, ed è possibile (e sensato vista la natura della festa) gestire ingressi e uscite contingentati?
Non è ancora dato sapere cosa succederà dopo il 18 maggio anche per quanto riguarda il mototurismo, questione che sta crucciando molti lettori. Al momento, la motocicletta può essere utilizzata per gli spostamenti consentiti: lavoro, salute, necessità (tra cui restano comprese le possibilità di andare a fare la spesa e trovare i propri congiunti).
Sì, è possibile anche se le decisioni variano a livello regionale. In Veneto, per esempio, si tratta di una possibilità che viene concessa già da qualche settimana. Nonostante questo, restano valide le proroghe ad ottobre per sottoporre la propria automobile alla revisione che servono soprattutto per chi è stato costretto in casa per il lockdown e per chi deve rimanerci per motivi di salute. Chi ha la possibilità di spostarsi viene anche invitato a non attendere l'ultimo minuto per il test sulla propria vettura in modo tale da non intasare le autofficine il prossimo autunno.
Dipende da chi viaggia nell'auto. Se si tratta di quattro persone conviventi, è possibile viaggiare assieme anche senza l'utilizzo del dispositivo di protezione. Se, invece, si tratta di persone che non vivono nella stessa abitazione, è necessario rispettare il distanziamento sociale. Quindi, la capienza massima di un'automobile media è di due persone. Oltre al conducente, il passeggero deve viaggiare sul lato destro del sedile posteriore.
Il foglio rosa con scadenza compresa tra l'1 febbraio e il 30 aprile viene prorogato fino al 30 giugno 2020. Quindi ad ora il permesso provvisorio che ha sua figlia non sembra soggetto a proroghe, dal momento che scade ad agosto. Nei decreti del governo non è specificato se è possibile esercitarsi alla guida con un genitore tuttavia, sebbene sia possibile andare in auto con un famigliare convivente, le motivazioni per le quali è consentito uscire in auto restano le stesse: lavoro, salute, urgenza e situazioni di necessità.
Il decreto del governo del 26 aprile prevede che dal 18 maggio possano riaprire biblioteche e musei. Ovviamente poi ogni struttura, anche in accordo con il Comune e con la Regione, stabilirà le regole di funzionamento e accesso. Ci sarà la necessità di valutare l'ampiezza degli spazi per capire quante persone potranno restare all'interno, alcune potranno funzionare solo per il prestito, altre verosimilmente permetteranno anche di restare all'interno dei locali.
No, questo tipo di ritrovo non è ancora consentito, a meno che il gruppo musicale non sia composto da conviventi. Per il momento, è consentito solo incontrare i "congiunti", definiti come i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado. Anche in questo caso, poi, non è possibile trattenersi a lungo ed è sempre necessario mantenere distanze e dispositivi di sicurezza.
Circa la possibilità che il virus permanga sulle superfici la letteratura scientifica è ancora carente, tanto che lo stesso ministero della salute, proponendo fonti dell'Istituto superiore della sanità, spiega che si tratta di informazioni in fase di studio. Per questo, vista la difficoltà di disinfettare i volumi con soluzioni che potrebbero danneggiarli, le indicazioni restano quelle di detergere e disinfettare accuratamente le mani prima e dopo aver utilizzato i volumi e, naturalmente, di non umettarsi le dita con la saliva prima di girare pagina. Molte biblioteche si stanno preparando alla riapertura predisponendo una "quarantena" per i libri, che saranno posizionati in locali aerati per alcuni giorni.
Un po' come già era accaduto in vista della "fase due", stiamo ricevendo moltissimi quesiti su ciò che sarà consentito o vietato a partire dal prossimo 18 maggio, data in cui potrebbero verificarsi diversi cambiamenti sia sulle riaperture di negozi e pubblici esercizi, sia sulle possibilità di spostarsi. Al momento, però, non c'è ancora alcuna certezza ed è quindi necessario attendere ancora qualche giorno.
Sono necessarie due premesse. La prima è che le disposizioni cambiano a seconda delle ordinanze regionali; la seconda è che è necessario distinguere la possibilità di effettuare le lezioni di guida con l'istruttore dell'autoscuola, dall'insegnamento del genitore alla futura patentata. Prendendo in considerazione il Veneto e le lezioni pratiche "professionali", la Regione ha chiarito "non risultano sospese né come attività formativa che si riferisce al ciclo scolastico e formativo, né come attività di guida per esigenze lavorative. Dovendosi considerare l'auto come luogo di lavoro, l'istruttore e l'allievo devono rispettare le prescrizioni di tutela". Quelle "in famiglia", invece, non rientrerebbero negli spostamenti consentiti che restano per motivi di necessità, salute e comprovate esigenze lavorative. Certo, nessuno vieta che un possessore di foglio rosa guidi verso il supermercato con il genitore convivente al fianco che gli insegna cosa fare. In Lombardia restano invece bloccate le scuole guida.
Se i negozi di vendita al dettaglio riapriranno i battenti effettivamente il prossimo 18 maggio, sembra proprio si tratti di uno spostamento autorizzato. Sarà però necessario attendere l'effettiva pubblicazione delle linee guida anche in tema di sanificazione degli indumenti. La cosa migliore è contattare direttamente il negoziante, quando riaprirà, per capire come si è organizzato per la ricezione dei clienti e il cambio della merce.
No, non esiste alcun orario limite ma gli spostamenti devono sempre essere motivati da ragioni di lavoro, salute, o necessità (anche recarsi a incontrare un congiunto). Poi, è possibile uscire per fare attività sportiva o motoria a prescindere dall'orario.
No, non è possibile. Il decreto del 26 aprile specifica che, per consentire una graduale ripresa dello sport, possono allenarsi gli atleti "riconosciuti di interesse nazionale", in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali. Chi non è di interesse nazionale può giocare a tennis da solo, quindi provando colpi o con un lancia palle-automatiche, comunque senza un compagno. Poi, anche in questo caso, ci sono le ordinanze regionali. In Veneto, ad esempio, è consentito lo svolgimento individuale o con componenti del nucleo famigliare di attività sportiva o motoria, compreso il tennis. Però non si parla di amici, solo di familiari. Anche la Lombardia dal 7 maggio ha aperto agli sport individuali, negli impianti, centri e siti sportivi.
No, purtroppo per il momento il legislatore non ha ancora deliberato un sostegno di questo tipo per gli studenti fuori sede e per le loro famiglie che si trovano a sostenere spese per un alloggio di fatto inutilizzato. Per chi ha sottoscritto un contratto a canone concordato per studenti, può legittimamente ricorrere alla risoluzione: se viene meno la frequentazione di un corso universitario si perde il presupposto per l'affitto. Diversa la situazione di chi ha sottoscritto un contratto a uso abitativo.
Si tratta di una tematica che dipende da scelte regionali. Per quanto riguarda il Veneto, ad esempio, la Regione ha chiarito che si tratta di un'azione possibile e per cui è consentito lo spostamento fornendo una motivazione che potrebbe essere d'ispirazione anche ad altre realtà: "L'attività di cura degli animali in centri di raccolta costituisce attività di interesse pubblico ai sensi della legge 281/91 e, quindi, il prelievo da parte di privati presso i predetti impianti, per adozioni, per il tramite o meno di associazioni di difesa degli animali, costituisce forma di partecipazione all'esercizio della funzione pubblica. Al momento, in Lombardia non esiste una riapertura ufficiale ma alcuni canili di sono attrezzati per le adozioni con colloqui telefonici, appuntamento e l'uso dei dispositivi di protezione.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito. Questa volta non si parla solo del viaggio di una persona ma anche di quello di camper e roulotte. Così come in molte Regioni tra cui Lombardia e Veneto è stato dato il via libera ai trasferimenti per portare a termine la manutenzione di seconde case, mobili e immobili, se per la lavorazione è necessario spostare il camper, è possibile farlo.
No, questa attività non è ancora possibile. La prima motivazione è che nel caso del lettore si tratta di un passatempo amatoriale e, quindi, rientra tra le attività ludico-ricreative che restano vietate dall'ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri. Poi, c'è l'aspetto dell'assembramento di giocatori che, molto spesso, hanno superato una certa età: la riunione di sei o più persone in una pista per il gioco delle bocce non può prescindere dall'allestimento di una serie di accorgimenti che vadano oltre l'impegno dei giocatori stessi a mantenere le distanze. Lo stesso presidente federale ha dichiarato: «Nelle bocciofile, fondamentali centri di aggregazione, dovranno essere trovati accorgimenti tra giocatori e corsie di gioco»
Si, può. L'importante è che con la banca sia stato fissato un appuntamento, in modo da evitare code o assembramenti all'interno della filiale. Poi gli spostamenti in auto con i familiari sono consentiti, e non è nemmeno necessario mantenere in auto la distanza di un metro che invece è richiesta nel caso si stia nell'abitacolo con conoscenti o colleghi.
Sì, si tratta di una possibilità concessa. Anche nel periodo di lockdown, venivano tollerate piccole deviazioni per fare la spesa lungo il tragitto tra casa e lavoro. Nella "fase due" resta una fattispecie tollerata.
No, nonostante sia scattata la "fase due" non è ancora possibile andare a trovare i propri amici. Dibattiti, polemiche e chiarimenti non hanno risposto a tutti i dubbi dei lettori e sono ancora molte le domande su chi sia possibile visitare. Il governo ha chiarito che i congiunti sono i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado. Sono quindi esclusi gli amici.
La risposta a questa domanda dipende quasi esclusivamente dalla capacità della propria università di adeguare gli spazi e le situazioni per limitare la possibilità del contagio e vale anche per le sedute di laurea: il governo ha chiarito che queste attività "potranno essere svolte in presenza a condizione che vi sia un'organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione".
Al momento non risultano ancora fissate date per la ripresa dell'attività delle commissioni mediche locali. Proprio per facilitare la vita di chi ha bisogno di questo servizio, fino al 15 giugno resteranno validi i permessi provvisori di guida che vengono rilasciati a chi deve rinnovare la patente sottoponendosi a una visita della commissione medica per chi ha malattie che possono incidere sulle capacità di guidare in sicurezza. Il medesimo discorso vale per gli attestati che consentono di continuare a guidare mezzi pesanti anche a chi ha superato i limiti di età generali.
Sì, la consegna d'asporto è stata decisa per facilitare chi dal 4 maggio tornerà al lavoro e non avrà a disposizione ristoranti e locali per pasti e colazioni. I bar potranno svolgere la loro attività con modalità da asporto fornendo ai clienti tutti i prodotti della caffetteria, senza alcuna limitazione, consegnando sia caffè che prodotti di pasticceria. Ovviamente con tutte le precauzioni previste.
Si, stando a quanto riportato sul sito del Governo «corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza». Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità.
La questione è incerta. In un primo momento non è stato chiaro cosa il governo intendesse per "congiunti", poi è arrivato il chiarimento. E dunque, dal 4 maggio si potrà andare a visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente ma qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile conviventi, fidanzati, compagni. Glia mici di vecchia data sembrano non essere compresi.
Sì si può ritenere sicuro ricevere pacchi dall'estero. L'Oms ha dichiarato che la probabilità che una persona infetta contamini le merci è bassa e che anche il rischio di contrarre il nuovo virus da un pacco che è stato esposto a condizioni e temperature diverse è basso, quindi trascurabile.
Per quanto riguarda il Veneto, la pesca sportiva è da considerasi inclusa tra le attività sportive e motorie (così come intese dai Dpcm del 10 e del 26 aprile). Per questo, l'ordinanza firmata dal governatore veneto Luca Zaia ha già esteso la possibilità di praticare tali attività su tutto il territorio comunale, così come chiarito da uno specifico intervento di palazzo Balbi. Ovviamente, va rispettato il distanziamento sociale e vanno utilizzati tutti i dispositivi di protezione.
No. Il decreto del 26 marzo sospende gli esami di idoneità in programma negli uffici della Motorizzazione civile. A favore dei candidati che non possono svolgere l'esame è stata disposta la proroga dell'autorizzazione per esercitarsi alla guida.
Occorre compilare il Modello 69, reperibile sul sito delle Entrate, all'interno del quale devono essere riportati i dati del contratto di locazione originario e i relativi codici di registrazione riportati sul modello Rli. È necessario poi allegare l'accordo e inviare tutto allo stesso ufficio nel quale era stata effettuata la registrazione del contratto di locazione. Una volta finita l'emergenza occorrerà comunque depositare un originale dell'atto in ufficio.
Il decreto legge n.18 pubblicato del 17 marzo 2020 ha prorogato fino al 31 agosto prossimo la validità delle carte d'identità scadute. La proroga riguarda sia le tradizionali carte d'identità "cartacee" sia quelle "elettroniche" di tipo più recente.
Chi è in possesso dei requisiti previsti per l'accesso al Fondo deve presentare la domanda alla banca che ha concesso il mutuo e che è tenuta a sospenderlo dietro presentazione della documentazione necessaria che viene trasmessa alla Consap (società pubblica che gestisce il Fondo per conto del Mef). Occorre fare riferimento alla modulistica che è stata aggiornata e semplificata rispetto alla precedente ed è disponibile sul sito del ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il 24 aprile Poste Italiane ha reso noto che anticiperà, a chi ne farà richiesta, il trattamento di cassa integrazione ordinaria e in deroga ai clienti BancoPosta e PostePay Evolution con accredito dello stipendio. Le somme che saranno erogate dall'Inps e messe a disposizione dallo Stato nei termini previsti dalla normativa saranno anticipate da Poste Italiane in partnership con Bnl Finance, società specializzata in soluzioni di finanziamento. La richiesta di anticipazione può essere fatta online attraverso il sito internet di Poste Italiane www.poste.it.
Sì. La validità delle patenti di guida italiane scadute in data successiva al 31 gennaio 2020 (circolare del ministero dei Trasporti del 19 marzo) o in scadenza fino al prossimo 31 agosto, sono state prorogate fino a quella data. La medesima proroga si applica anche ai documenti di guida rilasciati da uno Stato dell'Unione europea il cui titolare abbia acquisito la residenza in Italia. La disposizione si estende anche al certificato di idoneità alla guida per ciclomotori.
È necessario aspettare, in vista di cosa si potrà fare o meno dopo il prossimo 4 maggio e oltre. Come conferma il Centro europeo per i consumatori, al momento, se è il vettore a cancellare il volo, si ha diritto al rimborso in denaro e il voucher non deve essere obbligatoriamente accettato; in caso di cancellazione ad opera della compagnia, si applica infatti la normativa prevista in via ordinaria. Se, invece, è il viaggiatore che preferisce non partire per sicurezza, dopo il 3 maggio e cioè in date alle quali non si estende l'efficacia delle misure adottate, non c'è automaticamente un diritto al rimborso; ciò significa che se avete acquistato una tariffa rimborsabile o flessibile, potete richiedere il rimborso o la modifica del biglietto, alle condizioni della vostra tariffa. Se invece la tariffa non è rimborsabile/modificabile, in caso di rinuncia potete richiedere soltanto il rimborso delle tasse aeroportuali, purché non vengano effettuate le operazioni di check in.
La data che fa da spartiacque è quella del 31 gennaio. La circolare 9290 del capo dipartimento dei Trasporti terrestri ha stabilito che le patenti di guida in scadenza dal 31 gennaio 2020 sono prorogate di fino al 31 agosto 2020. Ma nei rari casi in cui il guidatore circola con una patente scaduta ben prima dello scoppio della pandemia, la situazione è più complessa. Nei pareri che in un primo tempo sono circolati in modo informale tra esperti, si tendeva a riconoscere il diritto a circolare anche in questi casi. Ma il Mit ha scelto la linea più restrittiva, con la conseguenza che si rischia di restare a lungo senza la possibilità legale di circolare.
Le attività degli studi professionali dei fisioterapisti restano sospese fino al 3 maggio, come ha disposto il Dpcm del 10 aprile, a meno che non si tratti di prestazioni indifferibili, vale a dire della massima urgenza. Questa precisazione è stata fatta nei giorni scorsi anche dalla Commissione di Albo dei fisioterapisti di Verona. Gli ambulatori apriranno, dunque, solo per casi urgenti, come malattie gravi o esiti chirurgici che necessitano di terapie improcrastinabili.
Sì, è possibile lavare la propria auto nel cortile della propria abitazione. Il problema non si pone se si tratta di un'abitazione singola mentre se si vive in un condominio, oltre ad accertarsi che la circostanza non disturbi i propri condomini, è sempre necessario mantenere il distanziamento sociale e le misure di sicurezza: i condomini non sono considerati conviventi.
Le officine possono rimanere aperte ma solo per le emergenze. La perdita d'olio, specie se copiosa, potrebbe costituire un pericolo per la sicurezza delle persone e dell'ambiente, quindi è il caso di contattare il proprio meccanico per concordare il trasporto. Resta, anche in questo settore, la regola dell'urgenza e dell'emergenza. Se il camper avesse un altro tipo di problema, per esempio, non potrebbe essere riparato perché non rappresenta certo un'urgenza in questo periodo di quarantena.
Nel giorno della Festa della Liberazione, così come il 1. maggio, il picnic all'aperto è autorizzato solo nella proprietà privata e limitatamente al nucleo famigliare residente nella proprietà stessa. L'ordinanza regionale parla di "nucleo famigliare" al singolare, quindi non è possibile fare picnic nelle aree condominiali e in quelle non di proprietà esclusive, comprese aree verdi o lottizzazione recintate.
No, anche se i caprioli riescono a raggiungere il podere e camminano nei campi non è un'urgenza uscire di casa per costruire una recinzione. Lo sarebbe se si trattasse del campo che viene utilizzato per lavoro ma, in questo caso, l'uscita non sembra configurarsi né come esigenza lavorativa, né come stato di necessità né tanto meno come motivo di salute e, quindi, finché la legge non lo permetterà il nostro lettore dovrà continuare a sopportare le scorrerie degli ungulati.
L'area è comunque certamente privata, anche se con ogni probabilità in proprietà condivisa, pertanto chi è al suo interno non viola alcuna disposizione sugli spostamenti, sempre che, ovviamente, l'operazione non comporti "assembramento" di più persone. Se l'intervento di manutenzione del verde viene affidato ad un'impresa artigiana del settore, anche in quel caso non sussiste problema, considerato che l'attività è tra quelle autorizzate dall'ultimo Dpcm del 10 aprile 2020.
Sono contemplate moltissime attività che, se fatte in solitaria e rispettando tutte le distanze di sicurezza, dovrebbero garantire di stare lontani dal Covid-19, farebbero bene alla salute e favorirebbero di sicuro anche un po' di svago. Il problema è che se tutti uscissero di casa per fare la propria attività in solitaria, il pericolo di poter venire a contatto accidentalmente con il virus aumenterebbe e diventerebbe un guaio per la comunità. La pesca sportiva, così come altre discipline, non rientra tra i comprovati motivi di lavoro, di salute o esigenze di estrema necessità.
La soluzione è quella di pulire gli occhiali con acqua e sapone prima di indossare la mascherina, e poi far asciugare le lenti all'aria o con un panno. L'obiettivo è creare una specie di strato protettivo di sapone che manterrà le lenti trasparenti ma impedirà l'appannamento per un paio d'ore. L'appannamento sulle lenti infatti si verifica perché l'acqua contenuta nel respiro sotto forma di vapore incontra una superficie fredda (le lenti) e si condensa formando minuscole goccioline. Le goccioline si formano grazie alla tensione superficiale dell'acqua. Il sapone ha l'effetto di ridurre la tensione dell'acqua e di impedire la formazione di goccioline (e quindi l'appannamento) facendo invece disperdere l'umidità. Per chi vuole una soluzione più veloce e che non richieda l'uso di acqua corrente, esistono degli spray anti appannamento fatti apposta.
No, non è più possibile. L'ultima ordinanza firmata dal governatore del Veneto Luca Zaia, che segue quella vergata dal suo omologo lombardo Attilio Fontana (in Lombardia la mascherina è stata resa obbligatoria dal 6 aprile) recita espressamente che «negli spostamenti all'esterno della proprietà privata devono essere utilizzati mascherine o ogni altro idoneo dispositivo per la copertura di naso e bocca, nonché guanti o gel o altra soluzione igienizzante».
In questo caso la situazione è fluida e dipende da alcune specificità, anche se il notaio è un pubblico ufficiale e, come tale, dovrà continuare a operare. La firma del contratto richiede spesso la compresenza di diversi attori e se non c'è la possibilità di garantire tutte le norme di sicurezza la stipula potrebbe saltare. Resta valida in ogni caso la regola della comprovata urgenza.
I versamenti dell’Iva, delle ritenute e dei contributi sono stati sospesi per i mesi di aprile e maggio 2020, in aggiunta a quanto già previsto col decreto “CuraItalia”. Qualora si verifichi una riduzione dei ricavi o dei compensi di almeno il 33 per cento (per i soggetti con ricavi e compensi non superiori ai 50 milioni) o del 50 per cento (se superiori ai 50 milioni) in ciascun mese rispetto all’anno precedente. Il decreto stabilisce la ripresa dei versamenti a giugno con la possibilità di cinque rate.
No, è necessario portarli. Le linee guida per le aperture delle attività emanate dalla Regione Veneto parlano chiaro: sia l'operatore che il cliente, per tutto il tempo in cui si svolge il servizio devono mantenere una distanza inferiore a un metro devono indossare, compatibilmente con la prestazione svolta, una mascherina a protezione delle vie aeree. Inoltre il personale del negozio deve lavarsi le mani con soluzioni idro-alcoliche, prima e dopo ogni servizio reso al cliente e utilizzare camici e grembiuli possibilmente monouso per gli estetisti. I guanti vanno indossati e devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale.
Il Decreto impone alcune limitazioni agli spostamenti verso i cantieri, pur senza indicare il numero massimo di persone che possono essere trasportate sui veicoli. È essenziale «evitare aggregazioni sociali» anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa. A tal fine vengono incentivate forme di trasporto verso il luogo di lavoro «con adeguato distanziamento fra i viaggiatori» e «favorendo l'uso del mezzo privato o di navette». È fondamentale poi garantire la sicurezza dei lavoratori durante lo spostamento, anche facendo ricorso a diverse misure, come ad esempio l'impiego di un numero maggiore di mezzi, ingressi e uscite dal cantiere con orari flessibili, aumenti temporanei delle indennità per l'uso del mezzo proprio.
No, non tutti. Hanno diritto all'indennità i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il primo gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, che non siano titolari di trattamento pensionistico diretto e che alla data del 17 marzo 2020 non abbiano alcun rapporto di lavoro dipendente. L'Inps ha poi sottolineato con una circolare che la cessazione deve essere avvenuta con un datore di lavoro rientrante nei settori produttivi del turismo e degli stabilimenti termali. Per ricevere il bonus di aprile è però necessario aver fatto la richiesta per il primo bonus previsto dal Governo, quello di marzo. L'Inps erogherà la seconda tranche in modo automatico.
I guanti sono fondamentali. Lo sottolineano le linee guida dell'Istituto superiore di sanità: tutti i dipendenti addetti alla preparazione e alla distribuzione degli alimenti, al rifornimento degli scaffali, alla gestione dei magazzini e alla cassa dovrebbero utilizzare guanti e mascherine, secondo la valutazione del rischio da parte del medico competente o le disposizioni delle autorità locali. Inoltre i dipendenti che manipolano direttamente gli alimenti, come quelli dei reparti panetteria, gastronomia e macelleria, devono avere a disposizione distributori di spray o gel disinfettanti per le mani e quantitativi adeguati di guanti e mascherine, per consentire il ricambio frequente.
Purtroppo questo è un problema molto diffuso, in tutto il Paese, da quando hanno riaperto i negozi e quindi la richiesta di guanti monouso è "esplosa". Tuttavia sembra non esserci una soluzione alternativa: qualche lettore aveva chiesto nelle scorse settimane se sono utilizzabili i guanti "casalinghi", quelli per le faccende domestiche, ma la risposta è no, perché i guanti assicurano protezione solo se monouso: una volta usati, ad esempio in un negozio o per una spesa al supermercato, vanno buttati.
Giovedì scorso l'Inps ha comunicato di avere erogato 1,4 milioni di pagamenti per il bonus da 600 euro previsti per il mese di aprile. Il mega pay-day è stato annunciato dall'Istituto guidato da pasquale Tridico ad appena 48 ore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Rilancio. Si tratta della seconda rata delle indennità a favore dei lavoratori autonomi, dei collaboratori e degli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. Le indennità rimanenti sono state erogate in due tranche, il 22 maggio e l'ultima ieri. Quindi se non ha ancora ricevuto il bonus, sarà questione di ore. Gli accrediti sono effettuati sui conti correnti e sulle carte dotate di Iban dei beneficiari.
Il decreto rilancio prevede che i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con almeno un figlio a carico che ha meno di 14 anni, avranno riconosciuto il diritto al lavoro agile a condizione che questa modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. È fondamentale che nel nucleo familiare l'altro genitore non stia beneficiando di strumenti di sostegno al reddito, in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa, come ad esempio la cassa integrazione. Inoltre è importante che l'altro genitore sia a sua volta un lavoratore. Per i datori di lavoro pubblici e privati, invece, la modalità di lavoro agile potrà essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato fino alla cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020.
No, non è necessario purché sia mantenuta la distanza interpersonale di oltre un metro. Nel caso di un convivente, poi, cade anche l'obbligo del rispetto della distanza. Attenzione, però: secondo le linee guida adottate dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha dato il via al pieno della fase due, i clienti devono indossare la mascherina tutte le volte che non sono seduti al tavolo.
No, è falso. I parrucchieri, così come le altre categorie che hanno riaperto lo scorso 18 maggio, devono seguire una serie di prescrizioni rigorose per garantire la sicurezza di dipendenti e clienti ma tra queste, nel caso specifico degli acconciatori, non rientra l'uso di agende tradizionali invece di quelle digitali. Se il "quaderno" viene utilizzato da più persone per annotare gli orari degli appuntamenti, potrebbe esserci la necessità di disinfettarlo più volte al giorno. Di certo, se non si verificano delle situazioni pericolose per la salute di lavoratori o cittadini, i controlli preposti non sono tanto fiscali da punire l'uso di un'agenda.
Questo tipo di decisione è di competenza delle Regioni e non del governo. E infatti i governatori si sono mossi quasi tutti in modo analogo. Veneto, Lombardia ma anche Lazio, Marche, Emilia Romagna, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Campania hanno deciso di far slittare al 30 giugno il pagamento del bollo auto, senza sanzioni e interessi, mentre Liguria e Abruzzo fino al 31 luglio. Tutte hanno annunciato l'azzeramento delle multe a causa del ritardato pagamento. Nello specifico il Veneto, il 23 aprile scorso il Consiglio regionale ha approvato il progetto di legge contenente «Disposizioni per il versamento della tassa automobilistica regionale», con il quale si prevede che i versamenti con scadenza nel periodo tra l'8 marzo e il 31 maggio possano essere effettuati entro il 30 giugno, senza applicazione di sanzioni e interessi.
Le linee guida allegate all'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri sono piuttosto chiare in relazione ai centri per i servizi alla persona: per il trattamento estetico che richiede una distanza ravvicinata alle vie respiratorie, è previsto l'obbligo della visiera; per quanto riguarda gli acconciatori, invece, la visiera può tranquillamente essere sostituita dalla mascherina Ffp2 senza valvola.
Per rispondere a questa domanda abbiamo fatto ricorso ai tecnici di Confcommercio, a cui ci siamo rivolti anche per cercare di dissipare qualche dubbio che restava dopo la ridda di voci e indiscrezioni emersi in relazione alle linee guida circolate prima della riapertura: la risposta che hanno fornito in relazione al quesito è che in questo contesto non c'è alcun limite alla capienza purché siano adottati tutti i criteri necessari per mantenere il distanziamento sociale ed evitare assembramenti.
Non è espressamente vietato, tanto che Confedilizia ha anche stilato una serie di linee guida precise come il rispetto rigoroso della distanza di almeno un metro, certificato da una quantità di sedie idonea ad ospitare tutti i partecipanti in sicurezza. Il locale scelto (ma si parla anche di ambienti esterni coperti o scoperti) dovrà essere preventivamente pulito ed sanificato. All'ingresso dovranno essere messi a disposizione liquidi e gel igienizzanti. L'ingresso nell'area dove si svolgerà l'assemblea, poi, dovrà essere effettuato singolarmente per evitare assembramenti. Questa la teoria, perché poi la pratica è ben differente: in mancanza di disposizione governative certe, il consiglio è quello di optare per la teleconferenza. Anche nel caso della riunione web, però, dovrebbero arrivare normative certe che facciano cadere la resistenza del settore. Per il momento è meglio attendere, perché se qualcosa dovesse andare storto la responsabilità è tutta dell'amministratore di condominio.
Il decreto rilancio prevede un nuovo sostegno per questo tipo di affitto. Dopo il bonus per i negozi e botteghe, previsto già dal decreto Cura Italia ma limitato, è stato varato un nuovo credito d'imposta. Si tratta di un beneficio pari al 60 per cento del canone mensile versato nei mesi di marzo, aprile e maggio ma l'agevolazione scende al 30 per cento in caso di affitto d'azienda. Ne beneficerà chi ha ricavi o compensi inferiori a 5 milioni con un calo del fatturato di almeno il 50 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Se il primo bonus negozi era valido solo per il mese di marzo 2020, il nuovo incentivo copre marzo, aprile e maggio. Il nuovo credito d'imposta può essere utilizzato direttamente ma anche ceduto a banche e intermediari finanziari.
Per tutti quelli che hanno chiesto e ottenuto i 600 euro di marzo, la seconda mensilità sarà erogata automaticamente: non sarà necessario quindi presentare una nuova richiesta. A livello nazionale stando ai dati dell'Inps, nella prima tranche erano state erogate 3,7 milioni indennità, sebbene fossero arrivate 4,7 milioni di domande. La differenza di un milione comprende le respinte (500mila) e quelle in istruttoria. Chi non aveva fatto richiesta per il bonus di marzo, per come è scritto il decreto, sembra non potrà ricevere nemmeno quello di aprile. Gli altri possono fare domanda per il mese di maggio, quando il bonus sarà di mille euro ma solo per chi ha avuto un calo di fatturato rispetto allo scorso anno.
No, stando a quanto indicato dal sito «Viaggiare sicuri» del ministero degli Esteri: «Il periodo di quarantena deve essere fatto da chiunque entri in Italia. Quindi anche da chi entra con mezzo privato». Non solo, il disagio ci sarebbe anche al ritorno: il governo tedesco ha deciso di imporre la quarantena obbligatoria di 14 giorni, con segnalazione alle autorità sanitarie competenti, a tutte le persone che facciano ingresso in Germania dall'estero. Questa decisione è applicata poi dai singoli Länder: alcuni- tra cui Berlino- hanno introdotto l'obbligo, in altri c'è solo la raccomandazione generale nei confronti dei viaggiatori provenienti dalle «aree a rischio», inclusa l'Italia.
Dipende dalla disciplina adottata da ogni Regione nelle proprie ordinanze ma in generale la risposta sembra essere affermativa: è necessario l'uso di guanti monouso. In Veneto, per esempio, si fa esplicito riferimento all'uso "dei guanti usa e getta nelle attività di acquisto, particolarmente per l'acquisto di alimenti e bevande" che deve essere accompagnato da un'ampia "disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento". Stesso discorso per la Lombardia che dispone l'obbligo per "gli esercenti di mettere a disposizione dei clienti guanti monouso e idonee soluzioni idroalcoliche per le mani prima dell'accesso all'esercizio".
Già il precedente Dpcm 10 aprile 2020 non prevedeva più alcuna differenza tra giorni feriali, prefestivi e festivi, né quella tra strutture di vendita a seconda delle dimensioni, come chiarito espressamente anche nelle Faq ufficiali che il governo ha pubblicato sul proprio sito web istituzionale, nella sezione dedicata a "Pubblici esercizi e attività commerciali". Al riguardo, anche il nuovo decreto del 26 aprile non ha apportato innovazioni e pertanto, fatte salve eventuali prescrizioni più restrittive da parte delle regioni, i negozi potranno rimanere aperti anche di sabato.
Secondo le indicazioni di Confcommercio, la pulizia di un ambiente di lavoro viene di solito effettuata attraverso prodotti detergenti prevedendo la rimozione dello sporco visibile ed evidente. Viene fatta con acqua e sapone o comuni detergenti. La sanificazione invece è un intervento che elimina batteri e agenti contaminanti ed è il passo successivo alla pulizia. Deve essere fatta come da indicazioni contenute nella circolare del ministero della Salute del 22 febbraio 2020 che individua le misure di igiene da prendere nei locali dove siano state presenti persone contagiate da Covid-19. Per la sanificazione il ministero raccomanda l'uso dell'ipoclorito di sodio diluito all' 1% ossia la comune candeggina. In alternativa viene suggerito l'utilizzo dell'etanolo, il comune alcol etilico con una concentrazione al 70%. Possono essere utilizzati altri prodotti disinfettanti ad attività virucida. Vanno sanificate con particolare attenzione le superfici toccate più di frequente.
L'obbligo del prezzo di vendita a 0,50 centesimi riguarda soltanto le mascherine facciali che rispettano lo standard UNI EN 14683 (Tipo I, Tipo II e Tipo IIR). Attualmente il prezzo delle mascherine è pari a 0,50 centesimi al netto dell'Iva (nella misura del 22%).
No, non serve. Il decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile aveva sancito la possibilità, a partire dal 4 maggio, di effettuare oltre alla consegna a domicilio anche la ristorazione con asporto, il cosiddetto take away, sempre nel rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Inoltre non si possono consumare i prodotti acquistati dentro il locale e nemmeno nelle immediate vicinanze. A livello nazionale non c'è alcun obbligo di preventiva prenotazione: la Regione Veneto inizialmente aveva previsto l'obbligo della prenotazione, ma poi ha tolto questo vincolo. Inoltre le Faq sul sito del Governo hanno chiarito che, per fare rispettare la distanza di un metro, è possibile per i rivenditori dotarsi di un bancone per la consegna all'ingresso dell'esercizio, o altrimenti contingentare l'accesso.
Sì, lo spostamento all'interno dei confini regionali per motivi di carattere lavorativo è ammesso in questa fase due e, quindi, si tratta di viaggi che sono stati ampiamente legittimati dal decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Come scritto dalla stessa lettrice, è obbligatorio adottare tutti i sistemi di sicurezza, tra dispositivi e distanziamento sociale.
Rispondendo a questa domanda è possibile "tranquillizzare" tutti quelli che operano nell'alveo dei codici Ateco ammessi: gli spostamenti sono consentiti anche tra diverse regioni. I consigli ribaditi anche dalla Regione Veneto sono che la persona che deve sostenere il colloquio stampi una richiesta di colloquio (che può essere preventivamente inviata via mail dal datore di lavoro) e che, in ogni caso, giustifichi lo spostamento tramite l'apposita autocertificazione. Se la regola vale per i movimenti tra regioni, è bene utilizzarla anche per gli spostamenti tra comuni.
Questa attività, come quella di colf e badanti, non è mai stata "chiusa" e può, quindi, proseguire. Può essere svolta nell'abitazione del bambino che viene accudito ma non è vietato farla in altri luoghi, quindi anche al domicilio della baby-sitter. Si intendono sempre lavoratori e lavoratrici che operino sotto la tutela di regolari contratti di lavoro che possano comprovare lo spostamento.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito, anche fuori dal proprio Comune di residenza. Da domani, infatti, riapriranno le agenzie immobiliari e sarà possibile riprendere le visite per verificare di persona appartamenti e immobili di ogni genere per il possibile acquisto o l'eventuale affitto. Il tutto dovrà avvenire nel massimo rispetto delle regole di sicurezza e quindi con l'uso dei dispositivi di protezione individuale e di distanziamento sociale. Ecco perché molti agenti, almeno per questo primo periodo, organizzeranno visite solo nelle unità immobiliari dove non risiedano inquilini.
Non c'è mai stata alcuna limitazione al lavoro di collaboratrici domestiche, badanti e baby-sitter. Nemmeno durante la "fase uno", per queste categorie non è mai entrato in vigore un divieto al lavoro. A maggior ragione ora che molte attività riprendono, per loro, sarà possibile lavorare. Dovranno sempre portare con sé l'autocertificazione che giustifichi lo spostamento. Le associazioni di categoria continuano a raccomandare di limitare tuttavia le prestazioni a quelle fondamentali.
Secondo le regole previste, sono necessari sia per l'attività di vendita che per la fase di produzione e confezionamento degli alimenti per misure precauzionali, cautelative e di carattere igienico sanitario.
Sì, è comunque possibile ottenere il finanziamento in queste condizioni illustrate. In particolare, nel caso di società di capitali, la segnalazione in Centrale dei Rischi di persona fisica non si ritiene possa costituire un elemento ostativo alla richiesta del finanziamento da presentare all'istituto di credito.
Con la riapertura di questa attività, consentita dall'ultimo decreto del presidente del Consiglio, si dà per scontato che le agenzie possano operare nel pieno delle loro potenzialità, pur con tutte le precauzioni del caso. Per gli agenti, far visitare dal vivo gli immobili o le unità immobiliari che propongono in vendita o in affitto è parte essenziale dell'attività più di ogni tour virtuale. Si tratta di uno spostamento consentito. Le agenzie, per questa parte del lavoro così peculiare, si stanno attrezzando con tutti i dispositivi di protezione personale, mascherine, guanti e in alcuni casi i copriscarpe. Qualcuno, per la prima fase, organizzerà appuntamenti solo nelle case disabitate per poi comprendere anche quelle abitate, con il benestare degli inquilini o dei proprietari.
Collaboratrici domestiche, baby sitter e badanti hanno sempre potuto continuare la propria attività lavorativa (esclusa quindi dalle attività non essenziali), a prescindere dalla convivenza con le persone in favore delle quali prestano l'attività stessa. Durante l'emergenza coronavirus, infatti, queste categorie sono state sempre escluse dai divieti di spostamento contenuti nei diversi decreti emanati dalla presidenza del Consiglio. Si tratta, quindi, di uno spostamento che viene consentito per comprovate esigenze lavorative e non è mai stato interrotto.
Le rate che sono state maturate dopo l'entrata in vigore del decreto-legge (pubblicato lo scorso 17 marzo) possono essere computate nel calcolo del periodo di sospensione, anche se la comunicazione di sospensione è presentata dopo la scadenza di tale rata non pagata. Diversamente, le rate che sono scadute e non sono state pagate prima dell'entrata in vigore del decreto-legge non possono essere invece computate nell'ambito della sospensione.
Il decreto del 22 marzo 2020, vieta alle persone di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui si trovano. Uniche eccezioni: comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o motivi di salute. Anche dopo il 3 maggio, secondo quanto illustrato ieri dal premier Conte, non sarà possibile spostarsi in altre regioni, tranne che per motivi urgenti di salute o di lavoro.
Dal 4 maggio alle tre motivazioni che consentono ad ora gli spostamenti (comprovati motivi di lavoro, salute, o di necessità) se ne aggiunge solo una quarta: l'incontro con i congiunti. Tuttavia se è stato fissato l'appuntamento al Caf, e vista l'età, l'autocertificazione dovrebbe bastare. Per sicurezza meglio chiamare la polizia municipale.
Sì, lo spostamento sembra rientrare tra quelli che sono stati consentiti da subito per comprovati motivi professionali. Per questo tipo di movimenti non sono state fissate barriere comunali, provinciali o regionali.
Se l'azienda non può emettere un bonifico direttamente sul conto corrente, questo caso sembra comunque rientrare tra quelli che vengono considerati leciti per comprovate esigenze lavorative. Si tratta di uno spostamento verso il proprio luogo di lavoro e, quindi, l'uscita dalla propria abitazione dovrebbe essere consentita al pari di altre con motivazioni diverse.
L'ordinanza della Regione Veneto entrata in vigore ieri permette la vendita di cibo per asporto nei take away, pasticcerie e gelaterie: finora era possibile solo la consegna a domicilio. La vendita va effettuata, ove possibile, previa ordinazione on-line o telefonica garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti avvengano dilazionati nel tempo. Negozianti e clienti dovranno mantenere il distanziamento di un metro e indossare guanti e mascherina. Resta il divieto di consumo dentro i locali dell'esercizio.
No, finora le misure emanate a livello nazionale non prevedono incentivi a fondo perduto per le imprese, ma solo la possibilità di accedere a finanziamenti bancari che usufruiscono della garanzia dello Stato.
Poste Italiane non sono iscritte all'Abi e, per questo motivo, i lavoratori che fanno richiesta di anticipo dell'indennità devono rivolgersi a un altro istituto di credito, il quale può richiedere l'apertura di un nuovo conto corrente. La convenzione siglata da Abi, governo, sindacati e associazioni datoriali, prevede infatti al punto 3, "Misure dell'anticipazione", che "l'anticipazione dell'indennità spettante avverrà tramite l'apertura di credito in un conto corrente apposito, se richiesto dalla Banca". Il documento prevede anche che "in riferimento all'apertura dell'apposito conto corrente e alla correlata apertura di credito, le Banche che applicano la Convenzione adotteranno condizioni di massimo favore al fine di evitare costi, in coerenza alla finalità ed alla valenza sociale dell'iniziativa".
Non è possibile stando a quanto previsto dal Dpcm del 10 aprile, per il quale sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) ad eccezione di quelli espressamente individuati nell'allegato 2, e cioè lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, lavanderie industriali, tintorie, servizi di pompe funebri e attività connesse.
La questione viene regolata regione per regione, anche a livello di settori merceologici. In Veneto possono restare accesi i distributori automatici all'interno degli uffici e delle attività regolarmente ammesse. Sono consentiti inoltre i distributori di acqua, latte, generi di monopolio (ad esempio le sigarette), prodotti farmaceutici e para-farmaceutici. Ogni altra indicazione sulla gestione di questi distributori è deputata ai responsabili della salute e sicurezza aziendali.
A questa domanda rispondono sia Federalberghi, sia l'associazione nazionale Bed&Breakfast e affittacamere: le strutture turistico-ricettive di varia tipologia come i bed and breakfast e le altre strutture ricettive (classificate con codice Ateco 55.2) possono proseguire la propria attività, previa comunicazione al prefetto della provincia ove è ubicata l'attività, esclusivamente nei casi in cui siano ospitate persone impegnate in attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività autorizzate a proseguire l'attività, di servizi di pubblica utilità o di servizi essenziali. Quindi, al di fuori di questa casistica, non è possibile tenere aperto.
È stata posticipata la comunicazione dei dati fiscali all'Agenzia delle Entrate tramite il Modello 730. Lo ha deciso il Governo che, con apposito decreto, ha riscritto il calendario fiscale al tempo dell'emergenza del Coronavirus. Il nuovo termine ultimo per la trasmissione del 730 diventa il 30 settembre (fino al 2019 l'ultimo giorno utile era stato il 23 luglio). Lo spostamento si rende necessario per rispondere alla necessità di concedere più tempo a imprese e sostituti d'imposta per l'invio dei dati dei contribuenti, che servono al Fisco per predisporre la dichiarazione precompilata.
Sì. L'allegato 3 al Dpmc del 10 aprile ha inserito, tra le attività non sospese, quelle che si occupano di cura e manutenzione del paesaggio, e quindi anche di cura e manutenzione di parchi e giardini per abitazioni private e pubbliche, edifici privati e pubblici, terreni comunali, edifici industriali e commerciali. Nel caso di alberi pericolanti, inoltre, si aggiunge anche lo stato di necessità.
Il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri ha fissato delle proroghe per venire incontro a queste esigenze pratiche molto sentite. In particolare, chi aveva la revisione del proprio veicolo in scadenza entro il 31 luglio potrà circolare senza alcun problema fino al 31 ottobre. Lo prevede espressamente l'articolo 92 del decreto "Cura Italia" che, come per il cambio degli pneumatici, tiene aperte solo determinate officine per motivi d'urgenza.
Purtroppo, il contratto di stage non dà diritto a nessun ammortizzatore o sostegno al reddito. L'unica apertura potrebbe essere contenuta nel prossimo decreto a sostegno dei lavoratori sotto forma di reddito d'emergenza. Il provvedimento è atteso per l'inizio della prossima settimana.
No, l'attività di stampa e fotocopie ricade nell'ambito dei "Servizi di fotocopiatura, preparazione di documenti e altre attività di supporto specializzate per le funzioni di ufficio". Questa è un'attività di servizi che non rientra nel commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria e quindi non può ritenersi consentita.
No, l'espressione utilizzata nel DPCM 10 aprile- commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati- indica la volontà di restringere più che di allargare: possono quindi restare aperte solo quelle attività che si occupano esclusivamente di vendita di vestiti per bambini e neonati, senza poter fare riferimento alle calzature che hanno un differente codice Ateco. Sì, se autorizzati alla vendita di prodotti al dettaglio. È ovviamente obbligatoria la consegna a domicilio nel rispetto di tutte le misure previste per contrastare il diffondersi del contagio. La consegna può essere fatta in proprio, senza necessità di comunicazione al prefetto e senza ulteriori titoli abilitativi.
Sì, se autorizzati alla vendita di prodotti al dettaglio. È ovviamente obbligatoria la consegna a domicilio nel rispetto di tutte le misure previste per contrastare il diffondersi del contagio. La consegna può essere fatta in proprio, senza necessità di comunicazione al prefetto e senza ulteriori titoli abilitativi.
Sì, si tratta di una richiesta legittima come specifica la circolare che Inps ha pubblicato in proposito. Al contrario, non si può usufruire del congedo parentale straordinario Covid-19 se è già stata fatta un domanda per il bonus baby-sitter, oppure se l'altro genitore è disoccupato e titolare di un assegno di sostegno al reddito (ad esempio il reddito di cittadinanza o la Naspi). Tutte queste condizioni devono essere comprovate da un'autocertificazione che deve essere presentata assieme alla domanda telematica.
Si tratta di una circostanza complessa e "fluida" che può mutare a seconda dei giorni ma anche dell'interpretazione. Per spiegare quanto difficile sia la materia, basta pensare che l'attività di trasloco sarebbe permessa dal Dpcm, ma moltissime aziende del settore hanno preferito astenersi dal lavoro non tanto per la paura del contagio, quanto per le tantissime multe che sono fioccate nei confronti delle ditte specializzate controllate dalle forze dell'ordine e ritenute fuorilegge. La pratica, quindi, ha superato la teoria: meglio non rischiare. Sono consentiti i traslochi non differibili e solo per casi di estrema necessità.
È meglio che l'artigiano chieda una descrizione del guasto e valuti se chi chiama può risolvere la situazione da sé. In caso di impossibilità, il cliente dovrebbe formalizzare la richiesta per mail, utile in caso di verifica e che vale anche a giustificare lo spostamento dell'artigiano. Raggiunto il privato che necessita della riparazione, mantenere la distanza di sicurezza o adottare gli strumenti di protezione individuale. È sempre consigliabile l'uso di guanti, occhiali, visiere, mascherine. Dopo l'uso, occorre smaltire i dispositivi di protezione individuale monouso e lavare tutto l'abbigliamento a 90 gradi o addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio.
No se l'azienda svolge attività di catering per eventi. La normativa prevede esclusivamente la prosecuzione dei catering di tipo continuativo su base contrattuale: significa che può restare aperta solo l'azienda che fornisce pasti preparati sulla base di accordi negoziali stipulati con il cliente, per esempio catering aereo, ospedali, residenze per anziani.
Il decreto approvato il 6 aprile estende il "bonus" anche a chi ha rapporti di collaborazione con Federazioni sportive ed enti di promozione sportiva, società e associazioni sportive dilettantistiche, purché siano riconosciute dal Coni. L'indennità prevista per i collaboratori sportivi non è cumulabile con le prestazioni e le altre indennità previste dal "Cura Italia". La domanda va presentata entro il 30 aprile.
Si può uscire solo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o motivi di salute e resta vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale. In questo caso, lo spostamento nel fine settimana dal luogo ove si svolge l'attività lavorativa all'abitazione di residenza non pare giustificato da esigenze lavorative, posto che il soggetto in questione dispone di un alloggio in affitto nel Comune in cui lavora e quindi gli spostamenti quotidiani, motivati da ragioni lavorative, appaiono solo quelli dall'appartamento in affitto al posto di lavoro. Per altro verso, il trasferimento all'abitazione di residenza nel fine settimana difficilmente potrebbe rientrare nell'ipotesi dell'assoluta urgenza, salvo che questi non possa stare nel proprio appartamento in affitto nei weekend. In più, in questo caso, l'abitazione principale sembra essere l'alloggio in affitto: resta quindi vietato lo spostamento.
L’ultimo decreto Conte consente ai negozi di vestiti per bambini e neonati di restare aperti come le librerie e le cartolerie. Ma il governatore del Veneto Luca Zaia ha ristretto la possibilità: i negozi esclusivamente dedicati sulla base di un titolo anteriore al 20 febbraio 2020 possono rimanere aperti solamente due giorni alla settimana, esclusi comunque i festivi e i prefestivi.
Dipende dal tipo di attività svolta. Per esempio i tabaccai sono concessionari dello Stato e, come le farmacie, non possono chiudere a piacimento. La Federazione italiana tabaccai sta lavorando per ottenere disposizioni più flessibili. Le altre attività comprese nell'allegato 1, possono invece decidere liberamente se restare aperte o meno.
Le risposte sono diversificate a seconda che l’intervento debba essere svolto in presenza di persone positive al coronavirus (o in autoisolamento) o meno. Nel primo caso, l’impiantista chiede una descrizione del guasto e valuta se chi chiama può risolvere la situazione attraverso semplici azioni suggerite al telefono. Se è necessario un intervento tecnico, meglio che il cliente comunichi ad un numero di emergenza (ad esempio i vigili del fuoco) il nominativo dell’impiantista di fiducia per l’autorizzazione e le indicazioni di merito per l’intervento. L’impiantista, prima di raggiungere il cliente dovrebbe attendere le indicazioni dell’autorità preposta, trasmettendo tutta la documentazione sull’intervento via email. La prestazione va pagata attraverso bonifici bancari o altre modalità digitali.
I genitori-lavoratori del settore privato con figli entro i 12 anni devono presentare l’istanza al datore di lavoro e all’Inps, utilizzando la normale procedura per i lavoratori dipendenti, che si trova nel sito dell’Istituto per la previdenza. I genitori con figli tra 12 e 16 anni devono presentare la domanda solo al datore di lavoro (e non all’Inps). I dipendenti pubblici devono, invece, presentare la domanda direttamente alla propria amministrazione. Il datore di lavoro è obbligato a concedere il congedo. Per il privato la richiesta vale per tutto il 2020, per il pubblico solo per il periodo della sospensione scolastica. Il congedo parentale Covid-19, previsto nel decreto Cura Italia, non deve essere superiore a 15 giorni complessivi, per un periodo continuativo o frazionato.
No, la coltivazione degli orti sociali non rientra tra i casi urgenti per cui è consentito uscire di casa. Molti Comuni, anche nel Veneto, hanno deciso di chiuderli espressamente per evitare che qualcuno potesse cadere in tentazione. E come per quelli “sociali” la regola vale anche per tutti gli altri orti coltivati che non siano nelle strette vicinanze della residenza. Il problema è molto sentito anche perché per molte famiglie la possibilità di poter prendersi cura del proprio appezzamento di terra rappresenterebbe la possibilità di risparmiare qualche soldo in un momento di estrema difficoltà.
I genitori-lavoratori del settore privato con figli entro i 12 anni devono presentare l’istanza al datore di lavoro e all’Inps, utilizzando la normale procedura per i lavoratori dipendenti, che si trova nel sito dell’Istituto per la previdenza. I genitori con figli tra 12 e 16 anni devono presentare la domanda solo al datore di lavoro (e non all’Inps). I dipendenti pubblici devono, invece, presentare la domanda direttamente alla propria amministrazione. Il datore di lavoro è obbligato a concedere il congedo. Per il privato la richiesta vale per tutto il 2020, per il pubblico solo per il periodo della sospensione scolastica. Il congedo parentale Covid-19, previsto nel decreto Cura Italia, non deve essere superiore a 15 giorni complessivi, per un periodo continuativo o frazionato.
Gli studi realizzati fino ad oggi e che sono ancora in corso mostrano che il virus non si può trasmettere in mare o al lago, vista l'alta diluizione e nemmeno in piscina, dove il cloro lo renderebbe inattivo. Su quest'ultimo punto ci sono tuttavia delle linee guida che definiscono parametri ben precisi per le sostanze che devono essere presenti nelle acque delle piscine. Per quanto riguarda la possibilità di fare il bagno al lago o in mare, il Governo ha dato il via libera tuttavia bisogna attenersi alle singole ordinanze regionali. Le linee guida emanate dalla Regione Veneto sottolineano la possibilità di fare il bagno ma di mantenere la distanza dagli altri bagnanti evitando ad esempio giochi d'acqua che possono causare assembramenti.
Premesso che è fondamentale continuare a donare il sangue, ci sono tre situazioni nelle quali è necessario aspettare 14 giorni prima di poter donare: se siamo entrati in contatto con soggetti risultati positivi al tampone, se abbiamo contratto il virus, siamo guariti e abbiamo completato l'eventuale terapia farmacologica, quando rientriamo da un soggiorno nella Repubblica Popolare Cinese. Prima di recarsi al servizio trasfusionale o all'unità di raccolta associativa è bene contattare la struttura o associazione di riferimento per prenotare la donazione. In questo modo si potranno evitare file e lunghe attese, facilitando anche il lavoro del personale impegnato nel percorso della donazione e a garantire il rispetto delle misure di sicurezza. I servizi trasfusionali degli ospedali e le unità di raccolta associative stanno già applicando le procedure per il rispetto delle misure di sicurezza previste dalle disposizioni del governo. Pertanto, all'interno delle strutture sarà garantito ai donatori il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale.
Secondo le prime ricerche il virus può sopravvivere alcune ore. L'utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 70% o a base di cloro all'0,1% (candeggina). È importante disinfettare sempre gli oggetti usati frequentemente (il telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina.
Il virus viene trasportato tramite goccioline emesse da una persona infetta che starnutisce o tossisce. Le goccioline pesanti cadono a terra quasi subito dopo l'emissione e quelle leggere, chiamate aerosol, viaggiando in una specie di nuvola gassosa, possono essere trasportate più a lungo e a maggior distanza (diversi metri) ma poi evaporano. Per quanto riguarda l'aria condizionata, in casa l'aria raffreddata è quella che si trova già all'interno. La ventilazione non favorisce di per sé la trasmissione del virus, ma se c'è un inquilino infetto bisogna stare attenti ai flussi d'aria e optare per un ricambio aprendo le finestre. Il flusso di ventilazione può trasportare le goccioline respiratorie a maggior distanza, ma l'energia cinetica, oltre a spingerle, le abbatte.
È vero, non si troveranno più riviste, giornali e materiale a uso promiscuo, che possono cioè essere utilizzati da più clienti. Lo specificano le linee guida regionali per le attività che si occupano di servizi alla persona. I clienti che vorranno leggere un libro o una rivista per trascorrere il tempo, dovranno portarseli da casa. Inoltre il personale del negozio le chiederà spesso di igienizzare le mani con soluzioni idro-alcoliche che verranno messe a disposizione dei clienti. Infine per tutto il tempo del servizio sia l'operatore che il cliente, se stanno a una distanza inferiore a un metro, devono indossare una mascherina a protezione di naso e bocca.
Non c'è alcun rischio, la zanzara non è un vettore di coronavirus. Lo specifica anche l'Istituto superiore di sanità: il virus responsabile del Covid-19 si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente. Ad oggi non c'è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso artropodi vettori, quali zecche, zanzare o altri insetti che succhiano il sangue, che invece possono veicolare altri tipi di virus, responsabili di malattie completamente diverse dal Covid, come ad esempio la dengue e la febbre gialla.
Non tutte le malattie rare presentano condizioni cliniche che aumentano il rischio di contrarre il virus o una maggiore probabilità di andare incontro a un decorso clinico più grave rispetto al resto della popolazione. Il ministero della Salute sottolinea tuttavia che ci sono alcuni gruppi di malati rari che presentano un rischio aumentato, in particolare, i bambini e adulti con deficit immunitari, disabilità neuromotoria, patologie respiratorie croniche, cardiopatie, con malattie ematologiche, con patologie metaboliche ereditarie a rischio di scompenso acuto o portatori di dispositivi medici, i malati oncologici o onco-ematologici, per le quali, su iniziativa del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, il ministero ha redatto una serie di Raccomandazioni disponibili sul portale web.
Il contagio avviene nella maggior parte dei casi attraverso goccioline- droplets che vengono generate dal tratto respiratorio di un soggetto infetto, soprattutto con la tosse o starnuti. Sono espulse a distanze brevi, a meno di un metro. Queste goccioline non rimangono sospese nell'aria ma si possono depositare sulle mucose nasali od orali o sulle congiuntive di un'altra persona soprattutto nel corso di contatti stretti. Per questo motivo è importante indossare la mascherina quando si sta a una distanza inferiore a un metro da un'altra persona: il dispositivo, che deve coprire naso e bocca, evita che i droplets provochino il contagio.
Anche in questo caso, dipende dalle decisioni prese dalle diverse Regioni. In Lombardia vale l'ordinanza del 17 maggio del governatore Fontana: «Per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l'uso di mascherina o di altra protezione individuale durante l'attività fisica intensa. Rimane obbligatorio l'utilizzo delle protezioni individuali a conclusione dell'attività fisica e l'obbligo di mantenere il distanziamento sociale». In Veneto, il governatore Zaia ha siglato un'ordinanza che, a proposito dell'attività fisica, recita: «L'attività motoria e sportiva può essere svolta anche in centri sportivi, nel rispetto delle apposite linee guida regionali, anche con utilizzo di mezzi, e in gruppo, con rispetto del distanziamento di due metri o, in caso di impossibilità di distanziamento in relazione al tipo di attività sportiva o, in mancanza di distanziamento, con obbligo di uso della mascherina, salvo nella fase di attività con sforzo fisico».
Il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, secondo recenti evidenze fornite dallo European Centre for Disease Prevention and Control, va dai due ai dodici giorni, fino ad un massimo di 14 giorni. Solamente il tampone può accertare se la persona ha contratto o no il virus, ed è il medico di famiglia a valutare se è necessario farlo. L'esecuzione dei tamponi è riservata in linea generale ai soli casi sintomatici di (sindrome simil-influenzale e infezione Respiratoria Acuta Grave), oltre che ai casi sospetti di Covid-19. Si sta discutendo della possibilità di eseguire il test sierologico, che individua la presenza di anticorpi nel sangue che si generano nel caso una persona sia entrata in contatto con il virus. I risultati dei test sierologici devono essere confermati dal tampone oro-faringeo per verificare se l'infezione è ancora in corso.
Le ricerche sono ancora in corso. Stando a uno studio cinese pubblicato a fine aprile su "Nature Medicine", tutte le persone entrate in contatto con il virus sviluppano anticorpi. Significa che il 100% dei pazienti trattati ha sviluppato gli anticorpi che risultano essere la "memoria" del nostro corpo all'infezione e anche quelli che indicano la primissima risposta all'attacco del virus. Altro passo sarà quello di capire se questi anticorpi siano anche protettivi e per quanto tempo. Al momento se qualcuno risulta averne, può essere sottoposto a tampone per capire se sia ancora infettivo e un domani si potrà capire per quando tempo e se sarà immune.
Per ora resta l'obbligo nei luoghi chiusi, quindi anche negozi ed esercizi commerciali, nei ristoranti quando non si è seduti al tavolo, e in tutte le situazioni nelle quali non è possibile mantenere le distanze di sicurezza. È obbligatorio indossarla nei posti affollati, anche se sono all'aperto, e nei mezzi pubblici come autobus e taxi. Bisogna utilizzarla anche quando si viaggia in aereo. Ovviamente non è necessario avere mascherine chirurgiche o certificate, ma sono sufficienti quelle di stoffa lavabili: questa indicazione tuttavia non vale per specifici ambiti di lavoro dove è necessario avere dispositivi che garantiscano una maggiore protezione.
Si tratta di un tempo che varia da persona a persona e in tutti questi mesi non si è rivelato univoco. Dopo il contagio, infatti, il periodo di incubazione del virus varia dai due agli undici giorni ma può arrivare anche a due settimane. Il tempo del decorso, poi, è fortemente variabile, anche in funzione della gravità dei sintomi: può mutare tra i cinque e i sei giorni per quelli più lievi ma può proseguire anche oltre due settimane per i pazienti che hanno contratto il virus in una forma più potente. Quindi, per la guarigione che comprenda la sparizione dei sintomi si parla di un periodo compreso tra una e tre settimane. Un periodo trascorso il quale, però, è ancora possibile essere contagiosi. A questo punto il periodo di contagiosità persiste in maniera differente da paziente a paziente e il "cessato allarme" può essere decretato solo da un doppio tampone negativo.
Dai dati presenti in letteratura, ancora limitati, non sono stati riportati casi di trasmissione dell'infezione da madre a figlio. Stando a quanto riportato nel sito del ministero della Salute, dati recenti riguardo bambini nati da madri con Covid-19 indicano che nessuno di essi è risultato positivo e il virus non è stato rilevato nel liquido amniotico. Non è nemmeno sconsigliato il contatto tra mamma e neonato appena nato: anzi, quando possibile, questa vicinanza va privilegiata, ai fini di facilitare l'interazione e l'avvio dell'allattamento materno.
L'invito all'ingresso degli ospedali è quello di gettare eventuali guanti monouso utilizzati durante il tragitto. La motivazione che sottende questa raccomandazione, che si trasforma in una vera e propria imposizione all'ingresso, è dettata dal fatto che i guanti se non utilizzati correttamente possono essere controproducenti, raccogliendo tutte le impurità ma dando una falsa sicurezza di pulizia a chi li indossa. Per questo, in ambienti molto sensibili quali, appunto, gli ospedali, viene chiesta preferibilmente un'accurata igiene delle mani all'ingresso.
Effettivamente, di questa fattispecie si è persa traccia con il decreto che ha accompagnato l'Italia nella fase due, tanto che è anche partito un appello del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri affinché il termine fissato alla fine di aprile venisse prorogato per la tutela della salute di chi è affetto da una patologia cronica. Tuttavia, nel decreto del 26 aprile si legge espressamente che «è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità». Questo farebbe pensare che tacitamente la proroga sia stata prolungata per tutta la durata temporale del decreto.
Sì, è obbligatorio. Le persone che fanno ingresso in Italia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicarlo immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio e sono sottoposte alla sorveglianza sanitaria e all'isolamento fiduciario per un periodo di quattordici giorni nell'abitazione o nella dimora indicata al momento dell'imbarco. Infatti, chiunque arrivi nel territorio nazionale tramite trasporto di linea aereo, marittimo, ferroviario o terrestre, è tenuto a consegnare al vettore all'atto dell'imbarco una dichiarazione che specifichi i motivi del viaggio, l'indirizzo dell'abitazione in Italia dove sarà svolto il periodo di sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario.
Il virus viene trasportato tramite goccioline emesse da una persona infetta che starnutisce o tossisce. Le goccioline pesanti cadono a terra quasi subito dopo l'emissione e quelle leggere, chiamate aerosol, viaggiando in una specie di nuvola gassosa, possono essere trasportate più a lungo e a maggior distanza (diversi metri) ma poi evaporano. Per quanto riguarda l'aria condizionata, in casa l'aria raffreddata è quella che si trova già all'interno. La ventilazione non favorisce di per sé la trasmissione del virus, ma se c'è un inquilino infetto bisogna stare attenti ai flussi d'aria e optare per un ricambio aprendo le finestre. Il flusso di ventilazione può trasportare le goccioline respiratorie a maggior distanza, ma l'energia cinetica, oltre a spingerle, le abbatte.
È consentito ottenere dal proprio medico curante il "Numero di Ricetta Elettronica" senza più la necessità di ritirare fisicamente il promemoria cartaceo. Il medico può trasmettere il promemoria in allegato a messaggio di posta elettronica certificata o elettronica ordinaria o comunicare il Numero di Ricetta Elettronica tramite comunicazione telefonica o sms o applicazioni come Whatsapp che consentano lo scambio di messaggi e immagini. Il farmacista, una volta acquisito il Numero di Ricetta Elettronica e il codice fiscale riportato sulla Tessera Sanitaria dell'assistito, provvede all'erogazione del farmaco richiesto.
No, l'Istituto superiore di sanità ha chiarito ancora in piena fase uno che non si tratta di un'operazione necessaria. "Non si ravvisa la necessità di una disinfezione delle confezioni alimentari né del lavaggio dei prodotti ortofrutticoli al momento del rientro a casa. È inoltre necessario ricordare che gli alimenti devono essere sempre toccati con mani o utensili puliti, e che è quindi buona norma igienica, dopo aver toccato un imballaggio alimentare e prima di toccare l'alimento con le mani, procedere al lavaggio delle stesse", scrive l'Iss che, invece, raccomanda di tenere separati e igienizzare i sacchetti utilizzati. Valgono, in sostanza, le consuete norme igieniche, anche nella conservazione dei prodotti alimentari in frigorifero.
Un rischio potenziale di maggiore espansione delle droplet attraverso il fumo c'è, e non è stato previsto il divieto di fumare in prossimità delle persone. Sta al buon senso del fumatore. Resta il fatto che, come sottolineato nei giorni scorsi dall'Iss, i fumatori potrebbero avere una maggiore vulnerabilità a contrarre l'infezione da nuovo coronavirus rispetto ai non fumatori. Questo deriverebbe dall'atto stesso del fumo: le dita, ed eventualmente le sigarette contaminate, arrivano a contatto con le labbra, e questo aumenta la possibilità di trasmissione del virus dalla mano alla bocca. Inoltre recenti studi condotti in Cina hanno evidenziato un aumento di almeno tre volte del rischio di sviluppare polmonite severa da Covid-19 in pazienti con storia di uso di tabacco rispetto a non fumatori.
Le risposte alle domande frequenti pubblicate dal governo parlano proprio degli spostamenti fuori Regione, che restano vietati se non per ragioni di lavoro, salute o assoluta urgenza. Quindi, se il viaggio deve essere fatto per sottoporsi ad una visita medica non prorogabile, si tratta di una fattispecie consentita dall'ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri.
Da parte del Governo non è specificato l'obbligo della mascherina in questi casi, tuttavia un consiglio arriva dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale: i bambini possono ammalarsi di questo virus ma generalmente non manifestano forme gravi. Possono tuttavia trasmettere il Covid 19, per questo è necessario tenere alta l'attenzione soprattutto con le persone anziane. Questo significa far indossare loro le mascherine, quando possibile, e mantenere le distanze di sicurezza.
No, almeno secondo quanto riporta il ministero della Salute: il nuovo coronavirus e il virus dell'influenza stagionale sono due virus diversi. Il vaccino contro i ceppi di influenza stagionale non è quindi efficace contro il virus che determina la malattia Covid-19. Tuttavia, la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata perché ha un duplice vantaggio: facilita la distinzione tra le due malattie e protegge le persone a rischio dallo sviluppo di forme gravi di influenza.
Dal 4 maggio è obbligatorio proteggere le vie respiratorie in tutti i luoghi pubblici al coperto, compresi i mezzi di trasporto, e comunque in ogni situazione in cui non sia possibile rispettare il distanziamento di almeno un metro. Possono farne a meno i minori di 6 anni e le persone che hanno una disabilità incompatibile con l'uso della mascherina: in questo caso possono farne a meno anche gli accompagnatori.
Sì. Ma solo per le urgenze, quando cioè le cure dentali non sono differibili in base a una valutazione da concordare telefonicamente con il dentista curante. «Dolori acuti, infezioni quali un ascesso gengivale, traumi o esiti di eventi accidentali sono alcuni esempi di condizioni cliniche che rivestono un carattere di urgenza e che devono poter essere trattati» scrive la società italiana di Parodontologia e implantologia. «Qualora il paziente fosse un soggetto a maggior rischio di contrarre infezione o manifestasse sintomi riconducibili a infezione da Covid-19- avverte- o anche si trovasse in regime di quarantena, sarà necessario rimandare le cure ad un periodo successivo».
Non sono riportati dati scientifici sulla suscettibilità delle donne in gravidanza al virus. Secondo quanto indica il ministero della Salute, la gravidanza comporta cambiamenti del sistema immunitario che possono aumentare il rischio di contrarre infezioni respiratorie virali, tra cui quella da Sars-Cov-2. Inoltre le donne in gravidanza potrebbero mostrare un rischio maggiore di sviluppare una forma severa di infezioni respiratorie virali. È consigliato quindi adottare le normali azioni utili per limitare il rischio, come lavarsi spesso le mani ed evitare contatti con persone positive.
Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di questo virus che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione. Tuttavia, poiché secondo la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali gli animali domestici sono, occasionalmente, suscettibili a Covid 19, è importante proteggere quelli di pazienti positivi, limitando la loro esposizione. È sempre importante lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo.
Non ci sono evidenze che le superfici calpestabili siano coinvolte nella trasmissione del virus. Inoltre, secondo il ministero della Sanità, l'uso di ipoclorito potrebbe portare ad un aumento di sostanze pericolose nell'ambiente. Resta consigliata l'ordinaria pulizia delle strade con saponi/detergenti convenzionali.
Lo spostamento dal proprio Comune di residenza è sempre consentito in caso di motivi salute. Un esame diagnostico prescritto dal proprio medico curante rientra in questi casi. In ogni caso, una telefonata all’ospedale o centro medico privato di riferimento per verificare se l’emergenza Covid abbia modificato la situazione potrebbe non essere una cattiva idea.
Anche in questo caso, lo spostamento è compreso tra quelli considerati "per motivi di salute". Le lenti da vista sono fondamentali per chi è costretto ad utilizzarle e non averle a disposizione a causa di un improvviso danneggiamento rientra in uno stato di necessità per poter vivere una vita normale. Il viaggio fuori dal Comune di residenza è consentito.
Secondo le prime ricerche il virus può sopravvivere alcune ore. L'utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 70 per cento o a base di cloro all'0,1 per cento (candeggina). È importante disinfettare sempre gli oggetti usati frequentemente (il telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina.
Il sangue si può donare solo se si è in buone condizioni di salute, quindi anche un semplice raffreddore, un po' di febbre o il mal di gola, senza alcun collegamento al Coronavirus, sarebbe causa di esclusione temporanea. In questo specifico periodo poi, bisogna però aspettare almeno 14 giorni prima di andare a donare se si è rientrati di recente da un viaggio da qualsiasi territorio internazionale, se si è stati a contatto con persone positive o se si hanno sintomi riconducibili al Covid 19.
Il responsabile della Covid-19 è un virus respiratorio e si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente. Ad oggi non c'è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso artropodi vettori, quali zecche, zanzare o altri insetti che succhiano il sangue, che invece possono veicolare altri tipi di virus (detti arbovirus), responsabili di malattie completamente diverse dalla Covid-19, come ad esempio la dengue e la febbre gialla.
Il test per la conferma della malattia è attualmente a carico del sistema Sanitario Nazionale ed è organizzato dall'Ulss o dall'ospedale. Attualmente il tampone basato sulla rilevazione dell'Rna del virus è l'unico affidabile per accertare l'infezione da nuovo coronavirus. I test cosiddetti sierologici vengono usati solo in alcune condizioni ma i risultati non sono così affidabili anche perché non diagnosticano infezioni molto recenti: i risultati devono comunque essere confermati dai tamponi.
Sì, gli spostamenti sono consentiti se si tratta di familiare non autosufficiente, perché rientra tra i motivi di assoluta urgenza e/o di salute, equiparati allo stato di necessità. Se invece il familiare è autosufficiente non è possibile spostarsi. Se però il familiare anziano (sopra i 65 anni) ha difficoltà a fare la spesa, non ci sono altri familiari più vicini e non riesco a trovare servizi online di consegna a domicilio o servizi di volontariato, in questo caso è possibile spostarsi. Trattandosi però di un caso che potrebbe essere difficile da dimostrare, si consiglia di avvisare la polizia locale.
L'indicazione è di circa quattro ore. Prima di indossarle bisogna lavarsi le mani con acqua e sapone o strofinarle con una soluzione alcolica; poi bisogna indossarla prendendola dall'elastico, evitando di toccarla, assicurandosi che vengano coperti naso e bocca; quando diventa umida, va sostituita con una nuova e non riutilizzata.
La questione della gestione delle mascherine per i bambini è piuttosto delicata. L'associazione culturale pediatri ha pubblicato un utile vademecum. I bambini con più di 2 anni possono indossare la mascherina che, per essere protettiva e sicura, deve coprire bene naso e bocca e raccordarsi all'orecchio. Le mascherine non vanno indossate da bambini con meno di due anni, da quelli con difficoltà respiratorie e da quelli che non sono capaci di rimuoverla autonomamente. Solo i bambini affetti da malattie croniche e ad alto rischio, devono essere incoraggiati a indossare una mascherina particolare: le Ffp2. Come e quanto incideranno i dispositivi di protezione sui bilanci delle famiglie è un tema in fase di studio che potrà avere risposte solo nelle prossime settimane.
È possibile spostarsi dalla propria abitazione e muoversi nel proprio Comune e in altri solo ed esclusivamente per comprovate esigenze lavorative o in casi di assoluta urgenza o per motivi di salute. Un trattamento di riabilitazione con prescrizione medica rientra in questa casistica. Tuttavia vista la data riportata nella prescrizione, è opportuno farsi lasciare una ulteriore certificazione da parte del massoterapista, da esibire in caso di controllo.
Esistono in commercio in Italia tre tipi di mascherine: le filtranti, le chirurgiche e le mascherine identitificate con la siglia Dpi, dispositivo di protezione individuale, che comprendono anche i modelli conosciuti come FFP2 e FFP3. Queste ultime consentono un più alto livello di filtraggio e una maggiore sicurezza e quindi sono le più sicure. Seguono nella graduatoria della sicurezza le mascherine chirurgiche, infine ci sono quelle filtranti.
Generalmente un virus che si appoggia sulla superficie di una mascherina oppure sulle mani o sui guanti non “sopravvive“ più di alcune ore. I tempi di resistenza sulle superfici del coronavirus non sono comunque ancora certi e sono in fase di studio. Per questo mascherine e guanti vanno gettati subito dopo l’utilizzo.
Anche in questo caso deve prevalere sempre il buon senso. I genitori, specie se anziani e relativamente lontani, mancano a tutti ma questo non è un buon motivo per spostarsi. Se si tratta di persone anziane che, però, stanno bene e non sono gravate da particolari patologie, non è possibile uscire di casa per andarli a trovare. Se, al contrario, alla base della visita ci sono motivi di salute o di non autosufficienza, lo spostamento è valido e concesso.
No, anche se la materia è sempre dibattuta e varia a seconda di quanto la comunità scientifica impara a conoscere il coronavirus, in particolare per quanto riguarda la sua permanenza sulle superfici. Al momento, sembra che non sia necessario disinfettare scarpe e indumenti, ma questo non significa che si debba abbassare l’attenzione: è sempre necessario lavarsi accuratamente le mani e, se possibile, conservare abiti e calzature utilizzati per uscire dal proprio domicilio sempre nella stessa porzione della casa.
No, utilizzare materiali e tessuti che non abbiano un minimo potere filtrante non ha alcun senso. Le mascherine certificate Ffp 1 di tipo chirurgico sono in grado di limitare la dispersione di chi eventualmente avesse il virus ma non proteggono una persona sana che la indossi. Garantiscono più protezione le Ffp 2 e 3 che, però, devono essere lasciate il più possibile a disposizione di chi affronta il coronavirus in prima linea. Anche le mascherine più “prestanti” però non garantiscono una protezione al 100 per cento. Per esempio, quelle che hanno la valvola proteggono chi le indossa ma non gli altri.
Anche in questo caso deve prevalere sempre il buon senso. I genitori, specie se anziani e relativamente lontani, mancano a tutti ma questo non è un buon motivo per spostarsi. Se si tratta di persone anziane che, però, stanno bene e non sono gravate da particolari patologie, non è possibile uscire di casa per andarli a trovare. Se, al contrario, alla base della visita ci sono motivi di salute o di non autosufficienza, lo spostamento è valido e concesso.
No, anche se la materia è sempre dibattuta e varia a seconda di quanto la comunità scientifica impara a conoscere il coronavirus, in particolare per quanto riguarda la sua permanenza sulle superfici. Al momento, sembra che non sia necessario disinfettare scarpe e indumenti, ma questo non significa che si debba abbassare l’attenzione: è sempre necessario lavarsi accuratamente le mani e, se possibile, conservare abiti e calzature utilizzati per uscire dal proprio domicilio sempre nella stessa porzione della casa.
Sarà possibile solo se la cerimonia è in programma dopo il 3 giugno. Prima di allora non ci si può spostare liberamente da una regione all'altra, ma i viaggi devono avvenire solo all'interno della propria regione di residenza. Si può andare in altre regioni solo per motivi di salute, lavoro e necessità. La partecipazione a un funerale purtroppo non rientra tra questi. Ovviamente le è consentito andare in auto con sua moglie in quanto sua convivente: con qualsiasi altra persona, conoscente, congiunto, ma non convivente, è necessario mantenere la distanza di un metro e indossare la mascherina.
Da quella data sì, sarà possibile andare in altre regioni, quindi anche in Liguria e soggiornarvi. Non ci saranno più limitazioni, sembra, per spostarsi da una parte all'altra del Paese. Tuttavia lei non potrà andare in auto con entrambe le sue amiche. Non essendo conviventi, è previsto all'interno dell'abitacolo il mantenimento della distanza di un metro: quindi oltre al conducente potrà esserci un passeggero seduto nei sedili posteriori ma nel lato opposto. In una normale auto da 4,5 posti un terzo passeggero non ci sta, mantenendo il distanziamento previsto. Il rischio, oltre che per la vostra salute, è di essere fermate e di incorrere in sanzioni.
No, è rischioso. Ci sono ancora delle limitazioni per i viaggi in auto: mentre con passeggeri conviventi non è necessario mantenere il distanziamento, diverso è se nell'abitacolo ci sono persone che non vivono nella stessa casa. Questo è il caso, con ogni probabilità, di lei, sua sorella e suo cognato. Quindi la regola prevede che oltre al conducente possa esserci un solo passeggero che siede nei sedili posteriori, nella parte opposta. Solo se la macchina è molto capiente si può ipotizzare la presenza di un terzo passeggero, purché la distanza tra quest'ultimo e le altre due persone sia di almeno un metro. E tutti devono indossare la mascherina durante il viaggio.
In linea teorica non dovrebbero esserci problemi, perché dal 3 giugno salvo ripensamenti dovuti a una inversione della curva di crescita dei contagi, sarà possibile spostarsi liberamente da regione a regione. Quindi sua sorella può venire a prenderla a Milano e portarla in ospedale. Per quanto riguarda la visita, tendenzialmente gli ospedali non consentono l'accesso agli accompagnatori, ad eccezione di utenti minori, utenti fragili, disabili, non autosufficienti e persone con difficoltà linguistiche-culturali per i quali è permesso l'accesso di un solo accompagnatore.Nel dubbio, le conviene chiamare l'ospedale di Peschiera per capire se sua sorella può entrare.
Sì, perché dal 3 giugno saranno liberamente consentiti gli spostamenti da e per gli Stati membri dell'Unione europea, oltre che negli Stati dell'area Shengen, Regno Unito, Vaticano e Repubblica di San Marino. A partire da quel giorno, le persone che entreranno in Italia da questi Paesi non saranno più sottoposte a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che non abbiano soggiornato in Paesi diversi nei 14 giorni anteriori all'ingresso in Italia. Lei ovviamente potrà andare a prenderlo nella stazione di arrivo, considerando il fatto che dal 3 giugno- salvo aggiornamenti- ci si potrà muovere liberamente da una regione all'altra. Fino al 2 giugno, invece, chiunque entra o rientra in Italia dall'estero deve trascorrere un periodo di due settimane di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario nella propria abitazione o in un'altra dimora scelta dall'interessato o, in mancanza, determinata dalla Protezione civile regionale.
A partire dal 3 giugno, gli spostamenti da e per l'estero saranno normalmente consentiti, senza bisogno di motivi di urgenza (e senza obbligo di quarantena) per chi proviene da Paesi dell'Ue, Paesi Schengen, Gran Bretagna e altri piccoli Paesi Europei: questi spostamenti potranno essere limitati soltanto nel caso lo richieda la situazione epidemiologica. Quindi dal 3 giugno in poi non dovrebbero esserci problemi per venire in Italia e non dovranno nemmeno sottoporsi ai 14 giorni di autoisolamento.
Purtroppo non è ancora possibile andare in un'altra regione se non per motivi di lavoro, salute o necessità. Sarà possibile con ogni probabilità dal 3 giugno, quando lo spostamento da una regione all'altra sarà libero. Fino ad allora solamente i trentini che risiedono in Comuni confinanti con il Veneto possono attraversare il confine per incontrare i propri congiunti che risiedono o hanno domicilio nei territori comunali adiacenti. Lo prevede un'ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che recepisce anche quanto convenuto con il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, tenuto conto dell'evoluzione dello stato epidemiologico nei rispettivi territori.
Per ora non è possibile. Dal 18 maggio c'è maggiore libertà di spostamento ma solo all'interno della propria regione: significa che si possono raggiungere solo le seconde case che si trovano sul territorio veneto, mentre gli spostamenti in altre regioni sono consentiti a partire dal 3 giugno. Di conseguenza per ora non è possibile andare nelle seconde case che si trovano in altre regioni se non per motivi di urgenza legati alla manutenzione ad esempio per un crollo o la rottura di una tubatura. La pulizia dei filtri dell'aria condizionata non rientra tra gli interventi urgenti, perché può essere programmata anche nelle prossime settimane. Inoltre, fino al 3 giugno è consentito andare in un'altra regione solo per comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità o per motivi di salute.
In linea teorica sì. Dal 3 giugno dovrebbero essere consentiti gli spostamenti da regione a regione, sempre che la curva del contagio non peggiori richiedendo quindi nuove misure restrittive. A partire da quel momento si potrà andare anche in Romagna e fermarsi a pernottare, così come accade ora all'interno della propria regione di residenza. Va detto però che alcune regioni stanno prendendo provvedimenti per ridurre il rischio che l'arrivo di turisti possa incrementare il contagio: la Sardegna sembra ad esempio che voglia chiedere a chi arriva sull'isola un "passaporto sanitario". Al momento in Romagna non sono previste misure del genere.
Fino al 3 giugno il rientro a casa dall'estero è ancora consentito solo in caso di lavoro, salute o necessità. A partire da quel giorno sarà possibile ritornare in Italia da qualsiasi Paese europeo senza giustificazione e non sarà più necessario osservare la quarantena obbligatoria di 14 giorni. Questo non significa che ci sarà completa libertà di viaggiare all'estero: dipenderà dalle regole degli altri Paesi europei che, in questo momento, hanno ancora quasi tutti i confini chiusi verso chi proviene dall'Italia. Nei prossimi giorni, però, una serie di accordi potrebbe cambiare la mappa degli Stati europei che accolgono cittadini italiani.
Sì, purché l'escursione sia all'interno dei confini della regione di residenza. Dal 18 maggio c'è infatti la massima libertà di spostamento, non servono particolari motivazioni, a patto di non superare i confini di un'altra regione e di rispettare le regole del distanziamento. Va considerato che non tutte le strutture ricettive sono già aperte e molti si stanno ancora organizzando per garantire agli ospiti un contesto di massima sicurezza al fine di ridurre al minimo il rischio di contagio.
Sì, si può, a patto di restare nella regione di residenza. Il decreto nazionale non prevede più alcuna limitazione o divieto per le attività ludiche o ricreative e dunque si potrà andare in spiaggia mantenendo sempre le distanze di sicurezza. Con delle differenze. Nelle spiagge libere "al fine di assicurare il rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone e gli interventi di pulizia e disinfezione, si suggerisce la presenza di un addetto alla sorveglianza". Negli stabilimenti balneari va assicurato un distanziamento tra gli ombrelloni in modo da garantire una superficie di almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia. Si può prendere il sole, giocare a racchettone o fare kitesurf ma sono vietate le attività ludico-sportive di gruppo.
Premesso che gli utenti di una comunità si debbano considerare come conviventi e che, per esigenze lavorative, anche l'operatore possa essere assimilato ad un convivente (durante il lockdown questo tipo di attività non si è mai interrotta e la frequentazione è sempre continuata), è uno spostamento consentito specie se finalizzato ad un'attività legata alla comunità e, quindi, lavorativo, come una visita medica. Meglio indossare i dispositivi di protezione personale.
Sì, è possibile circolare utilizzando un camper, specialmente se è l'unico mezzo di locomozione che si ha a disposizione. All'interno dei confini regionali, non ci sono più limitazioni agli spostamenti e tanto meno al mezzo scelto per effettuarli. Su un camper ci si potrebbe anche fare una vacanza di qualche giorno. Fuori dai confini regionali, invece, restano validi i motivi che ormai tutti hanno imparato a conoscere: estrema urgenza, salute e comprovate esigenze lavorative. In questi casi, è possibile muoversi anche a bordo di un camper per spostarsi attraverso i confini regionali.
Sì, si tratta di un caso di estrema urgenza e lo spostamento è consentito. Nonostante gli spostamenti tra le Regioni restino vietati almeno fino al prossimo 3 giugno, è possibile varcare i confini regionali con autocertificazioni per casi di comprovate esigenze lavorative, estrema urgenza e motivi di salute. Nel caso della perdita di un parente stretto come una sorella, è concesso spostarsi. Non ci sono norme che impongano quarantene.
Certo che può. Dal 18 maggio non sono previste limitazioni negli spostamenti all'interno della propria regione: come si può andare nelle seconde case è possibile andare anche in barca e navigare. Con l'accortezza però di restare dentro i confini della propria regione. Fuori dalle acque territoriali nazionali, devono essere rispettate le normative internazionali anti-contagio. Fondamentale è mantenere il "distanziamento sociale" di almeno un metro, a meno che le persone presenti a bordo non vivano nella stessa casa. Anche i congiunti, se non conviventi, devono rispettare il distanziamento sociale di una persona per ogni metro lineare dell'imbarcazione. Obbligatoria anche la dotazione di dispositivi di protezione individuale per i passeggeri e l'uso di igienizzante per le superfici.
Il decreto del governo prevede che solo i conviventi non sono tenuti a osservare la distanza di un metro all'interno dell'abitacolo dell'auto. Quindi se lei, sua sorella e suo padre non siete conviventi, dovete osservare questa misura e, a meno di avere un'auto di grandi dimensioni, è difficile riuscire a rispettarla: potrà accompagnarlo lei o in alternativa sua sorella, con l'accortezza di tenere le mascherine e mantenere la distanza. È vero che suo padre può andarlo a trovare a casa- il governo ha aperto alle visite ai congiunti- tuttavia sul trasporto in auto restano queste limitazioni che devono spingere, in qualsiasi contesto, a mantenere tutte le accortezze necessarie per tutelare chi ci sta vicino. Soprattutto gli anziani.
Gli spostamenti all'interno della stessa regione in cui si vive sono possibili e liberi, non serve più l'autocertificazione. È quindi possibile andare al mare, al lago, in montagna, e restare a dormire. Chi lo desidera potrà andare nella seconda casa anche per qualche giorno o trasferirsi in via definitiva per l'estate, da solo o con il nucleo convivente. Allo stesso modo, con i conviventi è possibile andare in hotel, fermo restando che molti sono ancora chiusi perché il turismo è al momento ai minimi termini, essendo consentiti gli spostamenti da una regione all'altra solo per motivi di salute, lavoro, necessità. Dal 3 giugno, quando con ogni probabilità sarà possibile muoversi in altre regioni, anche diverse strutture ricettive riapriranno.
I provvedimenti che sono stati presi in tempi di Covid per tamponare l'impossibilità di uscire durante il lockdown variano e per arginare la crisi economica variano a seconda della regione di residenza. Per ciò che concerne la Lombardia, la tassa in scadenza fra il 1° marzo e il 31 maggio, può essere pagata fino al 30 giugno. Entro il 15 maggio, la Lombardia accoglierà le richieste di domiciliazione dei bolli auto in scadenza nei mesi di marzo, aprile e maggio con uno sconto del 15 per cento. In Veneto, poi, la proroga vale fino al 30 giugno, ma solo per chi ha il bollo in scadenza fra l'8 marzo e il 31 maggio.
Sì, è necessario attendere almeno il prossimo 3 giugno, data in cui dovrebbero essere sbloccati anche i confini regionali. Al momento, infatti, non è possibile trasferirsi tra una regione e l'altra se non per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e estrema urgenza. Prima della scadenza fissata a inizio giugno, sarà necessario stabilire se ci sarà la possibilità di spostarsi liberamente o se alcuni luoghi rimarranno interdetti ai non residenti in regione. Alcune Regioni, poi, hanno predisposto degli accordi per consentire l'incontro tra congiunti che vivono in province confinanti. Per il Veneto, per esempio, queste possibilità sono state normate per le province di Trento, Rovigo e Ferrara e per i Comuni di confine del Friuli Venezia Giulia.
È possibile, non c'è un divieto in tal senso e, anzi, molte agenzie hanno già riaperto e sono anche pronte a ripartire con i primi viaggi organizzati, naturalmente all'interno dei confini regionali. Come giustamente ricorda anche il nostro lettore è doveroso rispettare tutte le norme in materia di distanziamento sociale e di utilizzo dei dispositivi di protezione personale. Ogni realtà che si occupa di trasporto di persone con conducente dispone di flotte di mezzi che hanno una capienza diversa e, per questo, è necessario prendere contatto con la propria agenzia di riferimento per capire quali siano le condizioni di viaggio, le accortezze per mantenere la sicurezza e quali le capienze massime consentite.
Sì. Stando a quanto si trova scritto nelle Faq del governo «nel caso in cui non si disponga di un mezzo privato oppure non si abbia la patente di guida o non si sia autosufficienti è consentito farsi accompagnare da un parente o una persona incaricata di tale trasporto da e verso la propria abitazione, anche tenuto conto dell'esigenza di limitare quanto più possibile l'utilizzo di mezzi pubblici e comunque nel rispetto di quanto previsto per l'utilizzo dei mezzi privati. Nel rispetto di tali condizioni, anche lo spostamento dell'accompagnatore è giustificato». Quindi molto dipende dalla situazione in cui si trova la sua amica: può essere accompagnata se non ha un'auto, la patente o se non è autosufficiente. Ovviamente lo spostamento in altre regioni deve essere giustificato da una delle motivazioni previste dal decreto (salute, lavoro, necessità). E nell'abitacolo vanno rispettate le distanze di sicurezza.
Al momento è consentito muoversi liberamente all'interno della propria regione, mentre per andare da una regione all'altra è necessario esibire un'autocertificazione nella quale indicare una delle quattro motivazioni che determinano la legittimità dello spostamento: comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza, situazione di necessità, motivi di salute. La visita ai congiunti non rappresenta quindi una motivazione valida. Se non ci saranno nuovi focolai in determinati territori, dal 3 giugno saranno consentiti gli spostamenti da regione a regione e quindi il modulo non sarà più necessario.
No, non è possibile. Al momento ci sono ancora diverse limitazioni per viaggiare in auto: mentre con passeggeri conviventi non è necessario rispettare la distanza e nemmeno indossare la mascherina, la situazione cambia se si viaggia con persone con le quali non si convive. In questo caso è necessario il distanziamento di un metro: significa che accanto al conducente non potrà sedere nessuno e il passeggero dovrà stare nei sedili posteriori. Il che, in un'auto cabrio, non è evidentemente possibile. Per lo stesso motivo non è possibile viaggiare in moto in due, a meno che conducente e passeggero non siano conviventi.
No, non è possibile, a meno che non si riesca a rispettare la distanza minima di sicurezza interpersonale tra persone non conviventi che è pari ad almeno un metro. Nella maggior parte delle vetture in circolazione, questa distanza è raggiunta esclusivamente se il passeggero si accomoda sul sedile posteriore destro. In ogni caso, è necessario indossare la mascherina all'interno dell'abitacolo se si ospitano persone non conviventi. Diverso il discorso per chi vive assieme: non ci sono limiti di capienza né obblighi per l'utilizzo dei dpi.
Nulla lo vieta, restando sempre all'interno dei confini regionali. Dopo l'allentamento delle misure del lockdown lo scorso lunedì 18 maggio e l'ingresso deciso nella "fase due", non c'è alcun divieto che limiti gli spostamenti. Quindi, nel pieno rispetto delle normative che prevedono il distanziamento interpersonale e l'utilizzo dei dispositivi di protezione dove necessario, è anche possibile trascorrere qualche giorno di vacanza sul proprio camper. Alcune Regioni lo hanno anche messo nero su bianco nelle proprie ordinanze: «È ammesso lo spostamento per qualsiasi motivo all'interno della Regione, anche a fini ludici, ricreativi e turistici, a piedi o con qualsiasi mezzo, anche di navigazione per diporto».
L'ultimo decreto ha stabilito che fino al prossimo 2 giugno sono vietati gli spostamenti da e per l'estero, con mezzi di trasporto pubblici e privati, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Quindi, se i motivi dello spostamento non rientrano in queste tre categorie si tratta di un viaggio che non è possibile compiere almeno fino al 3 giugno prossimo, quando dovrebbero essere liberalizzati gli spostamenti con i Paesi Ue, gli Stati Schengen, il Regno Unito, Andorra, il principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano, senza limitazioni dovute ai motivi del viaggio o obbligo di auto-isolamento. Se invece la cittadina olandese dovesse spostarsi per comprovate esigenze, potrebbe far rientro in patria su uno dei voli messi a disposizione dalla compagnia di bandiera Klm da Milano e Roma (e potrebbe essere accompagnata in aeroporto). Il governo olandese consiglia fortemente di effettuare un periodo di auto-isolamento di 14 giorni per le persone in arrivo nei Paesi Bassi da aree a rischio (tra cui è compresa l'Italia). Chi vola partendo da aeroporti a rischio deve compilare il modulo scaricabile anche dal sito internet dell'ambasciata italiana a L'Aia.
No, non è per ora possibile. Se non si è conviventi, è ancora obbligatorio mantenere il distanziamento all'interno dell'abitacolo: significa che accanto al conducente non si può sedere nessuno e nei sedili posteriori non ci possono stare più di due persone, a un metro l'una dall'altra. Ovviamente tutti con la mascherina. Quindi il numero massimo, per una macchina di medie dimensioni, è di tre persone. Anche in moto è necessario mantenere la distanza di un metro: significa che in due non si può viaggiare, a meno che il mezzo non sia utilizzato da due conviventi.
Non si sa quale sarà la situazione del contagio ad agosto né, di conseguenza, i provvedimenti che saranno in vigore in quel periodo. Al momento, e fino al 30 giugno, chi arriva in Moldavia deve compilare una scheda epidemiologica e sottoporsi a 14 giorni di autoisolamento. Per quanto riguarda gli spostamenti dall'Italia, a partire dal 3 giugno saranno consentiti quelli verso gli altri Paesi dell'Unione europea, gli Stati che fanno parte dell'accordo di Schengen, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano. Chi rientra dall'estero deve però sottoporsi ad isolamento fiduciario per 14 giorni.
Sì può viaggiare in auto anche con persone diverse dal proprio convivente. Con delle limitazioni: se siamo soli alla guida o con il nostro convivente la mascherina non serve né è necessario mantenere le distanze di sicurezza. Diverso è se trasportiamo altre persone, come un'amica: la mascherina allora va indossata. Le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima che, all'interno dell'abitacolo, è di un metro: significa che a fianco del conducente non può sedere nessuno, e i passeggeri devono stare sui sedili posteriori. Fatte queste premesse, lei può andare in auto serenamente con sua mamma e con sua sorella, ma l'amica non ci sta, non riuscirebbe a mantenere la distanza di sicurezza da voi tre. La soluzione potrebbe essere quella di distribuirvi su due auto diverse, dove allora il distanziamento verrebbe rispettato.
Sì, in questa nuova "fase due" è consentito e non è nemmeno necessario fare attività motoria per vedere il mare, ma lo si può fare per puro piacere visto che sono state ammesse, con il nuovo dpcm, anche le attività ludico-ricreative.
Dipende dalla possibilità di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale. Il decreto di domenica 17 maggio consente infatti di poter fare visita agli amici ma non specifica alcunché circa la possibilità di viaggiare in automobile con più persone. Così come era accaduto per i congiunti nella prima parte della "fase due", è sempre necessario mantenere almeno un metro di distanziamento. Per questo, uno schema consigliato potrebbe essere quello di lasciare "solo" il guidatore e di disporsi in due sui sedili posteriori ammesso che questi garantiscano la possibilità di stare ad un metro. Resta inteso che congiunti e parenti conviventi possano viaggiare sulla stessa auto senza limitazioni di sorta.
Sì, nulla lo vieta. Le ordinanze regionali che hanno recepito il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri consentono questo spostamento nella maggior parte dei casi. La Regione Veneto, per esempio, specifica che «è ammesso lo spostamento per qualsiasi motivo all'interno della regione, anche a fini ludici, ricreativi e turistici, a piedi o con qualsiasi mezzo, anche di navigazione per diporto», mentre la Lombardia chiarisce che «Sono consentiti gli spostamenti verso le seconde case o per raggiungere le proprie imbarcazioni e vengono eliminate le limitazioni alla navigazione lacuale e fluviale».
Assolutamente no. Uno dei pochi ma ferrei divieti rimasti in vigore dopo il pieno ingresso nella "fase due" è quello di varcare i confini regionali. Se per spostarsi all'interno della propria regione non è più necessario compilare le ormai famose autocertificazioni, infatti, per sconfinare resta questa necessità ma bisogna farlo esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute ed estrema urgenza. La manutenzione delle seconde case non rientra in alcuna di queste tre casistiche.
Da oggi non è più obbligatoria, perché tutti gli spostamenti all'interno della propria regione sono liberi e quindi non devono più essere giustificati da alcun modulo. La situazione cambia se si deve andare in un'altra regione, perché in tal caso non c'è ancora completa libertà di spostamento: è allora necessario portare il modulo nel quale viene indicato l'indirizzo di partenza, quello di arrivo e il motivo del trasferimento. Le "causali" che permettono di oltrepassare i confini regionali restano per ora sempre le stesse: motivi di lavoro e di salute, di necessità e urgenza.
Fra le novità introdotte dal decreto del 26 aprile c'è la possibilità di svolgere l'attività sportiva e motoria all'aperto, non più solo in prossimità della propria abitazione: è infatti consentito spostarsi con mezzi pubblici o privati, quindi anche con la propria auto, per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Quindi sì, è possibile andare in montagna con i propri mezzi e fare una camminata, a patto che lo spostamento avvenga all'interno della regione di residenza. Non è infatti consentito svolgere attività motoria o sportiva fuori dai confini regionali.
La questione è spinosa. Attenendosi a quanto previsto anche dall'ultimo decreto, gli spostamenti da una Regione all'altra fino al 3 giugno sono consentiti solo per motivi di lavoro, di salute, di necessità e urgenza. L'accompagnamento di un parente a una visita non sembra rientrare in questa casistica. Il consiglio è quello di chiedere alla struttura ospedaliera di spostare l'appuntamento, almeno dopo il 3 giugno, o in alternativa di rivolgersi alle numerose associazioni di volontariato che, soprattutto in questo periodo, supportano i cittadini anche per questo tipo di spostamento.
Sì, è possibile. La prescrizione è che un solo famigliare convivente possa accompagnare in aeroporto chi deve viaggiare per comprovate esigenze lavorative. In particolare, i Paesi Bassi hanno riaperto lo scorso 4 maggio una linea con gli aeroporti di Milano e Roma. Il sito del ministero degli Esteri "viaggiaresicuri.it" informa anche che "per le persone provenienti da aree considerate a rischio (tra cui il nord Italia) non sussiste un obbligo di auto-isolamento di 14 giorni una volta arrivate nei Paesi Bassi, anche se rimane una misura fortemente consigliata".
Sì, questa è un'altra novità introdotta dal nuovo decreto che, di fatto allenta quasi definitivamente il lockdown, almeno all'interno dei confini della propria regione di residenza: da domani, lunedì 18 maggio, sarà infatti possibile raggiungere la propria seconda casa non solo per effettuare i lavori di manutenzione (che prevedevano l'obbligo di rientro alla propria residenza in serata) ma anche per soggiornarvi.
Per la Fase due il Viminale ha reso disponibile il nuovo modello di autodichiarazione, scaricabile dal sito del ministero, che ha comunque precisato che può essere ancora utilizzato il precedente modello barrando le voci non più attuali. Come sempre, gli operatori di polizia avranno comunque dei moduli che potranno essere compilati dalle persone al momento del controllo. Formalmente gli spostamenti devono ancora essere giustificati con il modulo, in ogni caso il governo ha specificato che chi va al lavoro potrà esibire un tesserino o la documentazione fornita dal datore di lavoro. Restano ancora dei dubbi sull'obbligo di compilare il modulo quando si esce per fare attività sportiva o andare al parco.
La passeggiata rientra nell'ambito dell'attività motoria, che è consentita solo se è svolta individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi. A partire dal 4 maggio l'attività sportiva e motoria all'aperto inoltre è consentita non più solo in prossimità della propria abitazione, spostandosi anche con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tale attività. È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti.
Sì, a patto che nell'auto ci sia solamente lei, suo papà e sua mamma. Infatti le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima di un metro. Quindi più di tre persone per auto (conducente più due nei sedili posteriori), non ci stanno. Diverse sono le disposizioni previste per le persone conviventi, tra le quali in auto non è previsto il distanziamento. Ma non è il suo caso. Il governo specifica anche che, nel caso una persona fosse senza patente, auto privata o non autosufficiente, può farsi accompagnare da un parente, limitando in questo modo l'uso di mezzi pubblici. Ma sempre nel rispetto delle distanze.
Si tratta di uno spostamento che viene tollerato o meno, a seconda della regione di residenza. Per il Veneto, per esempio, si può applicare lo stesso ragionamento che è stato fatto per l'acquisto di vino in cantina: "È un genere alimentare che è legittimamente venduto e che si trova in quelle zone come prodotto tipico e con particolari lavorazioni. Del resto, l'ordinanza regionale 46 ammette lo spostamento anche al di fuori del Comune di residenza per ogni acquisto regolarmente ammesso". Se quindi è consentito lo spostamento per andare ad acquistare generi alimentari fuori dal Comune di residenza, ciò vale anche per le trote.
Anche in questo caso come in molti altri dipende dalla regione di residenza: in Veneto, per esempio, è stato chiarito che si tratta di "uno spostamento giustificato in relazione alle attività da svolgere, che possono richiedere anche due persone, purché ci sia il proprietario o che soggetto diverso sia delegato dal medesimo". In Lombardia, regione dov'è parimenti concessa la possibilità di raggiungere le seconde case per effettuare lavori di manutenzione, la stessa precisazione non è stata fatta. In ogni caso non è possibile soggiornare nella seconda casa.
No, al momento purtroppo non è possibile anche se molti stanno soffrendo non potendo andare a trovare i propri cari che vivono in un'altra regione. I confini regionali, infatti, si possono valicare solo per comprovate esigenze lavorative, motivi sanitari ed estrema urgenza. Anche con le nuove libertà che potrebbero essere concesse con un prossimo dpcm, infatti, è improbabile che vengano "sbloccati" i viaggi tra diverse regioni.
Per ora non è possibile. Stando al decreto del governo è vietato trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui ci si trova attualmente, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. La manutenzione del giardino non rientra quindi tra queste motivazioni. Ci sono poi le ordinanze regionali: quella del Veneto ad esempio permette di andare nelle seconde case ma solo per manutenzioni in casi di emergenza come crolli o rottura degli impianti idraulici.
Sul tema delle adozioni ci sono dei vuoti che nemmeno i diversi decreti del ministero della Salute hanno completamente chiarito. Tuttavia una questione è chiara: questo tipo di attività possono essere differite salvo esigenze inderogabili legate al benessere animale. Significa che se il cucciolo si trova comunque in un luogo protetto e sicuro, è necessario aspettare prima di spostarsi per andare a prenderlo.
È possibile viaggiare in auto in più persone a patto di mantenere le distanze di sicurezza, e di indossare sempre la mascherina. Quindi è intuibile che si può stare in tre, a un metro l'uno dall'altro, solo se l'auto è abbastanza grande. Diversamente, se si viaggia con conviventi, non è necessario mantenere queste distanze. Ed è possibile spostarsi per fare attività fisica e motoria, quindi anche per fare una passeggiata in montagna, sempre facendo attenzione a tenere le distanze dalle altre persone.
I negozi di elettrodomestici sono stati aperti a partire dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 10 aprile e, in quel frangente, a tutti gli apparecchi in vendita è stato conferito il carattere di essenzialità. La possibilità di spostarsi dal proprio Comune varia a seconda della Regione: per il Veneto, per esempio, è possibile perché è stato chiarito che è consentito ogni spostamento all'interno della regione per raggiungere un esercizio che venda materiale ammesso. In Lombardia, invece, questa specifica manca.
Questa domanda è stata al centro di un ampio dibattito. Con l'allentamento delle misure, l'interpretazione prevalente di questa situazione è stata fatta rientrare tra i casi di necessità. Attenzione, però, quando c'è da valicare i confini regionali. È sempre bene consultare le autorità competenti: quelle di Trento potrebbero consentire uno spostamento dal Veneto mentre quelle lombarde potrebbero vietarlo a parità di condizioni.
No, non è consentito. Prendere il sole, infatti, non rientra tra le attività sportive e motorie per cui è possibile spostarsi da casa, anche raggiungendo la montagna in alcune regioni tra cui il Veneto. Pur mantenendo le distanze, per poter prendere la tintarella si dovrà attendere ancora qualche giorno.
Si può uscire dalla regione solo per esigenze lavorative, necessità, salute e per incontrare i congiunti. Vista la proroga del termine ultimo per cambiare gli pneumatici, fissato al 15 giugno, non c'è urgenza. Inoltre nel frattempo le attuali restrizioni potrebbero essere allentate. Bisogna poi ricordare che il cambio gomme non è obbligatorio, purché il codice di velocità delle gomme invernali montate sia uguale o superiore a quello indicato sulla carta di circolazione. Se è inferiore, entro il 15 giugno vanno obbligatoriamente tolte le invernali e messe le estive.
No, lei non può andare a ritirarla, ma il concessionario può consegnargliela a domicilio. Questo perché lo spostamento da una regione all'altra è previsto solo in caso di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute e per incontrare i congiunti. Il ritiro di un veicolo non è tra le motivazioni. Però la concessionaria può consegnarla a casa del cliente, perché per il trasporto di merci- e la moto è una merce- non ci sono limitazioni tra le regioni e rientra tra le esigenze lavorative.
E' necessario fare fede alle condizioni contrattuali riportate sul sito della struttura alberghiera o della piattaforma sulla quale si è prenotato l'appartamento: molte volte é prevista la possibilità di recedere fino al giorno prima dell'arrivo a prescindere dai motivi. Se fosse così, bene. Tuttavia, essendoci stato il versamento di una caparra, questa possibilità rischia di essere esclusa in quanto, generalmente, il versamento di un anticipo esclude la possibilità di recedere. Ma ciò può valere in condizioni di normalità quando si tratta di una scelta del turista. In una situazione come quella attuale le cose stanno diversamente, e dipendono da quali saranno le restrizioni previste per agosto: al momento la situazione è incerta anche per l'inizio dell'estate. Il consiglio quindi, per ora, è capire cosa prevede il contratto e, successivamente, attendere l'evolversi della situazione.
Il decreto del 26 aprile apre le porte alla possibilità di celebrare le cerimonie funebri, con l'esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino a un massimo di 15 persone. La funzione dovrà svolgersi preferibilmente all'aperto, indossando mascherine e rispettando la distanza di un metro. Non sono precisati distanze e confini, sebbene si possa uscire dalla propria regione solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, per motivi di salute o per incontrare congiunti. È ipotizzabile quindi che molto dipende dal legame con il defunto: se, come dice, il funerale è di un genitore, per buonsenso si direbbe che sia possibile andare.
Nei giorni scorsi la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli ha detto che «Non si possono raggiungere le seconde case nell'ambito di questo Dpcm, bisogna rimanere nella casa di residenza». Poi Palazzo Chigi ha aggiunto: «I motivi che rendono legittimi gli spostamenti restano quelli del lavoro, della salute e della necessità. Spostarsi alla seconda casa non è una necessità». Bisogna poi fare riferimento alle ordinanze regionali. In Veneto Luca Zaia ha sottolineato che è possibile recarsi nelle seconde case per svolgere lavori di manutenzione. Lo stesso viene stabilito da una disposizione della Regione Lombardia in cui si specifica che è possibile recarsi nella seconda casa per «attività di manutenzione necessarie per la tutela delle condizioni di sicurezza e conservazione del bene». Quindi la sua allergia non sembra rientrare nella casistica.
Sì, sempre ammesso che le regole vengano effettivamente rispettate. Sembra che non ci sia nulla in contrario rispetto a questo spostamento, utilizzando il proprio camper come se fosse una normale automobile di proprietà. Restano valide tutte le norme di comportamento per gli incontri con parenti e congiunti: mascherine, distanze di sicurezza e che siano momenti non troppo lunghi.
Nonostante questa "fase due" sia stata vissuta come un "liberi tutti", non sarebbe consentito. Il governo ha chiarito che le famose visite ai congiunti devono essere limitate il più possibile se parenti, affini o affetti stabili non sono conviventi. In ogni caso si deve indossare la mascherina e mantenere almeno un metro di distanza durante questi incontri. La Regione Lombardia, poi, ha pubblicato un vademecum che riguarda proprio le visite dai nonni, che sono tra le categorie più sensibili: al punto sette, il regolamento recita proprio di evitare di consumare alimenti e di fermarsi a pranzo o cena.
Lo spostamento all'interno dei confini regionali sembrerebbe tra quelli consentiti per motivi di salute. È bene prendere contatti con quel particolare centro per verificare se il Covid abbia modificato orari di visita e di intervento o le procedure d'accesso, che potrebbero essere state modificate soprattutto per gli accompagnatori. Se i due membri della famiglia in viaggio sono conviventi, possono viaggiare affiancati; altrimenti è necessario mantenere la distanza sociale: il passeggero deve sedersi nel sedile posteriore destro.
Sì, l'interpretazione prevalente in questa fase due è che si tratti di uno spostamento consentito nella logica per cui le cantine sono aperte, vendono quel particolare prodotto solo lì ed è quindi possibile spostarsi per raggiungerle, senza limiti nel raggio della propria regione.
Sì, è possibile raggiungere qualsiasi luogo, all'interno dei confini della propria regione, per effettuare attività motoria o sportiva. Tali località possono essere raggiunte in auto, in moto in bicicletta, a piedi, con i mezzi pubblici. Diverso il discorso per le attività ludico-ricreative, che restano vietate.
La navigazione, salvo diverse disposizione dell'autorità portuale, non è vietata in molte regioni, dal Veneto alla Lombardia. Resta però da valutare l'aspetto connesso allo sconfinamento regionale: ci si può muovere oltre questi confini solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute e estrema urgenza. La scadenza del contratto, in un momento emergenziale come questo, non dovrebbe rientrare in queste fattispecie, quindi meglio attendere.
La fidanzata è considerata un congiunto nel momento in cui il rapporto è stabile e duratura. Se è così, potete incontrarvi, ma non può fermarsi a dormire a casa sua, a meno che non abbia intenzione di trasferirsi. Le visite devono durare al massimo l'arco della giornata e alla sera è necessario fare ritorno alla propria abitazione.
Gli studi realizzati fino ad oggi (ma che sono ancora in corso) mostrano che il virus non si può trasmettere in mare o al lago, vista l'alta diluizione e nemmeno in piscina, dove il cloro lo renderebbe inattivo. Per quanto riguarda la possibilità di fare il bagno al lago o in mare, il Governo ha dato il via libera tuttavia bisogna attenersi alle singole ordinanze regionali. Ovviamente le Regioni stanno ragionando in modo da evitare assembramenti fuori e dentro l'acqua, studiando soluzioni che rendano possibile, quanto prima, il ritorno alla balneazione.
Certamente, già il mese scorso era possibile anche per gli anziani con difficoltà, o non autosufficienti, uscire di casa per una passeggiata, ovviamente anche con l'accompagnatore. È necessario sempre, tanto più trattandosi di una persona anziana, fare attenzione al mantenimento della "distanza di sicurezza". L'utilizzo della mascherina, obbligatoria, non è tuttavia necessaria in caso di bambini sotto i sei anni e per persone che, a causa di una disabilità, non sono in grado di indossarla.
Si. Finalmente dopo l'ultimo decreto del Governo è possibile spostarsi con mezzi pubblici e privati, sempre all'interno della regione di residenza, per fare attività motoria o per passeggiate. Si può quindi andare in montagna, al lago, in campagna, sempre in giornata perché ancora non è consentito restare la notte fuori dalla propria abitazione. E restano valide le regole per ridurre il rischio del contagio: nel caso dell'attività sportiva la distanza deve essere di almeno due metri, uno in caso di passeggiate. È necessario poi indossare all'aperto le mascherine.
Il requisito fondamentale per viaggiare in due in moto è che il viaggiatore sia un convivente. Questo perché le regole di distanziamento sociale, previste ad esempio anche per le attività sportive da poco autorizzate, o per viaggiare sui mezzi pubblici, non possono essere rispettate stando in due sulla stessa sella. La motivazione del suo viaggio poi, cioè la visita al figlio, rientra tra quelle concesse dal Governo. Diversamente, se il viaggio fosse stato legato a fini turistici, non sarebbe ammesso. L'ultimo decreto non ammette infatti lo spostamento per turismo né in moto né in auto né con nessun altro mezzo di locomozione pubblico o privato. La moto si può usare, oltreché per lavoro e per salute, per svolgere uno spostamento di necessità (spesa, acquisto giornale, tabacchi, visita a un congiunto), per portarsi nel luogo in cui si ritiene necessario svolgere attività motoria o sportiva o come pratica sportiva negli appositi circuiti.
Anche in questo caso, la normativa si base sulle ordinanze regionali e, quindi, può cambiare in senso opposto nel giro di pochi chilometri. Per quanto riguarda il Veneto, per esempio, l'ultima ordinanza regionale recita che "Sono ammessi gli spostamenti per gli acquisti di beni e servizi di cui sia ammessa la vendita e la prestazione, anche al di fuori del comune di residenza", quindi il viaggio verso l'agognato panino è consentito. La Lombardia, invece, non ha specificato questa possibilità e, per tanto, resta negata.
Questa domanda richiede una doppia risposta, una positiva e una negativa. Nel senso che marito e moglie possono andare insieme in macchina, anche seduti affiancati se conviventi. Su questo punto non c'è più la possibilità di interpretazioni contrarie o oscure. D'altra parte, però, non possono andare "a fare un giro fuori provincia o regione", perché non è consentito. Giova ricordare che gli spostamenti sono consentiti all'interno della propria regione per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (tra cui rientra la visita ai congiunti), o per svolgere attività sportiva o motoria all'aperto. Fuori Regione solo per comprovati motivi di lavoro, salute o assoluta urgenza.
Al momento, l'unica opzione è quella di aspettare che la situazione migliori perché non c'è alternativa. Come spiega il sito del ministero degli affari esteri "viaggiaresicuri.it", l'ingresso in Germania è consentito solo ai tedeschi (in ogni circostanza), agli stranieri residenti o, ancora, agli stranieri che abbiano un comprovato motivo di lavoro o stringenti motivi di necessità (un lutto in famiglia o motivi di salute). Chi invece deve solo transitare in terra tedesca, può farlo con titoli di viaggio che dimostrino la destinazione finale.
Si, questo punto è specificato anche in una Faq del Governo relativa alla Fase Due. È consentito spostarsi nell'ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento. Come per i parchi, anche nei cimiteri deve sempre essere rispettato il divieto di assembramento e, dove non fosse possibile evitare tali assembramenti, il sindaco può disporne la temporanea chiusura. Infatti la decisione ultima in materia di apertura spetta sempre al primo cittadino.
Le regole relative all'utilizzo delle imbarcazioni private variano da regione a regione. Ad esempio sia in Lombardia che in Veneto è possibile raggiungere il proprio mezzo, all'interno del territorio regionale per fare attività di manutenzione. In Lombardia si può fare pesca sportiva e amatoriale purché individualmente. In Veneto è possibile spostarsi con la propria imbarcazione, da soli o solamente insieme al coniuge o convivente, per fare pesca sportiva. Va ricordato che è sospesa l'attività ricreativa e ludica: significa che la finalità della navigazione a scopi panoramici e paesaggistici o di esercizio nautico non risulta ammessa.
Sì, dal momento che il vino è un prodotto agricolo e alimentare legittimamente venduto, e lo si trova in zone specifiche come prodotto tipico caratterizzato da particolari lavorazioni. E i provvedimenti in vigore permettono lo spostamento anche al di fuori del comune di residenza per ogni acquisto regolarmente ammesso. Inoltre si tratta di spostamento che non comporta assembramenti, salve le dovute precauzioni da usare all'interno della cantina. È tuttavia opportuno, ai fini della prova della finalità dello spostamento in caso di eventuali controlli, esibire la prenotazione.
No, per ora non è possibile. Il Dpcm del 26 aprile 2020 consente lo spostamento fra Regioni diverse esclusivamente nei casi in cui ricorrano: comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute. Quindi se il viaggio nella seconda casa non è una necessità, non è possibile andare. A rendere più complessa la situazione ci pensano le ordinanze regionali: quella firmata da Luca Zaia permette lo spostamento nelle seconde case ma solo per fare lavori di manutenzione e all'interno della stessa regione. Allo stesso modo, l'Emilia Romagna prevede che le seconde case possono essere raggiunte solo in giornata, individualmente o con i familiari conviventi, per sole motivazioni di manutenzione ed esclusivamente nel territorio regionale.
Assolutamente no. Per quanto riguarda gli spostamenti, poco è cambiato rispetto a quanto era permesso durante la "fase uno". I viaggi sulle due ruote, così come quelli in automobile, sono consentiti solo per raggiungere il luogo di lavoro, per motivi di salute, di necessità (come fare la spesa o raggiungere la concessionaria per le manutenzioni) e per andare a trovare i congiunti. Per quanto riguarda alcune interpretazioni regionali, la moto si può utilizzare anche per raggiungere il luogo per svolgere l'attività sportiva o motoria. Restano in ogni caso vietate le attività ludiche e ricreative, quali ad esempio il moto-turismo.
Purtroppo no, questo spostamento non è consentito. Nonostante si tratti sicuramente di "congiunti" e che, quindi, sia stata data la possibilità di vederli, questa chance non vige per chi risiede in una Regione diversa. Lo spostamento, infatti, è consentito esclusivamente nel caso di comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza o motivi di salute.
Chi rientra in Italia dall'estero deve compilare una specifica autocertificazione sui motivi del viaggio, che rientrano tra quelli di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o per rientrare al domicilio. Chi rientra non può prendere mezzi pubblici per raggiungere la propria residenza e deve sottoporsi ad isolamento fiduciario per 14 giorni. Chi rientra dall'estero con un volo, può prendere un altro volo nazionale o internazionale per raggiungere il luogo di residenza, purché non esca dall'area aeroportuale. Lo spostamento verso la destinazione finale deve sempre essere giustificato.
Sì, si tratta di due spostamenti consentiti dal nuovo Dpcm che ha aperto la "fase due". Il figlio rientra alla propria residenza ed è quindi legittimato a farlo anche da un'altra Regione. Il genitore può raggiungere il figlio in un punto di incontro, purché il viaggio del genitore stesso avvenga all'interno dei confini regionali. Se il figlio, che ad esempio arrivi alla stazione ferroviaria, non ha la possibilità di raggiungere autonomamente la propria residenza, il genitore è legittimato ad andare a prenderlo perché questo caso rientra fra i motivi di necessità.
Sì, è possibile. Per quanto riguarda un congiunto convivente, è possibile viaggiare in macchina anche affiancati, altrimenti è necessario rispettare le distanze di sicurezza. Indicativamente, quindi, il passeggero dovrà viaggiare sul sedile posteriore sul lato destro. I due viaggiatori dovranno anche necessariamente utilizzare i dispositivi di protezione personale.
I traslochi non sono vietati e nemmeno portarli a termine da Regione a Regione ma questo non sembra un caso di assoluta urgenza e, quindi, non sembra si tratti di un'eventualità consentita. Specialmente perché si tratta di uno spostamento che sarebbe effettuato da un privato. Diverso il caso in cui venga incaricata un'azienda professionale di traslochi che è autorizzata a viaggiare per motivi di lavoro.
No, questi spostamenti sono di norma vietati, perché alle esigenze anche di salute dell'animale provvede la struttura dove è alloggiato (maneggio, gattile, canile etc.). Lo spostamento è invece consentito se indispensabile per esigenze di salute e cura dell'animale, nei soli casi in cui la struttura abbia comunicato di non potersene fare carico. In questi limitati casi è necessario portare con sé un'autocertificazione nella quale si spieghi la situazione e quindi la necessità del viaggio.
Sì, dal 4 maggio è possibile uscire dal proprio Comune non solo per motivi di salute, di lavoro o in caso di urgenze, ma anche per visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente ma qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile. Quindi anche fidanzati. La precisazione è stata fatta successivamente alla presentazione del decreto del 26 aprile, perché il termine "congiunti" utilizzato in un primo tempo dal premier Conte era stato giudicato troppo vago. Resta comunque obbligatoria l'autocertificazione, anche per questi spostamenti.
Dal 4 maggio non c'è alcun limite se all'interno della stessa auto ci sono persone che appartengono allo stesso nucleo familiare, quindi conviventi, ad esempio marito e moglie, oppure genitori con figli al seguito. In tutti gli altri casi è necessario mantenere la distanza di un metro tra un passeggero e l'altro: significa che al fianco del conducente non può sedersi nessuno, e sul sedile posteriore può accomodarsi non più di una persona dalla parte opposta del guidatore. L'uso della mascherina in auto non è necessario se nell'abitacolo c'è soltanto il conducente, è invece raccomandato se ci sono altre persone.
Sì, è possibile ma sempre nei limiti della necessità e se nei supermercati e negozi alimentari del proprio Comune quei prodotti di cui si ha bisogno non ci sono o sono disponibili ma a prezzi più elevati. Il decreto del 26 aprile e i successivi chiarimenti sul sito del governo eliminano l'ambito comunale come delimitativo delle possibilità di spostamento per necessità, consentendo che lo spostamento per necessità, che comprende anche quello per la spesa alimentare, possa avvenire nell'intero territorio regionale. Quindi l'importante è non uscire dalla Regione. Inoltre non serve portare con sé l'autocertificazione.
Prima di tutto è importante sapere che il ministero dei Trasporti ha prorogato la data ultima per montare le gomme estive: non più il 15 maggio ma il 15 giugno. Una decisione presa a causa dei "condizionamenti derivanti dall'emergenza sanitaria in corso". Ci si può spostare dal proprio Comune solo per necessità quindi, in questo caso, solo ad esempio se le gomme estive sono rimaste durante l'inverno nell'officina di fiducia. Altrimenti si ritiene sia da prediligere l'officina più vicina a casa. È inoltre consigliabile, sia in caso di controllo da parte delle forze dell'ordine sia per evitare assembramenti dagli autoriparatori, avere con sé una mail di conferma della prenotazione da parte del gommista.
I parchi giochi resteranno chiusi. Si potrà tuttavia andare al parco, in ville o giardini pubblici, a patto che si rispetti il divieto di assembramento e la distanza di un metro fra le persone. Il sindaco può anche disporre la chiusura temporanea di alcune aree in cui non sia possibile assicurare il rispetto del divieto di assembramento. Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa.
Lo spostamento per andare a trovare i propri congiunti è consentito e rientra tra i motivi di necessità con l'applicazione dell'ultimo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Per quanto riguarda l'utilizzo della motocicletta, è permesso ed è possibile viaggiare in due se si è conviventi. Quindi, anche spostandosi per andare a trovare congiunti diversi in successivi momenti, è consentito. L'unica accortezza che viene richiesta ancora di adottare è quella di rispettare le distanze di sicurezza, di almeno un metro e, soprattutto, di indossare i dispositivi di protezione personale, mascherina in primis.
Il ministero dei Trasporti ha accolto le richieste dei rappresentanti della categoria dei gommisti per prorogare la scadenza normalmente fissata per il 15 maggio per la sostituzione degli pneumatici invernali con quelli estivi fino al 15 giugno, per effetto dei rallentamenti provocati dell'emergenza coronavirus. Per quanto riguarda il Veneto, la Regione ha fatto sapere che si tratta di uno spostamento consentito perché rientra nei casi di necessità per il rispetto di una norma di legge. Ora che è "caduto" il vincolo di rimanere entro i confini comunali, è pertanto possibile spostarsi fino a raggiungere la propria officina di fiducia.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito. Lo ha chiarito il governo nelle risposte alle domande frequenti. "È consentito spostarsi nell'ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento", scrivono da Palazzo Chigi. Nel caso fossero segnalati assembramenti ricorrenti, ogni sindaco può in ogni caso disporre la chiusura dei camposanti.
L'attività sportiva è consentita nei limiti regionali e, quindi, si tratta di uno spostamento concesso. Formalmente, sempre restando nei confini della regione, il modulo per l'autocertificazione non sarebbe più obbligatorio per chi esce di casa al fine di praticare sport. Il consiglio ricorrente, però, almeno per questi primi giorni di "fase due" è quello di portare sempre con sé un modulo e un documento d'identità per facilitare un eventuale controllo.
No, al momento questo spostamento extra-regione non è consentito dal dpcm entrato in vigore nella fase due. Il viaggio tra regioni è permesso solo ed esclusivamente per comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute.
Secondo le regole riportate dal ministero degli Affari esteri, è possibile rientrare in Italia valicando i confini nazionali solo per motivi di salute, lavoro e necessità assoluta. Chi arriva dall'estero non può prendere mezzi di trasporto pubblici, ma solo mezzi privati. La quarantena di 14 giorni deve adesso essere fatta da chiunque entri in Italia, anche con mezzo privato. Chi arriva per lavoro può ancora utilizzare la possibilità di rimandare l'inizio della quarantena di 72 ore (prolungabili per altre 48), nei limiti in cui ciò sia assolutamente necessario. Chi entra, poi, deve avvisare l'azienda sanitaria di riferimento. Le autorità austriache, infine, consentono di effettuare il transito via terra senza alcuna sosta in territorio austriaco. I viaggiatori in transito in Austria devono firmare una dichiarazione (reperibile anche sul sito dell'ambasciata italiana) in cui si impegnano ad attraversare il territorio austriaco senza una sosta intermedia.
Sì, anche in questo caso è necessario scaricare l'ultimo modulo messo a disposizione per l'autocertificazione (ma è stato chiarito che si può continuare ad utilizzare quello vecchio almeno per i primi giorni). Si tratta di uno spostamento possibile perché i nonni rientrano nella sfera dei congiunti e, quindi, andarli a trovare fa parte delle necessità anche al di fuori dal Comune di residenza. Non si possono superare però i confini regionali.
Secondo le norme contenute nelle nuove ordinanze firmate dai governatori di Veneto e Lombardia, si tratta di uno spostamento consentito: è un'attività motoria e, come tale, può essere affrontata con tutte le cautele del caso. Distanziamento e dpi, da un lato, ma anche buon senso e prudenza come chiedono Cai e soccorso alpino.
Sì, è possibile utilizzare la motocicletta per effettuare tutti gli spostamenti consentiti dal dpcm e dalle ordinanze, come per esempio andare a fare la spesa fuori Comune. Per quanto riguarda il trasporto di un passeggero, è consentito esclusivamente se si tratta di un convivente.
C'è ancora molta confusione su questo tema: in primo luogo, non è possibile vedere gli amici perché non rientrano tra i "congiunti". Poi, per gli spostamenti, non varia la regola della convivenza: non ci sono limiti se nella vettura ci sono soltanto persone conviventi; negli altri casi bisogna rispettare la distanza di un metro tra un passeggero e l'altro. Ciò vuol dire che al fianco del conducente non può sedersi nessuno, e sul sedile posteriore può accomodarsi non più di una persona dalla parte opposta del guidatore. L'uso della mascherina in auto non è necessario se nell'abitacolo c'è soltanto il conducente, è invece raccomandato se ci sono altre persone.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito ma resta l'obbligo di produrre un'autocertificazione che attesti il motivo dello spostamento. In questo caso, si tratta di necessità. Il governo, infatti, ha inserito le visite ai congiunti tra questa categoria.
È vero, da oggi sono consentiti gli spostamenti per incontrare esclusivamente i propri congiunti, che il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri ha incluso tra quelli giustificati per necessità. I congiunti sono stati definiti nelle successive "faq" del governo e sono esclusivamente coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone unite da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come i cugini del coniuge). Restano quindi esclusi gli amici.
Sì, da oggi è possibile rientrare alla propria abitazione, residenza o domicilio anche se questo vuol dire muoversi tra regioni diverse. Attenzione, però: i movimenti tra i confini regionali saranno ancora passati al setaccio. Una volta rientrati al proprio domicilio si potrà cambiare nuovamente regione solo per le tre motivazioni ormai note: comprovate esigenze lavorative, assoluta urgenza o motivi di salute.
Secondo il nuovo decreto entrato in vigore oggi, a livello nazionale le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da motivi di lavoro, motivi di salute e necessità (anche incontrare i propri congiunti rientra tra le necessità). Per quanto riguarda la Regione Veneto, però, le passeggiate sono state equiparate all'attività motoria e, quindi, sono consentite, fermi restando l'applicazione del distanziamento personale di un metro e l'uso di mascherina e guanti (o liquido igienizzante per le mani).
Stando al rapporto del comitato tecnico scientifico consegnato al ministero dell'Istruzione, la richiesta è quella di prediligere la didattica in presenza, soprattutto per le primarie. È previsto il distanziamento interpersonale di almeno un metro, considerando anche lo spazio di movimento. Questa distanza andrà garantita nelle aule, ma anche nei laboratori, in aula magna, nei teatri scolastici. Si passa a due metri per le attività svolte in palestra. Il consumo del pasto a scuola va assolutamente preservato, spiega il documento, ma sempre garantendo il distanziamento attraverso la gestione degli spazi, dei tempi di fruizione e, in forma residuale, anche attraverso l'eventuale fornitura del pasto in "lunch box" per il consumo in classe. Andranno limitati gli assembramenti nelle aree comuni e saranno valorizzati gli spazi esterni. Ciascuna realtà scolastica procederà ad una mappatura e riorganizzazione dei propri spazi in rapporto al numero di alunni e alla consistenza del personale con l'obiettivo di garantire quanto più possibile la didattica in presenza, anche avvalendosi di spazi in più grazie a collaborazioni con i territori e gli enti locali.
Sì, il candidato potrà essere accompagnato da un solo testimone ed entrambi dovranno firmare un'autodichiarazione sulle loro condizioni di salute. Lo studente dovrà essere presente 15 minuti prima dell'esame, durante il quale dovrà mantenere almeno due metri di distanza dalla commissione. Il colloquio prevede diverse fasi. La prima, in apertura, la discussione di un elaborato sulle discipline d'indirizzo che gli studenti concorderanno con i docenti. La seconda è la discussione di un testo di italiano studiato in classe nel corso dell'anno. Poi ci sono materiali preparati dalla commissione che verranno assegnati agli studenti sul resto delle discipline. I commissari saranno tutti interni.
Nelle scorse ore il Comitato tecnico scientifico ha elaborato le linee guida per lo svolgimento dell'esame. Sono previsti ingressi scaglionati, con i candidati che dovranno presentarsi a scuola solo 15 minuti prima dell'orario di convocazione per evitare assembramenti all'esterno. Aule sanificate, mascherine per commissari e studenti ma solo per entrare e uscire dall'istituto, perché durante il colloquio non saranno obbligatorie. Conterà la distanza di almeno due metri tra i professori e lo studente sotto esame. Le operazioni di pulizia dovranno essere effettuate ogni giorno, così come dovrà essere assicurato il ricambio d'aria nei locali. Inoltre tutti gli studenti, docenti e personale amministrativo coinvolto dovranno dichiarare di non avere sintomi o febbre superiore ai 37.5 gradi nel giorno dell'avvio delle procedure d'esame e nei tre giorni precedenti, di non essere stati in quarantena negli ultimi 14 giorni.
Purtroppo la riapertura delle scuole guida non coincide con la ripartenza degli esami che restano, al momento, sospesi. Le scuole guida da domani tornano ufficialmente aperte ma non a pieno regime perché in molti casi non è ancora possibile effettuare le lezioni teoriche. Per alcune Regioni come il Veneto le lezioni pratiche di guida non sono mai state sospese ma molte autoscuole hanno preferito attendere prima di riprendere la propria attività.
Non è ancora dato sapere quali saranno le proposte che ogni singola compagnia di trasporti farà ai propri abbonati ma quello che è sicuro è che ci sarà la possibilità di avere un ristoro parziale del proprio abbonamento non goduto a causa del coronavirus. Lo ha anche ribadito un provvedimento inserito nel decreto "Rilancio".
Sì, perché si tratta di uno spostamento di necessità. Inoltre dal 4 maggio è permesso fare ritorno alla propria residenza, anche se si trova in una regione diversa: in questo caso il problema non si pone. In caso di controllo può essere utile avere con sé il libretto universitario o documenti che certifichino l'iscrizione al corso di studi.
La questione è rimasta incerta molto fino a pochi giorni fa e ha infiammato numerose discussioni, fino a quando il ministro all'Istruzione Lucia Azzolina, in una diretta Facebook, ha detto che per gli studenti che stanno terminando la scuola secondaria di primo grado - a casa per l'emergenza coronavirus - non sarà previsto un esame orale. «Faremo preparare una tesina. Lavoreranno insieme ai loro insegnanti sulla tesina che consegneranno e poi ci saranno gli scrutini finali. Quello sarà il passaggio per andare alla scuola di secondo grado», ha detto il ministro.
Il ministero dell'Istruzione dedica un intero capitolo di una nota esplicativa proprio a questo tema indicando che è necessario predisporre insegnamenti mirati. «Occorre dedicare, nella progettazione e realizzazione delle attività a distanza, particolare attenzione alla presenza in classe di alunni in possesso di diagnosi rilasciata ai sensi della Legge 170/2010, e ai rispettivi piani didattici personalizzati - si legge nella nota ministeriale - La strumentazione tecnologica, con cui questi studenti già hanno di solito dimestichezza, rappresenta un elemento utile di facilitazione per la mediazione dei contenuti proposti».
No, la sola trasmissione di compiti “per casa”, senza un’interazione tra l’insegnante e lo studente, non costituisce didattica a distanza. Lo ha specificato il ministero dell’Istruzione in una nota apposita pubblicata circa un mese fa: «Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente dovranno essere abbandonati, perché privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento – si legge nella nota – la didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione tra docente e discente».
Il foglio rosa con scadenza compresa tra l'1 febbraio e il 30 aprile viene prorogato fino al 30 giugno 2020. Quindi ad ora il permesso provvisorio che ha suo figlio non sembra soggetto a proroghe, dal momento che scade ad agosto. Nei decreti del Governo non è specificato se è possibile esercitarsi alla guida con un genitore tuttavia, sebbene sia possibile andare in automobile con un famigliare convivente, le motivazioni per le quali è consentito uscire per strada in auto restano le stesse: lavoro, salute, urgenza e situazioni di necessità.
Dopo settimane di lockdown stanno mano a mano aprendo tutte le attività museali della città. Si comincerà con la Galleria d'Arte Moderna a Palazzo della Ragione, seguiranno il museo di Castelvecchio e quello degli Affreschi Cavalcaselle, all'interno del quale è già aperta la sala Galtarossa per le cerimonie civili. E poi sarà il turno dell'Archeologico al Teatro Romano e del Museo di Storia Naturale. Gli ultimi a riaprire saranno la Casa di Giulietta e il Museo lapidario Maffeiano visti gli ambienti ristretti che non facilitano il distanziamento. In Comune stanno concludendola messa a punto dei protocolli specifici per ogni singolo spazio espositivo. Di certo verrà stabilito un programma degli accessi pianificato, ad esempio con prenotazione online o telefonica, che preveda il numero massimo di visitatori presenti, regolamentando gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazione.
L'amministratore deve procedere alla sanificazione «quando si viene a conoscenza di un caso Covid-19 nell'edificio». In questo caso il suo compito è «avvisare i condòmini (senza fare nomi), sanificare e accertarsi che la famiglia contagiata non si muova dall'appartamento». Particolare attenzione deve essere prestata in caso di sospetti. In questa ipotesi, l'amministratore deve muoversi con estrema cautela, «comunicando con delicatezza con gli interessati». La sanificazione, qualora necessaria, va effettuata da imprese specializzate e autorizzate. Il costo di una sanificazione per un condominio che conta una ventina di appartamenti va dai 500 euro in su: è quindi opportuno affidarsi a ditte verificate.
Lo possono richiedere i genitori di bambini e ragazzi che non abbiano compiuto ancora dodici anni entro il 5 marzo 2020. Con il Decreto Rilancio, il tetto del bonus baby sitter 2020 è salito da 600 a 1.200 euro per i genitori dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata Inps, mentre a 2.000 euro per i genitori dipendenti della sanità. Il bonus sarà spendibile anche per centri estivi e servizi per l'infanzia che dovrebbero aprire le prossime settimane.
Sì, è obbligatorio, è lo sarà anche dopo il 3 giugno. Per ora, le persone che fanno ingresso in Italia, anche se asintomatiche, sono obbligate a comunicarlo immediatamente al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio. Dal 3 giugno saranno invece consentiti gli spostamenti da e per qualsiasi Stato Ue, nei Paesi dell'area Schengen, Vaticano e San Marino e Regno Unito. La Moldavia non rientra però tra questi.
No, fino al 3 giugno non può andarla a ritirare in quanto è possibile spostarsi in altre regioni solo in caso di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute. E il ritiro di una motocicletta, ma anche di un qualsiasi veicolo, non viene considerato generalmente un motivo di urgenza. Tuttavia il concessionario può consegnargliela a domicilio, perché per il trasporto di merci- e la moto è una merce- non ci sono limitazioni tra le regioni e rientra tra le esigenze lavorative.
Stando a quanto indicato dalle Faq pubblicate sul sito di Confartigianato, nell'ambito della sospensione, possono essere ricomprese sia le rate a scadere successivamente alla data di presentazione della domanda, sia le rate scadute e non pagate antecedentemente a tale data, purché il ritardo nei pagamenti non sia superiore a 90 giorni consecutivi.
Dal 25 maggio la Regione ha dato il via libera per l'apertura, tra le varie attività di carattere sociale, anche a quelle di circoli culturali, centri sociali e circoli ricreativi. Quindi in linea di principio anche la vostra associazione può riaprire i battenti e riprendere le tradizionali attività con gli anziani anche se, come ha specificato il governatore, «viene data ai Comuni la facoltà di decidere nel dettaglio le aperture». Ovviamente è necessario al momento della riapertura rispettare tutte le misure per la sicurezza previste dal decreto e dalle ordinanze regionali. Ciò significa che non si potrà giocare a carte, perché lo scambio di carte può causare anche l'eventuale scambio di virus; poi è da tenere presente la necessità di mantenere anche in questo caso il distanziamento tra le persone di almeno un metro, e quindi se lo spazio nei locali è decisamente troppo piccolo vanno previsti ingressi contingentati, tali da assicurare la distanza tra le persone. Infine per la riapertura del bar dovranno essere rispettate tutte le regole previste dalle linee guida della Regione relative alle attività di ristorazione.
Sì, possono. Ma le regole potrebbero cambiare. Il Governo italiano ha previsto il voucher, cioè la possibilità di recuperare il viaggio in futuro, a pandemia superata, come unica forma di riprotezione in caso di vacanza cancellata. Escludendo il rimborso. Inoltre questo "buono" che ha un valore pari al costo della vacanza o nel suo caso dell'acconto, ha validità di un solo anno. Questa decisione però ha fatto storcere il naso a Bruxelles perché sarebbe contraria alle norme europee. Tanto che se l'Italia non cambierà le regole potrebbe rischiare una procedura d'infrazione: quello che si chiede è che il consumatore possa scegliere tra rimborso del viaggio cancellato e recupero dello stesso con un voucher. Il Governo ha a disposizione ancora pochissimi giorni di tempo per cambiare la regola.
Sì, si può fidare. È stato firmato un accordo tra il Governo e la Cei che prevede una serie di regole affinchè i fedeli possano partecipare alle Messe in sicurezza. Ad esempio obbligo di mascherina, divieto ad accedere a chi ha avuto contatti nei giorni precedenti con malati di Covid e ingressi contingentati. Questo significa che il parroco individuerà la capienza massima dell'edificio. All'ingresso ci saranno alcuni volontari o collaboratori che favoriranno l'accesso e l'uscita e vigileranno sul numero massimo di presenze consentite. In ogni caso bisognerà evitare ogni forma di assembramento. Per distribuire la comunione il sacerdote dovrà igienizzare le mani e indossare i guanti e la mascherina, avendo cura di non venire a contatto con le mani dei fedeli. Le eventuali offerte non saranno raccolte durante la celebrazione con il cestino, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.
Per ora sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Questo vale quindi anche per le marce, comprese le non competitive, nelle quale è difficile evitare assembramenti di persone. Per consentire la graduale ripresa delle attività sportive, sono consentite le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse. Ma gli eventi che prima dell'emergenza Covid si svolgevano ad esempio nei giorni festivi o quelli che attiravano partecipanti e appassionati da tutta la provincia, per ora sono vietati. Servirà tempo. Al momento, le uniche manifestazioni pubbliche consentite sono quelle in forma statica, a condizione che siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento.
Ci sono alcune limitazioni previste dal governo e con le quali dovremo fare i conti questa estate, quando andremo al mare o al lago. Nessun problema per un tuffo in acqua, dove secondo gli scienziati non esiste rischio di contagio. Tuttavia le regole del distanziamento, come ci sono in città, sono valide anche sulle spiagge e dentro l'acqua. Questo significa che tra conviventi si potrà stare sotto lo stesso ombrellone, ma, stando a quanto riportato sulle linee guida della Regione Veneto, gli sport individuali che si svolgono abitualmente in spiaggia (racchettoni) o in acqua (come nuoto, surf, windsurf, kitesurf) possono essere regolarmente praticati, nel rispetto delle misure di distanziamento interpersonale. Diversamente, per gli sport di squadra (es. beach-volley, beach-soccer) questi non saranno consentiti.
Gli studi sono ancora in corso ma stando a quanto analizzato da più laboratori, la carta è una delle superfici sulle quali il virus sopravvive meno tempo: mezz'ora secondo alcuni, meno di tre ore per altri. Sta di fatto che questo arco temporale annulla il rischio di contagio: i quotidiani arrivano in edicola al mattino presto, il più delle volte avvolti in pellicole protettive. E vengono toccati solo dall'esercente, il quale usa i guanti. Se si sente più tranquilla può leggerli con i guanti monouso, ma non si preoccupi perché il rischio è ridotto al minimo.
Più che di rimborso, il Decreto Cura Italia parla del cosiddetto "voucher salva vacanza", confermato poi dal Decreto Aprile: si tratta di un buono applicabile a tutti i contratti di soggiorno per i quali sia stato effettuato un pagamento e a tutte le strutture ricettive italiane, a prescindere dalla nazionalità del cliente e dalla sede dell'agenzia di viaggio o del portale attraverso cui è stata effettuata la prenotazione. In pratica le strutture ricettive o le agenzie di viaggio hanno il diritto a convertire la spesa del cliente in un altro pacchetto vacanza valido per un anno, e in questo modo non sono costrette a restituire al consumatore il denaro versato. Si tratta di una misura pensata per tutelare il settore turistico che versa in condizioni disastrose a causa di questa pandemia. Ma, come hanno rilevato diverse associazioni di consumatori, non considera le esigenze dell'utente il quale non è detto che possa fare una vacanza analoga nel giro di dodici mesi.
Nei giorni scorsi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia aveva dato il via libera affinché le aree giochi per bambini tornassero accessibili. Tuttavia è stata data la facoltà alle amministrazioni di posticipare questa apertura per procedere con manutenzioni o sanificazioni. Infatti, oltre alla necessità di spazi ampi affinché bambini (e genitori) possano restare distanziati, e all'obbligo di indossare mascherine e guanti, ci sono delle responsabilità anche da parte del Comune: le linee guida diramate dal dipartimento delle Politiche per la Famiglia impongono la «pulizia approfondita e frequente delle superfici più toccate, almeno giornaliera» degli elementi che vi si trovano all'interno, quindi di tutte le giostrine.
Sul portale dell'Inps ci sono tutte le indicazioni: le domande vanno presentate in modalità telematica entro il 30 giugno 2020, autenticandosi con Pin, Spid, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica. Dopo aver effettuato l'autenticazione al servizio, sono consultabili i manuali che forniscono le indicazioni per la corretta compilazione della richiesta. In alternativa ci si potrà rivolgere ai patronati per avere un supporto. Il "Red" è una misura riservata alle famiglie in difficoltà, erogata in due quote con un valore compreso per ciascuna fra 400 e 800 euro (840 euro a famiglie con componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza). Per ottenerlo il nucleo familiare deve avere un Isee non superiore ai 15mila euro. Non possono richiederli i beneficiari di reddito di cittadinanza e i pensionati.
Secondo l'Unione nazionale consumatori, chi paga per avere un servizio che poi, non per colpa sua, non viene effettuato, ha diritto di essere rimborsato. In seguito alla chiusura di molte attività, comprese piscine e palestre, a causa del Covid, alcuni operatori stanno proponendo ai consumatori di "congelare" gli abbonamenti per poi riprenderli a emergenza finita, ma questa è un'opzione che il consumatore è libero di accettare o meno, visto che non è detto che abbia interesse a prolungare la frequentazione. Se invece è stato stipulato un contratto di finanziamento per la palestra o la piscina si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l'impossibilità di frequentare.
Possono già riaprire a patto che rispettino le linee guida previste dalla stessa Regione Veneto, che si rifanno a quelle approvate dal governo. I gestori della piscina devono quindi assicurare un livello di protezione dall'infezione garantendo l'efficacia della filiera dei trattamenti dell'acqua e "il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 - 1,5 mg/l; cloro combinato ± 0,40 mg/l; pH 6.5 - 7.5". Questi limiti, che assicurano che il virus, qualora presente, possa essere eliminato, devono essere assicurati in presenza di bagnanti. I parametri vanno controllati almeno ogni due ore. Inoltre, prima dell'apertura della vasca dovrà essere confermata l'idoneità dell'acqua alla balneazione attraverso analisi di tipo chimico e microbiologico effettuate da un laboratorio. Anche i bagnanti hanno dei doveri: prima di entrare nell'acqua di vasca devono farsi una doccia con sapone. È vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua e, ai bambini molto piccoli, è necessario far indossare gli appositi pannolini. Infine è opportuno avere un registro delle presenze, da conservare per 14 giorni.
Vanno evitati gli assembramenti in luoghi pubblici e privati. Il divieto vale quindi anche in casa, dove non possono stare insieme troppe persone che non siano conviventi: amici, conoscenti o familiari non fa differenze. Perciò è consentito fare cene o pranzi con i parenti, a patto che il numero di commensali non sia elevato, in modo da rendere possibile il distanziamento necessario per evitare il contagio. Quante persone possono sedersi intorno al tavolo? Un numero preciso non c'è. Il significato di assembramento sta nella vicinanza di più persone, per qualsiasi scopo, senza che sia determinato la quantità esatta di persone.
Nel Decreto Rilancio è inserito un articolo che evidenzia il diritto al rimborso per i pendolari del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale, in caso di mancato utilizzo del titolo di viaggio, compreso l'abbonamento, a seguito delle misure di contenimento per l'emergenza coronavirus. Per poter sfruttare questo diritto l'utente deve presentare la richiesta all'azienda, che può scegliere tra due modalità: l'emissione di un voucher di importo pari all'ammontare del tutolo di viaggio, compreso l'abbonamento, da utilizzare entro un anno dall'emissione, oppure può optare per il prolungamento della durata dell'abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non è stato possibile utilizzarlo. Va sottolineato, inoltre, che su questo tema decideranno le singole Regioni la linea da seguire, in modo che vi sia coordinamento con le aziende di trasporto locale operative nelle singole province.
La questione è delicata, perché non viene data alcuna indicazione specifica per questa situazione. Però si può fare un ragionamento: il decreto conferma il divieto generale di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Significa che qualora venga fatta una riunione tra più persone, andrà organizzata in un luogo privato sempre prestando attenzione al rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e facendo indossare la mascherina a tutti i partecipanti. Se poi volesse essere più sicuro in caso di controlli, può chiamare le forze dell'ordine per avere una conferma.
Nel decreto e nei provvedimenti presi a livello nazionale non c'è alcuna prescrizione né limite. Considerato che la distanza minima tra commensali è di un metro e lo stesso tra le sedute di tavoli diversi, difficilmente i ristoranti saranno nelle condizioni di potere offrire tavoli per più di sei persone. Quindi molto dipenderà dal locale che sceglierete e in ogni caso è opportuno preallertare il gestore. Ovviamente la situazione cambia se si va al ristorante con delle persone con cui si convive: in quel caso non ha alcun senso mantenere la distanza di sicurezza di un metro e sarà responsabilità del cliente comunicarlo al ristoratore e chiedere di farsi preparare un tavolo più piccolo.
C'è un articolo del Decreto Rilancio, il 215, che sottolinea proprio il diritto al rimborso per i pendolari del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale, in caso di mancato utilizzo del titolo di viaggio, compreso l'abbonamento, a seguito delle misure di contenimento per l'emergenza coronavirus. Per chiedere il rimborso l'utente deve presentare la richiesta all'azienda, la quale può scegliere tra due modalità di rimborso: l'emissione di un voucher di importo pari all'ammontare del titolo di viaggio, compreso l'abbonamento, da utilizzare entro un anno dall'emissione, oppure può optare per il prolungamento della durata dell'abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non è stato possibile utilizzarlo. Va sottolineato poi che su questo tema decideranno le singole Regioni la linea da seguire, in modo che vi sia coordinamento con le aziende di trasporto locale delle relative province.
Dobbiamo una precisazione ai nostri lettori rispetto ad una risposta pubblicata nella rubrica di sabato.Dopo l'annullamento di un viaggio a causa di Covid-19, infatti, i viaggiatori hanno sempre diritto al rimborso e questo rimborso può essere di carattere pecuniario o tramite i tanto discussi voucher che devono essere almeno di pari valore rispetto al viaggio saltato. La scelta di accettare o meno il voucher, però, non spetta al cliente ma, dopo la conversione in legge del decreto Cura Italia, è l'agenzia o il tour operator a stabilire la qualità del rimborso. Quindi, se la proposta è quella del voucher, al momento non si può rifiutare. La decisione è stata presa per sollevare la situazione di un settore messo in ginocchio dal coronavirus ma è una scelta che non piace all'Europa che ha chiesto all'Italia di tornare ad affiancare il rimborso cash. Potrebbe anche essere avviata una procedura d'infrazione.
Non c'è alcun limite imposto da decreti, ordinanze e linee guida. Sarà il ristoratore a valutare quante persone ospitare allo stesso tavolo riuscendo a rispettare la distanza interpersonale di un metro che, ricordiamo, può essere "accorciata" solo con l'utilizzo di barriere in plexiglass.
È facoltà del commerciante mettere a disposizione dei guanti monouso e obbligare il cliente a indossarli prima dell'accesso alla sua attività commerciale. Questo a prescindere dall'igienizzazione delle mani. Questo vale ancora di più per supermercati di varie dimensioni e tutti quei negozi dove l'acquisto è preceduto dalla manipolazione dei prodotti da parte degli utenti.
La situazione dei centri ricreativi per anziani, così come i circoli di altro tipo e i centri sociali è stata analizzata dalla conferenza Stato-Regioni e sono state delineate delle linee guida precise. Per quanto riguarda le decisioni sulle riaperture, spettano alle Regioni. Per il Veneto, ad esempio, già da oggi è possibile ricominciare, in Lombardia non ancora. La modifica più "dolorosa", specialmente per i centri che ospitano gli anziani, per questa fase due è il divieto di utilizzare le carte da gioco, un elemento che non può essere disinfettato dopo ogni utilizzo. Sempre necessario rispettare la distanza interpersonale di un metro e privilegiare attività da fare in piccoli gruppi. Per quanto riguarda le attività di somministrazioni di cibi e bevande spesso presenti all'interno dei circoli, vigono le stesse norme per la ristorazione ordinaria.
Fino a quando non sarà possibile muoversi liberamente da una regione all'altra, con ogni probabilità non prima del 3 giugno, nell'appartamento a uso turistico potranno arrivare solo utenti provenienti dalla stessa regione. Non è impossibile impedire al proprietario di affittare il suo appartamento a turisti. Tuttavia alcune piattaforme come Booking e Airbnb, danno delle indicazioni agli host per limitare il rischio di contagio: ad esempio offrire il self check-in per evitare di incontrare il proprietario di persona o rivedere la routine per le pulizie valutando di comunicare quali prodotti vengono utilizzati, la frequenza con cui viene pulito l'alloggio e il tipo di prodotti che sarà messo a disposizione dei clienti.
È possibile richiederlo già, anche se la piattaforma web del ministero non è stata ancora predisposta. Per accedere all'applicazione è necessario disporre delle credenziali Spid. In questa prima fase, fino al giorno in cui entrerà in funzione l'applicazione, il beneficiario dovrà conservare il documento giustificativo di spesa (la fattura e non lo scontrino) e allegarlo alla richiesta, quando sarà possibile usufruire della piattaforma. Nella fase successiva, gli interessati dovranno indicare il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai negozianti autorizzati. In realtà il bonus permette di ricevere "un contributo pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500" non solo per l'acquisto di bici, anche a pedalata assistita, ma anche per "veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad esempio monopattini, hoverboard e segway) o per l'utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture".
Fatta la dovuta premessa che da oggi al prossimo giugno potrebbero essere presi nuovi provvedimenti che modificheranno lo status quo, al momento non è vietato convocare assemblee di questo tipo purché vengano rispettati tutti i parametri di sicurezza, come il distanziamento interpersonale di almeno un metro, l'uso delle mascherine, la presenza di gel igienizzanti per detergere le mani. Se si dispone di un locale idoneo che può essere attrezzato per le esigenze dettate dal Covid, non vi è nulla in contrario ma il legale rappresentante dell'associazione si assume le responsabilità del caso. L'altra opzione è quella di scegliere ancora la modalità online.
Sì, il rimborso è obbligatorio. Nell'emergenza, chi aveva acquistato trasferimenti aerei, ferroviari o via mare ma anche soggiorni in hotel o eventuali pacchetti turistici è stato tutelato con provvedimenti che integrano il caso di "impossibilità sopravvenuta". Il viaggiatore ha quindi diritto a farsi rimborsare l'intero costo del viaggio (se le date erano comprese nel periodo dell'emergenza). È necessario fare richiesta di rimborso entro 30 giorni dalla partenza allegando tutta la documentazione richiesta. Il tour operator potrebbe proporre in sostituzione dei voucher da riutilizzare ma accettare o meno quest'offerta è facoltà del cliente.
Gli alimenti non preconfezionati vanno maneggiati con i guanti. In particolare, secondo le indicazioni dell'Iss, l'Istituto superiore di sanità, tutti i dipendenti addetti alla preparazione e alla distribuzione degli alimenti, al rifornimento degli scaffali, alla gestione dei magazzini e alla cassa dovrebbero utilizzare guanti e mascherine. Nello specifico, quelli che manipolano direttamente gli alimenti, come quelli dei reparti panetteria, gastronomia e macelleria, devono avere a disposizione distributori di spray o gel disinfettanti per le mani e quantitativi adeguati di guanti e mascherine, per consentire il ricambio frequente. Quindi servono sia guanti che gel.
Anche all'interno dei negozi è obbligatorio l'utilizzo dei guanti, senza i quali non è nemmeno possibile toccare gli abiti in esposizione. Se il cliente lo richiede il negozio deve mettere a disposizione guanti monouso, oltre a gel disinfettante all'ingresso ed, eventualmente, anche all'interno del locale. In ogni caso il consiglio è quello di presentarsi nel negozio "equipaggiati" di guanti: molti esercenti si stanno infatti lamentando perché questi dispositivi sono spesso introvabili, tanto è alta la domanda.
Non in ogni momento: durante la consumazione al bancone, se si riesce a rispettare la distanza interpersonale di un metro, non è necessario indossare il dispositivo di protezione, così come quando ci si trova al tavolino. Diversamente, ogni qual volta ci si sposta all'interno del locale, per andare ai servizi igienici o alla cassa, bisogna rimettere la mascherina.
Al momento, non è possibile perché non sembra che questo viaggio rientri nei tre casi in cui, fino al prossimo 3 giugno, sarà possibile varcare i confini regionali e cioè comprovate esigenze lavorative, estrema urgenza o motivi di salute. Nonostante si tratti di un lutto e, quindi, di una circostanza grave che merita tutto il rispetto e la considerazione, sembra che per questo tipo di viaggio sia necessario attendere dopo il 3 giugno.
Sì, è possibile, sempre nel rispetto della distanza interpersonale e con l'uso dei dispositivi di protezione. Alcuni esercizi commerciali potrebbero essersi dotati di accorgimenti che limitano gli ingressi e, in quel caso, è bene rispettare le regole per la sicurezza di addetti alla vendita e clienti.
Nel decreto del governo non viene affrontata questa specifica situazione. Ma si può fare un ragionamento: dal 18 maggio oltre ai congiunti è possibile vedere anche gli amici. Non c'è una limitazione precisa sul numero di persone che si possono incontrare contemporaneamente, ma resta il divieto di assembramento e la regola del distanziamento sociale di un metro, sia al chiuso che all'aperto. Quindi sembra possibile ritrovarsi per le prove, purché il luogo nel quale vi trovate sia abbastanza ampio da permettere il distanziamento. Ovviamente sono vietati concerti e feste.
Riportiamo la definizione della Treccani: «Riunione occasionale di persone all'aperto per dimostrazioni o altro», ma anche «affollamento in genere», «adunanza di soldati per il combattimento». Come si vede, il significato di assembramento sta nella vicinanza di più persone, per qualsiasi scopo, senza che sia determinato il numero esatto di persone. Prendendo come riferimento le dichiarazioni delle autorità sanitarie e di governo, per assembramento deve intendersi ogni agglomerato con più di due persone dove non è possibile mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro. Per rendere l'idea, non si considera assembramento la fila ordinata di persone davanti al supermercato o alle Poste, mentre una manifestazione di protesta costituisce un assembramento, così come i giocatori che si riuniscono per una partita di pallone o il pubblico ad un concerto.
Stando al decreto del governo non serve indossare la mascherina mentre si fa sport, ma è obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria. Questo significa che se si incrociano persone e questo distanziamento viene meno, la mascherina va temporaneamente sollevata per coprire naso e bocca. Un altro consiglio può essere quello di mettere uno scaldacollo e alzarlo quando si passa vicino ad altre persone. Queste sono le disposizioni nazionali, poi ogni Regione ha fatto delle ordinanze specifiche. Per quanto riguarda però Veneto e Lombardia, la mascherina non è obbligatoria durante l'attività sportiva (ma lo è prima e dopo).
L'amministratore deve procedere alla sanificazione «quando si viene a conoscenza di un caso Covid-19 nell'edificio». In questo caso il suo compito è «avvisare i condòmini (senza fare nomi), sanificare e accertarsi che la famiglia contagiata non si muova dall'appartamento». Particolare attenzione deve essere prestata in caso di sospetti. In questa ipotesi, l'amministratore deve muoversi con estrema cautela, «comunicando con delicatezza con gli interessati». La sanificazione, qualora necessaria, va effettuata da imprese specializzate e autorizzate. Il costo di una sanificazione per un condominio che conta una ventina di appartamenti va dai 500 euro in su: è quindi opportuno affidarsi a ditte verificate.
Non c'è ancora una data precisa perché molto dipende dall'andamento epidemiologico ma anche dalla gestione del virus che è stata fatta dalle singole strutture. In alcuni comuni di altre regioni, per esempio, l'ingresso di nuovi ospiti all'interno delle rsa è già consentito.
Nulla, dopo l'ultimo decreto, lo vieta ma dipende dalle dimensioni e dalla capacità dei negozi di rispondere alle nuove stringenti normative sul distanziamento sociale. Da un lato, i supermercati applicano rigidissime regole all'ingresso rodate durante tutto il periodo di apertura del lockdown e permettere l'accesso una sola persona "per carrello" garantisce di gestire meglio l'afflusso per garantire il riempimento della capienza massima; dall'altro, per quanto riguarda i negozi più piccoli, è necessario capire se l'ingresso contemporaneo di due persone non rischi di compromettere il distanziamento anche in relazione alla presenza degli addetti alla vendita con tutti i rischi sanitari e di legge che potrebbero essere connessi.
Sembrerebbe di sì. Le scuole di danza sono state assimilate infatti alle palestre e come tale sono soggette alle stesse regole: distanza interpersonale di un metro da "fermi" e di due durante l'esercizio, oltre all'igienizzazione e al divieto di assembramento che resta incombente. In Veneto, queste realtà (assieme alle piscine) hanno ottenuto il via libera per aprire già da ieri mentre in Lombardia dovranno attendere fino al mese di giugno.
Il decreto Rilancio presentato la scorsa settimana dal premier Conte ha previsto un Tax credit vacanze. È destinato alle famiglie con un Isee non superiore a 40mila euro e sarà utilizzabile dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 «per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive e dai bed &breakfast che esercitano attività turistico ricettiva in possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale». Il credito utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare, è di 500 euro per ogni famiglia con figlio a carico, 300 euro per i nuclei composti da due persone e di 150 euro per quelli con una sola persona. Ai fini del riconoscimento del tax credit vacanze, spiega poi la bozza del Dl Rilancio, «a pena di decadenza le spese devono essere sostenute in un'unica soluzione in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva; il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o documento commerciale, nel quale è indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito». Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente nella misura dell'80% sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 20% in forma di detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi.
In tutti i luoghi dove è previsto, bisogna sottoporsi al controllo e se la temperatura supera i 37,5 gradi è vietato l'ingresso. Non si può uscire di casa se si ha la febbre o sintomi riconducibili al coronavirus. Sarà previsto il termoscanner o altre forme di misurazione della febbre per i dipendenti che entrano nei luoghi di lavoro e anche in alcuni esercizi commerciali: le Regioni lo hanno richiesto ad esempio per i centri commerciali e suggerito per i negozi al dettaglio.
I centri estivi riapriranno, con delle regole ben precise che sono state delineate nel documento che venerdì le Regioni hanno sottoposto al governo: «L'accesso alla struttura dovrà prevedere un'organizzazione anche su turni che eviti la presenza di assembramenti di genitori e accompagnatori all'esterno della struttura stessa», si legge nel testo. E occorrerà «prevedere la rilevazione quotidiana della temperatura corporea per tutti gli operatori, bambini, genitori e accompagnatori». Per i servizi per l'infanzia le regioni prevedono un rapporto tra personale educativo e minori di 1 a 5 per bambini dagli 0 ai 6 anni e di 1 a 10 per minori dai 6 ai 14 anni e la formazione di gruppi omogenei e stabili. Queste sono le regole generali, poi ciascuna Regione potrà prevedere delle modifiche nelle ordinanze che sono state o verranno emanate nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda gli spostamenti all'interno della propria regione, oggi è l'ultimo giorno in cui è necessario portare con sé l'autocertificazione. Da domani, infatti, ci si potrà spostare liberamente. Diverso il discorso per i viaggi fuori dai confini regionali che restano, fino al prossimo giugno, regolati dalle rigide norme che prevedono comprovate esigenze lavorative, motivi di carattere sanitario o di estrema urgenza. Per giustificare questi spostamenti è invece necessario portare l'ultimo modello di autocertificazione.
Ancora per oggi, in teoria si tratterebbe di una pratica vietata ma con l'ulteriore allentamento del lockdown, nel perimetro dei confini regionali, sarà invece autorizzata. Diverso il discorso per i professionisti la cui attività, dallo scorso inizio di maggio, era stata equiparata all'attività agricola su terreni di proprietà o a titolo professionale.
L'ultimo decreto Rilancio ha raddoppiato questo bonus, che passa dai 600 euro previsti dal Cura Italia di marzo a 1.200 euro per la babysitter per ogni famiglia, ovviamente assunta in regola. Il bonus baby sitter, e questa è una novità del nuovo decreto, sarà spendibile anche per centri estivi e servizi per l'infanzia. Contestualmente è previsto anche un fondo da 150 milioni di euro da dare ai Comuni per potenziare i centri estivi, anche in collaborazione con istituti privati, per bambini dai 3 ai 14 anni.
Il premier Conte ha garantito che le vacanze si faranno, ma ancora molti dettagli devono essere definiti. Stando al documento tecnico realizzato dall'Inail, sarà previsto un accesso contingentato agli stabilimenti balneari e alle spiagge attrezzate attraverso prenotazione obbligatoria. Per garantire il corretto distanziamento sociale in spiaggia, la distanza minima consigliata tra le file degli ombrelloni è di cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila di quattro metri e mezzo. È opportuno anche privilegiare l'assegnazione dello stesso ombrellone agli stessi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l'igienizzazione delle superfici prima dell'assegnazione della stessa attrezzatura a un altro utente, anche nel corso della stessa giornata.
Pur non essendoci ancora una indicazione precisa su quello che sarà possibile fare in estate, ad oggi il decreto vieta assembramenti in aree pubbliche e aperte al pubblico oltre che manifestazioni organizzate ed eventi genericamente anche in aree private. Quindi è chiaro che le sagre rientrano tra le iniziative per ora vietate, anche e soprattutto per una questione di misure di sicurezza: come si fa a garantire il distanziamento tra le persone in un evento del genere, ed è possibile (e sensato vista la natura della festa) gestire ingressi e uscite contingentati?
Non è ancora dato sapere cosa succederà dopo il 18 maggio anche per quanto riguarda il mototurismo, questione che sta crucciando molti lettori. Al momento, la motocicletta può essere utilizzata per gli spostamenti consentiti: lavoro, salute, necessità (tra cui restano comprese le possibilità di andare a fare la spesa e trovare i propri congiunti).
Sì, è possibile anche se le decisioni variano a livello regionale. In Veneto, per esempio, si tratta di una possibilità che viene concessa già da qualche settimana. Nonostante questo, restano valide le proroghe ad ottobre per sottoporre la propria automobile alla revisione che servono soprattutto per chi è stato costretto in casa per il lockdown e per chi deve rimanerci per motivi di salute. Chi ha la possibilità di spostarsi viene anche invitato a non attendere l'ultimo minuto per il test sulla propria vettura in modo tale da non intasare le autofficine il prossimo autunno.
Dipende da chi viaggia nell'auto. Se si tratta di quattro persone conviventi, è possibile viaggiare assieme anche senza l'utilizzo del dispositivo di protezione. Se, invece, si tratta di persone che non vivono nella stessa abitazione, è necessario rispettare il distanziamento sociale. Quindi, la capienza massima di un'automobile media è di due persone. Oltre al conducente, il passeggero deve viaggiare sul lato destro del sedile posteriore.
Il foglio rosa con scadenza compresa tra l'1 febbraio e il 30 aprile viene prorogato fino al 30 giugno 2020. Quindi ad ora il permesso provvisorio che ha sua figlia non sembra soggetto a proroghe, dal momento che scade ad agosto. Nei decreti del governo non è specificato se è possibile esercitarsi alla guida con un genitore tuttavia, sebbene sia possibile andare in auto con un famigliare convivente, le motivazioni per le quali è consentito uscire in auto restano le stesse: lavoro, salute, urgenza e situazioni di necessità.
Il decreto del governo del 26 aprile prevede che dal 18 maggio possano riaprire biblioteche e musei. Ovviamente poi ogni struttura, anche in accordo con il Comune e con la Regione, stabilirà le regole di funzionamento e accesso. Ci sarà la necessità di valutare l'ampiezza degli spazi per capire quante persone potranno restare all'interno, alcune potranno funzionare solo per il prestito, altre verosimilmente permetteranno anche di restare all'interno dei locali.
No, questo tipo di ritrovo non è ancora consentito, a meno che il gruppo musicale non sia composto da conviventi. Per il momento, è consentito solo incontrare i "congiunti", definiti come i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado. Anche in questo caso, poi, non è possibile trattenersi a lungo ed è sempre necessario mantenere distanze e dispositivi di sicurezza.
Circa la possibilità che il virus permanga sulle superfici la letteratura scientifica è ancora carente, tanto che lo stesso ministero della salute, proponendo fonti dell'Istituto superiore della sanità, spiega che si tratta di informazioni in fase di studio. Per questo, vista la difficoltà di disinfettare i volumi con soluzioni che potrebbero danneggiarli, le indicazioni restano quelle di detergere e disinfettare accuratamente le mani prima e dopo aver utilizzato i volumi e, naturalmente, di non umettarsi le dita con la saliva prima di girare pagina. Molte biblioteche si stanno preparando alla riapertura predisponendo una "quarantena" per i libri, che saranno posizionati in locali aerati per alcuni giorni.
Un po' come già era accaduto in vista della "fase due", stiamo ricevendo moltissimi quesiti su ciò che sarà consentito o vietato a partire dal prossimo 18 maggio, data in cui potrebbero verificarsi diversi cambiamenti sia sulle riaperture di negozi e pubblici esercizi, sia sulle possibilità di spostarsi. Al momento, però, non c'è ancora alcuna certezza ed è quindi necessario attendere ancora qualche giorno.
Sono necessarie due premesse. La prima è che le disposizioni cambiano a seconda delle ordinanze regionali; la seconda è che è necessario distinguere la possibilità di effettuare le lezioni di guida con l'istruttore dell'autoscuola, dall'insegnamento del genitore alla futura patentata. Prendendo in considerazione il Veneto e le lezioni pratiche "professionali", la Regione ha chiarito "non risultano sospese né come attività formativa che si riferisce al ciclo scolastico e formativo, né come attività di guida per esigenze lavorative. Dovendosi considerare l'auto come luogo di lavoro, l'istruttore e l'allievo devono rispettare le prescrizioni di tutela". Quelle "in famiglia", invece, non rientrerebbero negli spostamenti consentiti che restano per motivi di necessità, salute e comprovate esigenze lavorative. Certo, nessuno vieta che un possessore di foglio rosa guidi verso il supermercato con il genitore convivente al fianco che gli insegna cosa fare. In Lombardia restano invece bloccate le scuole guida.
Se i negozi di vendita al dettaglio riapriranno i battenti effettivamente il prossimo 18 maggio, sembra proprio si tratti di uno spostamento autorizzato. Sarà però necessario attendere l'effettiva pubblicazione delle linee guida anche in tema di sanificazione degli indumenti. La cosa migliore è contattare direttamente il negoziante, quando riaprirà, per capire come si è organizzato per la ricezione dei clienti e il cambio della merce.
No, non esiste alcun orario limite ma gli spostamenti devono sempre essere motivati da ragioni di lavoro, salute, o necessità (anche recarsi a incontrare un congiunto). Poi, è possibile uscire per fare attività sportiva o motoria a prescindere dall'orario.
No, non è possibile. Il decreto del 26 aprile specifica che, per consentire una graduale ripresa dello sport, possono allenarsi gli atleti "riconosciuti di interesse nazionale", in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali. Chi non è di interesse nazionale può giocare a tennis da solo, quindi provando colpi o con un lancia palle-automatiche, comunque senza un compagno. Poi, anche in questo caso, ci sono le ordinanze regionali. In Veneto, ad esempio, è consentito lo svolgimento individuale o con componenti del nucleo famigliare di attività sportiva o motoria, compreso il tennis. Però non si parla di amici, solo di familiari. Anche la Lombardia dal 7 maggio ha aperto agli sport individuali, negli impianti, centri e siti sportivi.
No, purtroppo per il momento il legislatore non ha ancora deliberato un sostegno di questo tipo per gli studenti fuori sede e per le loro famiglie che si trovano a sostenere spese per un alloggio di fatto inutilizzato. Per chi ha sottoscritto un contratto a canone concordato per studenti, può legittimamente ricorrere alla risoluzione: se viene meno la frequentazione di un corso universitario si perde il presupposto per l'affitto. Diversa la situazione di chi ha sottoscritto un contratto a uso abitativo.
Si tratta di una tematica che dipende da scelte regionali. Per quanto riguarda il Veneto, ad esempio, la Regione ha chiarito che si tratta di un'azione possibile e per cui è consentito lo spostamento fornendo una motivazione che potrebbe essere d'ispirazione anche ad altre realtà: "L'attività di cura degli animali in centri di raccolta costituisce attività di interesse pubblico ai sensi della legge 281/91 e, quindi, il prelievo da parte di privati presso i predetti impianti, per adozioni, per il tramite o meno di associazioni di difesa degli animali, costituisce forma di partecipazione all'esercizio della funzione pubblica. Al momento, in Lombardia non esiste una riapertura ufficiale ma alcuni canili di sono attrezzati per le adozioni con colloqui telefonici, appuntamento e l'uso dei dispositivi di protezione.
Sì, si tratta di uno spostamento consentito. Questa volta non si parla solo del viaggio di una persona ma anche di quello di camper e roulotte. Così come in molte Regioni tra cui Lombardia e Veneto è stato dato il via libera ai trasferimenti per portare a termine la manutenzione di seconde case, mobili e immobili, se per la lavorazione è necessario spostare il camper, è possibile farlo.
No, questa attività non è ancora possibile. La prima motivazione è che nel caso del lettore si tratta di un passatempo amatoriale e, quindi, rientra tra le attività ludico-ricreative che restano vietate dall'ultimo decreto della presidenza del consiglio dei ministri. Poi, c'è l'aspetto dell'assembramento di giocatori che, molto spesso, hanno superato una certa età: la riunione di sei o più persone in una pista per il gioco delle bocce non può prescindere dall'allestimento di una serie di accorgimenti che vadano oltre l'impegno dei giocatori stessi a mantenere le distanze. Lo stesso presidente federale ha dichiarato: «Nelle bocciofile, fondamentali centri di aggregazione, dovranno essere trovati accorgimenti tra giocatori e corsie di gioco»
Si, può. L'importante è che con la banca sia stato fissato un appuntamento, in modo da evitare code o assembramenti all'interno della filiale. Poi gli spostamenti in auto con i familiari sono consentiti, e non è nemmeno necessario mantenere in auto la distanza di un metro che invece è richiesta nel caso si stia nell'abitacolo con conoscenti o colleghi.
Sì, si tratta di una possibilità concessa. Anche nel periodo di lockdown, venivano tollerate piccole deviazioni per fare la spesa lungo il tragitto tra casa e lavoro. Nella "fase due" resta una fattispecie tollerata.
No, nonostante sia scattata la "fase due" non è ancora possibile andare a trovare i propri amici. Dibattiti, polemiche e chiarimenti non hanno risposto a tutti i dubbi dei lettori e sono ancora molte le domande su chi sia possibile visitare. Il governo ha chiarito che i congiunti sono i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado. Sono quindi esclusi gli amici.
La risposta a questa domanda dipende quasi esclusivamente dalla capacità della propria università di adeguare gli spazi e le situazioni per limitare la possibilità del contagio e vale anche per le sedute di laurea: il governo ha chiarito che queste attività "potranno essere svolte in presenza a condizione che vi sia un'organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione".
Al momento non risultano ancora fissate date per la ripresa dell'attività delle commissioni mediche locali. Proprio per facilitare la vita di chi ha bisogno di questo servizio, fino al 15 giugno resteranno validi i permessi provvisori di guida che vengono rilasciati a chi deve rinnovare la patente sottoponendosi a una visita della commissione medica per chi ha malattie che possono incidere sulle capacità di guidare in sicurezza. Il medesimo discorso vale per gli attestati che consentono di continuare a guidare mezzi pesanti anche a chi ha superato i limiti di età generali.
Sì, la consegna d'asporto è stata decisa per facilitare chi dal 4 maggio tornerà al lavoro e non avrà a disposizione ristoranti e locali per pasti e colazioni. I bar potranno svolgere la loro attività con modalità da asporto fornendo ai clienti tutti i prodotti della caffetteria, senza alcuna limitazione, consegnando sia caffè che prodotti di pasticceria. Ovviamente con tutte le precauzioni previste.
Si, stando a quanto riportato sul sito del Governo «corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza». Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità.
La questione è incerta. In un primo momento non è stato chiaro cosa il governo intendesse per "congiunti", poi è arrivato il chiarimento. E dunque, dal 4 maggio si potrà andare a visitare non solo genitori, figli, nonni, nipoti e consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente ma qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile conviventi, fidanzati, compagni. Glia mici di vecchia data sembrano non essere compresi.
Sì si può ritenere sicuro ricevere pacchi dall'estero. L'Oms ha dichiarato che la probabilità che una persona infetta contamini le merci è bassa e che anche il rischio di contrarre il nuovo virus da un pacco che è stato esposto a condizioni e temperature diverse è basso, quindi trascurabile.
Per quanto riguarda il Veneto, la pesca sportiva è da considerasi inclusa tra le attività sportive e motorie (così come intese dai Dpcm del 10 e del 26 aprile). Per questo, l'ordinanza firmata dal governatore veneto Luca Zaia ha già esteso la possibilità di praticare tali attività su tutto il territorio comunale, così come chiarito da uno specifico intervento di palazzo Balbi. Ovviamente, va rispettato il distanziamento sociale e vanno utilizzati tutti i dispositivi di protezione.
No. Il decreto del 26 marzo sospende gli esami di idoneità in programma negli uffici della Motorizzazione civile. A favore dei candidati che non possono svolgere l'esame è stata disposta la proroga dell'autorizzazione per esercitarsi alla guida.
Occorre compilare il Modello 69, reperibile sul sito delle Entrate, all'interno del quale devono essere riportati i dati del contratto di locazione originario e i relativi codici di registrazione riportati sul modello Rli. È necessario poi allegare l'accordo e inviare tutto allo stesso ufficio nel quale era stata effettuata la registrazione del contratto di locazione. Una volta finita l'emergenza occorrerà comunque depositare un originale dell'atto in ufficio.
Il decreto legge n.18 pubblicato del 17 marzo 2020 ha prorogato fino al 31 agosto prossimo la validità delle carte d'identità scadute. La proroga riguarda sia le tradizionali carte d'identità "cartacee" sia quelle "elettroniche" di tipo più recente.
Chi è in possesso dei requisiti previsti per l'accesso al Fondo deve presentare la domanda alla banca che ha concesso il mutuo e che è tenuta a sospenderlo dietro presentazione della documentazione necessaria che viene trasmessa alla Consap (società pubblica che gestisce il Fondo per conto del Mef). Occorre fare riferimento alla modulistica che è stata aggiornata e semplificata rispetto alla precedente ed è disponibile sul sito del ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il 24 aprile Poste Italiane ha reso noto che anticiperà, a chi ne farà richiesta, il trattamento di cassa integrazione ordinaria e in deroga ai clienti BancoPosta e PostePay Evolution con accredito dello stipendio. Le somme che saranno erogate dall'Inps e messe a disposizione dallo Stato nei termini previsti dalla normativa saranno anticipate da Poste Italiane in partnership con Bnl Finance, società specializzata in soluzioni di finanziamento. La richiesta di anticipazione può essere fatta online attraverso il sito internet di Poste Italiane www.poste.it.
Sì. La validità delle patenti di guida italiane scadute in data successiva al 31 gennaio 2020 (circolare del ministero dei Trasporti del 19 marzo) o in scadenza fino al prossimo 31 agosto, sono state prorogate fino a quella data. La medesima proroga si applica anche ai documenti di guida rilasciati da uno Stato dell'Unione europea il cui titolare abbia acquisito la residenza in Italia. La disposizione si estende anche al certificato di idoneità alla guida per ciclomotori.
È necessario aspettare, in vista di cosa si potrà fare o meno dopo il prossimo 4 maggio e oltre. Come conferma il Centro europeo per i consumatori, al momento, se è il vettore a cancellare il volo, si ha diritto al rimborso in denaro e il voucher non deve essere obbligatoriamente accettato; in caso di cancellazione ad opera della compagnia, si applica infatti la normativa prevista in via ordinaria. Se, invece, è il viaggiatore che preferisce non partire per sicurezza, dopo il 3 maggio e cioè in date alle quali non si estende l'efficacia delle misure adottate, non c'è automaticamente un diritto al rimborso; ciò significa che se avete acquistato una tariffa rimborsabile o flessibile, potete richiedere il rimborso o la modifica del biglietto, alle condizioni della vostra tariffa. Se invece la tariffa non è rimborsabile/modificabile, in caso di rinuncia potete richiedere soltanto il rimborso delle tasse aeroportuali, purché non vengano effettuate le operazioni di check in.
La data che fa da spartiacque è quella del 31 gennaio. La circolare 9290 del capo dipartimento dei Trasporti terrestri ha stabilito che le patenti di guida in scadenza dal 31 gennaio 2020 sono prorogate di fino al 31 agosto 2020. Ma nei rari casi in cui il guidatore circola con una patente scaduta ben prima dello scoppio della pandemia, la situazione è più complessa. Nei pareri che in un primo tempo sono circolati in modo informale tra esperti, si tendeva a riconoscere il diritto a circolare anche in questi casi. Ma il Mit ha scelto la linea più restrittiva, con la conseguenza che si rischia di restare a lungo senza la possibilità legale di circolare.
Le attività degli studi professionali dei fisioterapisti restano sospese fino al 3 maggio, come ha disposto il Dpcm del 10 aprile, a meno che non si tratti di prestazioni indifferibili, vale a dire della massima urgenza. Questa precisazione è stata fatta nei giorni scorsi anche dalla Commissione di Albo dei fisioterapisti di Verona. Gli ambulatori apriranno, dunque, solo per casi urgenti, come malattie gravi o esiti chirurgici che necessitano di terapie improcrastinabili.
Sì, è possibile lavare la propria auto nel cortile della propria abitazione. Il problema non si pone se si tratta di un'abitazione singola mentre se si vive in un condominio, oltre ad accertarsi che la circostanza non disturbi i propri condomini, è sempre necessario mantenere il distanziamento sociale e le misure di sicurezza: i condomini non sono considerati conviventi.
Le officine possono rimanere aperte ma solo per le emergenze. La perdita d'olio, specie se copiosa, potrebbe costituire un pericolo per la sicurezza delle persone e dell'ambiente, quindi è il caso di contattare il proprio meccanico per concordare il trasporto. Resta, anche in questo settore, la regola dell'urgenza e dell'emergenza. Se il camper avesse un altro tipo di problema, per esempio, non potrebbe essere riparato perché non rappresenta certo un'urgenza in questo periodo di quarantena.
Nel giorno della Festa della Liberazione, così come il 1. maggio, il picnic all'aperto è autorizzato solo nella proprietà privata e limitatamente al nucleo famigliare residente nella proprietà stessa. L'ordinanza regionale parla di "nucleo famigliare" al singolare, quindi non è possibile fare picnic nelle aree condominiali e in quelle non di proprietà esclusive, comprese aree verdi o lottizzazione recintate.
No, anche se i caprioli riescono a raggiungere il podere e camminano nei campi non è un'urgenza uscire di casa per costruire una recinzione. Lo sarebbe se si trattasse del campo che viene utilizzato per lavoro ma, in questo caso, l'uscita non sembra configurarsi né come esigenza lavorativa, né come stato di necessità né tanto meno come motivo di salute e, quindi, finché la legge non lo permetterà il nostro lettore dovrà continuare a sopportare le scorrerie degli ungulati.
L'area è comunque certamente privata, anche se con ogni probabilità in proprietà condivisa, pertanto chi è al suo interno non viola alcuna disposizione sugli spostamenti, sempre che, ovviamente, l'operazione non comporti "assembramento" di più persone. Se l'intervento di manutenzione del verde viene affidato ad un'impresa artigiana del settore, anche in quel caso non sussiste problema, considerato che l'attività è tra quelle autorizzate dall'ultimo Dpcm del 10 aprile 2020.
Sono contemplate moltissime attività che, se fatte in solitaria e rispettando tutte le distanze di sicurezza, dovrebbero garantire di stare lontani dal Covid-19, farebbero bene alla salute e favorirebbero di sicuro anche un po' di svago. Il problema è che se tutti uscissero di casa per fare la propria attività in solitaria, il pericolo di poter venire a contatto accidentalmente con il virus aumenterebbe e diventerebbe un guaio per la comunità. La pesca sportiva, così come altre discipline, non rientra tra i comprovati motivi di lavoro, di salute o esigenze di estrema necessità.
La soluzione è quella di pulire gli occhiali con acqua e sapone prima di indossare la mascherina, e poi far asciugare le lenti all'aria o con un panno. L'obiettivo è creare una specie di strato protettivo di sapone che manterrà le lenti trasparenti ma impedirà l'appannamento per un paio d'ore. L'appannamento sulle lenti infatti si verifica perché l'acqua contenuta nel respiro sotto forma di vapore incontra una superficie fredda (le lenti) e si condensa formando minuscole goccioline. Le goccioline si formano grazie alla tensione superficiale dell'acqua. Il sapone ha l'effetto di ridurre la tensione dell'acqua e di impedire la formazione di goccioline (e quindi l'appannamento) facendo invece disperdere l'umidità. Per chi vuole una soluzione più veloce e che non richieda l'uso di acqua corrente, esistono degli spray anti appannamento fatti apposta.
No, non è più possibile. L'ultima ordinanza firmata dal governatore del Veneto Luca Zaia, che segue quella vergata dal suo omologo lombardo Attilio Fontana (in Lombardia la mascherina è stata resa obbligatoria dal 6 aprile) recita espressamente che «negli spostamenti all'esterno della proprietà privata devono essere utilizzati mascherine o ogni altro idoneo dispositivo per la copertura di naso e bocca, nonché guanti o gel o altra soluzione igienizzante».
In questo caso la situazione è fluida e dipende da alcune specificità, anche se il notaio è un pubblico ufficiale e, come tale, dovrà continuare a operare. La firma del contratto richiede spesso la compresenza di diversi attori e se non c'è la possibilità di garantire tutte le norme di sicurezza la stipula potrebbe saltare. Resta valida in ogni caso la regola della comprovata urgenza.
I versamenti dell’Iva, delle ritenute e dei contributi sono stati sospesi per i mesi di aprile e maggio 2020, in aggiunta a quanto già previsto col decreto “CuraItalia”. Qualora si verifichi una riduzione dei ricavi o dei compensi di almeno il 33 per cento (per i soggetti con ricavi e compensi non superiori ai 50 milioni) o del 50 per cento (se superiori ai 50 milioni) in ciascun mese rispetto all’anno precedente. Il decreto stabilisce la ripresa dei versamenti a giugno con la possibilità di cinque rate.
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